Il progetto: “MEGALòPOLIS”
MEGALòPOLIS è un progetto site-specific che accosta archeologia e arte contemporanea, civiltà Nuragica e civiltà post-Atomica, il Nuraghe Losa e le città fantasma di Nicola Filia.
MEGALòPOLIS è il racconto di una visione, una riflessione su ciò che è stato e vive ancora, su ciò che è presente e che, forse, sarà. Attorno alla maestosa, millenaria presenza del Losa, attorno alle grandi pietre che danno forma alla sua architettura, l’installazione di Filia evoca le forme e le contraddizioni delle megalopoli contemporanee, in un accostamento che diviene dialogo tra civiltà.
Le megalopoli di Filia sono città scintillanti di ceramica, ma già fatiscenti nelle mura sbrecciate, sono scheletri di ferro di palazzi fantasma, che la natura è già pronta a riconquistare, sono città di terra che saranno dissolte dal sole e dall’acqua, sono monumenti di civiltà e convinzioni già vacillanti al loro nascere.
Quanto durerà?
MEGALòPOLIS durerà un anno e si svilupperà nel percorso di visita dell’area archeologica: un intero ciclo solare, l’alternarsi delle stagioni, darà modo al tempo di fare il suo corso. L’installazione, sotto gli occhi dei visitatori subirà un’inevitabile e progressiva trasformazione, premonizione di un possibile futuro delle nostre civiltà, nel corrompersi della materia e, con essa, delle nostre convinzioni.
Il Nuraghe Losa
Si erge nell’altopiano di Abbasanta, circondato dal verde della macchia mediterranea. È tra i più rappresentativi della Civiltà Nuragica: un gigante di nero basalto, unico per la particolare forma sinuosa, dal profilo concavo e convesso. È un nuraghe a tholos di tipo complesso a pianta trilobata, costruito nell’età del Bronzo Medio in Sardegna. Attorno al nuraghe sorgeva un tempo l’insediamento abitativo di cui si intravedono ancora le tracce: un ampio villaggio racchiuso da una poderosa muraglia.
Nicola Filia
Artista, scultore e ceramista. Nasce a Carbonia nel 1975, studia all’Istituto d’arte Carlo Contini di Oristano, fondato nel 1925 dallo scultore Francesco Ciusa. Intraprende gli studi universitari, che lascia per dedicarsi alla ceramica: dal 2002 al 2016 disegna e realizza oggetti per B&B Italia. Negli stessi anni tiene inoltre lezioni e workshop sul design degli oggetti in ceramica presso la Facoltà di Architettura di Firenze.
Fra le sue principali mostre le personali: Un Bosco di Alberi Bianchi, a cura di Cristiana Collu, Museo Man, Nuoro 2008, Temporary City, a cura di Paola Mura e Efisio Carbone, Centro d’Arte e Cultura il Ghetto, Cagliari 2018, la collettiva On Flower Power, a cura di Martì Guixè, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma 2019.
La sua installazione Un Bosco di Alberi Bianchi ha vinto il Premio internazionale Un Bosco per Kyoto nel 2015 ed è in mostra permanente al Museo E.A. Martel – PAS di Carbonia. La sua opera Temporary City è stata selezionata per la Biennale d’Arte Ceramica 2019 al Museo Cluj in Romania, dove è attualmente in mostra. Le sue sculture fanno parte di prestigiose collezioni private, nazionali e internazionali.
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