Tinte fosche, autunno in noir
Il progetto “Tinte fosche, autunno in noir” è nato dalla sinergia di tre attori culturali della città, ovvero: l’associazione Pulp; che si occupa di manifestazioni di carattere artistico e culturali; l’associazione “Argonauti“, attiva nell’organizzazione del festival del Cinema di Tavolara, del festival popolare della fotografia e di tante iniziative e la Libreria Ubik di Olbia, oramai un punto di riferimento e di aggregazione per gli eventi letterari e non solo della zona.
Anche questo anno il festival si avvale del sostegno della Fondazione di Sardegna, di Sky Arte, del Comune di Olbia, di Tirrenia Compagnia Italiana Navigazione, del ristorante 12.1 e della prestigiosa cantina Vigneti Zanatta.I direttori artistici sono, fin dalla prima edizione, il libraio Andrea Baragone e Marco Navone, dell’associazione Argonauti.
Gli autori ospiti di questa edizione, oltre a Piergiorgio Pulixi, Antonio Fusco e appunto, Paolo Pinna Parpaglia, saranno: Gesuino Némus, Marcello Fois, Barbara Baraldi, Paola Barbato e altri nomi si aggiungeranno alla lista.
L’autore: Paolo Pinna Parpaglia
Paolo Pinna Parpaglia è nato nel 1974 a Cagliari dove attualmente vive e lavora. Dopo una breve esperienza come collaboratore del quotidiano l’Unione Sarda, ha conseguito la laurea in giurisprudenza e dal 2004 è avvocato.
Scrivere è una passione, ma anche una necessità sorta dall’esigenza di uscire dai quotidiani schemi dell’arida e fredda scrittura giuridica. Per La Zattera edizioni ha pubblicato nel 2015 il legal thriller “Verità Processuale”, mentre per la Newton Compton editori ha già pubblicato “Quasi colpevole”.
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Il libro: “Quasi innocente”
Borore, un piccolo paese del centro Sardegna, è terrorizzato da un killer invisibile, silenzioso e ferale. Entra nelle case, immobilizza le vittime e costringe le mogli a premere il grilletto contro il volto dei propri mariti. Giuseppe Nonnis e Mariano Spada sono morti così, sotto lo sguardo sconvolto delle due donne.
Per questo motivo, Antonella Demelas ha affrontato il viaggio da Cagliari, la città in cui vive, per raggiungere la regione del Marghine, nell’entroterra. La famiglia Cherchi l’ha scelta come avvocato per difendere Roberto, tra i maggiori sospettati dei due omicidi. La sua unica colpa – secondo i genitori – è quella di essere “strano”.
Antonella svestirà la toga per indossare i panni dell’investigatrice, in un’indagine che si rivelerà irta di insidie, perché, in un paese così piccolo, i rancori e le dicerie rischiano in ogni momento di depistare le ricerche. La strada che la condurrà alla verità sarà disseminata di dubbi e incertezze: Roberto Cherchi è davvero innocente come pensa? Di chi può fidarsi a Borore? C’è un modo per arrestare la violenza spietata dell’omicida?
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