Quella che si verifica fra le Forze di Polizia è una vera e propria ecatombe. Ogni giorno feriti e troppo spesso morti fra le file di servitori di uno Stato che li da per scontati. Nessuno può realmente immaginare quanto il pericolo sia in agguato ad ogni servizio delle nostre interminabili giornate. Ma, quando meno te lo aspetti, accade che un soggetto portato in questura per accertamenti, mentre viene condotto in bagno, aggredisce un poliziotto e gli sfila la pistola, poi prende a far fuoco e colpisce tre colleghi e spezza per sempre due vite. No, nessuno può immaginarlo. Ma questa è la quotidianità per chi, ogni giorno, spende la propria vita per il solo onore di indossare la divisa.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione FSP Polizia di Stato, dopo i drammatici fatti avvenuti il 4 ottobre nella questura di Trieste, dove erano stati condotti due sospettati per la rapina di uno scooter, avvenuta a un semaforo in mattinata, ai danni di una donna gettata a terra.
Uno dei due fermati ha preso la pistola a un poliziotto e ha fatto fuoco, colpendo a morte un agente e un agente scelto, di 27 e 31 anni, e ferendo un terzo agente a una mano. I poliziotti presenti hanno subito reagito e nel parapiglia è rimasto ferito il secondo sospettato, colpito all’inguine e condotto immediatamente in ospedale. Per le due giovanissime vittime, invece, non c’è stato nulla da fare. Sono deceduti nonostante tutti gli sforzi per salvarli.