La Sardegna è l’area geografica più colpita al mondo dalla sclerosi multipla. Nell’isola, ogni 100mila abitanti sono 337 quelli colpiti dalla patologia, a fronte di 193 su 100mila del resto d’Italia. Le donne sono colpite maggiormente rispetto agli uomini.
“Oggi la ricerca ha fatto innumerevoli passi avanti nella cura della malattia e grazie a terapie adeguate il suo avanzamento può essere progressivamente rallentato, consentendo alle persone che ne sono colpite di vivere in maniera dignitosa nonostante le limitazioni. L’efficacia delle cure dipende dal rispetto di una rigorosa cadenza temporale nella somministrazione dei farmaci. Un aspetto fondamentale che purtroppo per i malati sardi, soprattutto per quelli residenti nel Nord e nel Centro Sardegna, non è sempre semplice da rispettare, data la carenza di strutture dedicate”.
“In Sardegna, infatti – spiega Desirè Manca – è possibile beneficiare di tutte le principali tipologie di cura della patologia e delle cure sperimentali soltanto nelle strutture sanitarie della città di Cagliari. In tutti i presidi ospedalieri del resto dell’isola le cure a disposizione sono molto limitate, questo nonostante le disposizioni dettate dalle più recenti leggi regionali improntate ad assicurare modelli organizzativi omogenei su tutto il territorio regionale”.
Punta a ottenere che i protocolli di cura della sclerosi multipla siano diffusi in tutta la Sardegna la mozione promossa dalla capogruppo del M5S Desirè Manca e sottoscritta dai consiglieri del M5S (Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi) e dai consiglieri di minoranza e maggioranza (Moro, Marras, Deriu, Ganau, Cocco, Salaris, Maieli, Piu, Piano, Satta, Sechi).
“Conosciamo le criticità della rete dei trasporti in Sardegna e l’inadeguatezza della viabilità, per questo riteniamo fondamentale che ogni area della nostra isola, molto estesa geograficamente, sia coperta dai servizi di cura di una patologia per la quale la costanza nelle cure è un elemento fondamentale. Attraverso questa mozione intendiamo quindi impegnare il presidente della Regione e l’assessorato regionale della Sanità ad adottare i provvedimenti necessari per far sì che tutti i protocolli e i percorsi terapeutici siano resi praticabili, con uniformità di trattamento, anche nel centro e nel nord Sardegna, potenziando le strutture esistenti, e dando concreta attuazione al diritto di cura di tutti i malati sardi”.