L’illustrazione degli obiettivi del progetto e dello stato di avanzamento è stata arricchita dalla dimostrazione pratica del funzionamento del sistema con una simulazione di una chiamata effettuata verso la centrale operativa 116117. Ricevuta la chiamata, si è proceduto con la conseguente verifica, da parte dell’operatore sanitario, dei dati clinici complessivi del paziente, con l’analisi dello stato di salute e, attraverso un protocollo di ingaggio che permette di escludere nel più breve tempo possibile eventuali problematiche di pertinenza dell’emergenza territoriale (eventualmente da smistare alla Centrale 118), con la presa in carico da parte del medico di continuità territoriale assistenziale.
«Il numero breve per le cure non urgenti rappresenta un’opportunità per il miglioramento dell’assistenza sanitaria e per il potenziamento dell’attività delle cure primarie, capace di offrire una risposta immediata al cittadino su cronicità e cure a bassa intensità – ha affermato il Direttore Sanitario dell’ATS Sardegna, Maurizio Locci. Si tratta, inoltre, di un’importante sfida tecnologica e digitale, indirizzata anche verso la telemedicina, che segue la direzione tracciata dall’Unione Europea e adottata dal Ministero della Salute».
La Sardegna è la prima regione italiana, insieme alla Lombardia, cui è stata concessa l’autorizzazione ministeriale per l’attivazione del servizio. Da quel momento l’Azienda per la Tutela della Salute, grazie all’attività del Dipartimento ICT, diretto da Piergiorgio Annicchiarico, ha acquisito: le centrali telefoniche, gli arredi e le postazioni di lavoro per la creazione delle due centrali operative; i tablet e i software applicativi per consentire ai medici di continuità assistenziale di dialogare con le centrali operative e di visionare sia i dati clinici sia le informazioni anagrafiche dei pazienti; il piano di formazione rivolto al personale sanitario e tecnico che, in questi mesi, ha offerto la propria disponibilità per la realizzazione del progetto.
Come concordato con il Ministero, il servizio prenderà il via in modo sperimentale nella ASSL di Carbonia e in dieci Comuni della ASSL Olbia (Olbia, Arzachena, Golfo Aranci, La Maddalena, Monti, Loiri, Padru, Palau, S.Teresa, Telti) per un bacino di riferimento complessivo di circa 220 mila utenti.
Durante la fase di sperimentazione, l’ATS monitorerà l’andamento del progetto attraverso l’utilizzo di specifici indicatori di attività e di processo.
L’obiettivo è quello di rendere disponibile, dopo il primo anno di sperimentazione, il numero breve 116117 su tutto il territorio regionale.
«Il progetto di attivazione del servizio 116117 per le cure mediche non urgenti è stato formulato in base alle caratteristiche territoriali della Sardegna e al contesto clinico ed epidemiologico di riferimento. Questa analisi ha consentito all’ATS Sardegna di predisporre un primo modello informatico e gestionale, realizzato sulle esigenze degli utenti – afferma la dottoressa Daniela Mura. Nella fase di sperimentazione, i responsabili delle centrali operative e le altre figure professionali potranno estendere il patrimonio di informazioni già disponibili grazie al fatto che viene anche creato un sistema di interoperabilità documentale tra i diversi sistemi informatici attualmente in uso in campo clinico e diagnostico, capace quindi di garantire risposte ai bisogni dell’utenza sempre più puntuali e appropriate».
Contestualmente all’attivazione del numero breve 116117, l’Azienda svilupperà dei sistemi digitali innovativi a supporto degli operatori sanitari e degli operatori laici che lavoreranno nelle centrali operative, alcuni dei quali faranno ricorso a sistemi di telemonitoraggio di specifiche patologie croniche.