Il tasso di mortalità riscontrato finora è di circa il 30%, mentre chi sopravvive mantiene danni cerebrali da lievi a gravi. Sebbene la statistica si basi su questi pochi casi registrati, sembra che le persone più a rischio siano gli over 50 e gli under 15.
I Centers for Disease Control and Prevention hanno segnalato che quest’anno c’è stato un aumento insolito del numero dei casi segnalati e dei decessi: solitamente, infatti, ci sono solo da 5 a 10 casi negli USA ogni 12 mesi, con circa il 30% di questi che portano alla morte. Nel 2019, invece, già quattro persone sono decedute in Michigan, tre in Massachusetts, tre in Connecticut e una nel Rhode Island.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, ricorda che il virus si trasmette principalmente dalle punture della zanzara e sta colpendo soprattutto l’America orientale.
Al momento non esiste una cura specifica contro questo tipo di infezione: gli antibiotici sono inutili contro i virus e non è stato ancora approntato un antivirale efficace, perciò l’unica terapia attuabile consiste nella cura dei sintomi in ospedale.
Per questo motivo è ancora più importante la prevenzione, limitando il più possibile le punture di zanzara attraverso l’uso di abiti coprenti e prodotti repellenti, oltre che all’adozione di pratiche virtuose per combattere la diffusione di questi insetti.