“Il messaggio che deriva dalla sentenza del Tribunale che ha assolto i due imputati per i tafferugli avvenuti davanti ad Assolombarda si presta a un’interpretazione pericolosissima: il dissenso critico legittima la violenza, legittima l’aggressione, consente di calpestare leggi e regole. E’ assurdo e noi non possiamo rimanere in silenzio. L’oltraggio alla divisa e alla dignità umana e professionale di chi la veste non è in alcun caso tenue. Uno sputo, un’invettiva, un colpo di casco contro un poliziotto è l’anticamera dell’aggressione mortale. Non abbiamo abbastanza morti e feriti da piangere? Come sempre noi rispettiamo doverosamente le sentenze ma, onestamente, alcune non le condividiamo affatto. Per alcuni giudici può essere normale aggredire a parole o in qualsiasi altro modo un uomo in divisa che rappresenta lo Stato e che sta facendo il proprio lavoro, ma non lo è. E quello stesso Stato dovrebbe censurare sempre e severamente quei comportamenti, non giustificarli e, così, avallarli. In questo momento storico più che mai, certe motivazioni con cui si mandano a casa tranquilli certi imputati sono pericolose per i futuri comportamenti di chi potrebbe far peggio e, nell’immaginario collettivo, essere compreso. Le istituzioni, tutte, dovrebbero essere coerenti ed avere come fine comune quello di arginare, stigmatizzare e neutralizzare ogni manifestazione di oltraggio e violenza verso chi indossa la divisa”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, a proposito dell’assoluzione da parte del tribunale di Milano di due studenti milanesi, di 21 e 20 anni, finiti sotto processo perché accusati di atti di “violenza e minaccia” durante i tafferugli scoppiati il 16 ottobre 2017 davanti alla sede di Assolombarda.