I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sassari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ed eseguiti a seguito delle indagini effettuate dai militari dell’Arma nel centro storico, precisamente nella zona di Via delle Canne dove era stato notato, da parte dei residenti, un frequente viavai di noti tossicodipendenti.
Sono stati necessari lunghi e faticosi appostamenti per individuare con precisione i luoghi in cui avvenivano gli scambi e le dinamiche della cessione dello stupefacente, per giunta in un contesto ambientale ostile agli investigatori, caratterizzato da un non facile accesso e dalla presenza di “vedette” in grado di dare l’allarme al passaggio di forze di polizia.
I fatti
La prassi era sempre la stessa: dopo che il potenziale acquirente effettuava la richiesta, di persona o al telefono, dello stupefacente a colui che era in strada con il compito di “procacciare” clienti, la persona veniva monitorata a distanza da altri componenti della banda i quali, qualora la situazione non presentasse particolari sospetti o anomalie, inviavano allora un “corriere” con il compito di effettuare materialmente lo scambio denaro-droga.
Spesso il corriere individuato trasportava la dose in bocca, in modo tale da inghiottire la sostanza, in caso di controllo da parte dei Carabinieri operanti. Nel corso dei servizi di osservazione appositamente predisposti, i Carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Sassari, una volta compreso il meccanismo, sono riusciti a fare una serie di riscontri e avere così la prova materiale che i tanti incontri tra chi passava per quella zona del centro storico e i sospettati non erano affatto casuali. Chi si recava in quella precisa zona e prendeva contatti con quelle determinate persone, lo faceva con l’unico scopo di approvvigionarsi dello stupefacente.
Gli indagati, giornalmente, hanno portato avanti quello che a tutti gli effetti può essere considerato un vero e proprio mercato dello stupefacente a “cielo aperto”, caratterizzato da un viavai incessante di acquirenti, per un indotto variabile dai 600 agli 800 euro al giorno. L’attività investigativa ha permesso in totale di provare, per circa due mesi di lavoro, centinaia di cessioni di sostanza stupefacente del tipo eroina per un giro d’affari complessivo di circa 50 mila euro.
L’arresto
Le ipotesi investigative, tradotte in richiesta di misura cautelare dalla Procura della Repubblica di Sassari, sono state condivise dall’ufficio del GIP che ha emesso il provvedimento restrittivo odierno con cui è stata disposta la custodia in carcere per H.S., classe ’95, E.L., classe ’93, E.O., classe ’96, O.O., classe ’95, H.A., classe ’94, tutti nigeriani.