Una situazione pericolosa per i cittadini che vivono nell’areale o che lo frequentano per vari motivi, non per ultimo la fruizione delle terme delle Acque Albule. Ma anche altamente dannoso per l’ambiente, già pesantemente compromesso dall’enorme discarica che insiste nell’area dell’ex polverificio, di cui da più parti è stata denuncata l’esistenza e della quale abbiamo chiesto la bonifica.
Bonifica che non è mai stata efettuata dal Comune di Tivoli e che, anzi, pensa di effettuare una colata di cemento sulla zona, che è invece stata posta sotto tutela dall’Unione Europea, grazie al SIC (Sito di Interesse Comunitario) Traverini Acque Albule grazie al suo valore naturalistico.
Ma onde proseguire nell’intento dissennato di devastare la zona, seppellendola con una colata di cemento e asfalto spacciati dai loro fautori per “bonifica” o “risanamento”, si preferisce lasciare innescata questa bomba ecologica e anzi restare a guardare quando viene accesa la sua miccia appiccando degli incendi come è avvenuto due giorni fa, così da mortificare il valore naturalistico ed ecologico dell’area e poter dare il via ai progetti cosiddetti di “sviluppo”.
Il sindaco Proietti sembra ben prestarsi a questo gioco al massacro ambientale, se quanto riportato da un noto quotidiano in merito fosse vero, e cioè che si sta lavorando per spostare i vincoli europei in una zona vicina così da dare via lbera alla cementificazione.
Il Comitato per l’Aniene chiede, invece, che l’area contemplata attualmente dal Sito di interesse Comunitario non venga toccata e che quella individuata dal sindaco Proietti, come meritevole di tutela, venga aggiunta ad essa, così da migliorare il livello di protezione ambientale dell’area di Stacchini. E che naturalmente si proceda immediatamente alla bonifica della discarica, attualmente una vera vergogna per la città di Tivoli.