Truffe INPS: i fatti
Le attività hanno avuto inizio circa un anno e mezzo fa, quando alcuni utenti hanno segnalato il mancato inoltro all’INPS di numerose domande di indennità di disoccupazione, circostanza emersa sin dai primi riscontri delle Fiamme Gialle, che hanno esaminato oltre 10.000 email rinvenute nei server analizzati scoprendo che, molte ricevute di inoltro delle istanze, venivano create ad hoc per non destare sospetti nei richiedenti, indicando numeri di protocollo inesistenti e, in alcuni casi, redigendo falsi contratti di lavoro subordinato con il fine di riaprire i termini per l’inoltro delle pratiche e inviarle ex novo.
Le indagini, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari, hanno permesso di appurare che un patronato operante nella provincia di Sassari, su disposizione di un dirigente regionale, non avrebbe istruito diverse pratiche in sede locale inoltrandole ad altro patronato del cagliaritano, al fine di far ottenere un premio di produzione maggiore al responsabile di quell’ufficio.
Tale patronato, non riuscendo ad evadere l’ingente mole di istanze ricevute, non avrebbe inoltrato all’INPS parte di queste nei termini previsti, con conseguente perdita del beneficio.
All’esito degli accertamenti, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria tre responsabili per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
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