“Muta_Forme” – creazione di Livia Lepri per Danza Estemporada – indaga il confine tra fisica e metafisica, in un’indagine sulla coscienza e sulla mente umana, immaginata come una “aggregazione” di pensieri, ricordi, evocazioni della mente, in un ideale collegamento tra la dimensione astratta e concreta, in un corto circuito tra le sinapsi del cervello e l’eco di parole e ragionamenti, trasformati in azione e suono, per libere associazioni e analogie.
S’intitola “Space Oddity”- come una famosa canzone di David Bowie – la performance creata e interpretata da Sara Sguotti, “nata per il pubblico”, fatta di puro movimento e ispirata all’ambiente, in costante “relazione con lo spazio, il tempo e le persone” da cui scaturiscono “connessioni invisibili che vivono soltanto dell’immaginazione dell’io”, tra interazioni possibili che definiscono “i cinque minuti di gloria della solitudine”.
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Giselda Ranieri presenta “T.I.N.A. (There is no alternative)”, un lavoro in cui voce, gesto e movimento compongono una partitura ritmico-musicale, in una sorta di “dialogo giocato sul filo tra reale e visionario, un confronto tra personale e sociale con sconfinamenti ironici e onirici”, il ritratto intrigante e decisamente contemporaneo di “una donna che prova a districarsi tra mille puntini di sospensione ansiogena”.
MUTA_FORME
Coreografia: Livia LepriDisegno Luci: Adriano Marras
Videomapping: Pipe Studios
Produzione: Danza Estemporada
La forma che muta, ossia tutto ciò che occupa uno spazio. Lo spazio che la forma materica occupa nella nostra mente diventa pensiero. L’aggregazione di una moltitudine di pensieri, ricordi, evocazioni, come molecole creano uno stato di rarefazione che diventa palpabile.
MUTA_FORME prende forma e diventa un gioco in cui il movimento, grazie alla forza, si espande creando molecole. Queste, attraverso l’energia, passano da uno stato all’altro dando così vita ad una successione di azioni che, quando diventano stasi impalpabile, creano l’essenza della stessa.
Pagine di scritti ritrovati che, narrati, sembrano stati gassosi in espansione nella mente, pronti a liquefarsi, con un sound musicale impresso sul corpo e una video mappatura che generano un gioco fatto di semplici connessioni che diventano azione.
La Compagnia Danza Estemporada nasce nell’agosto del 1998. È sostenuta e riconosciuta dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Regione Sardegna. Fin dagli esordi ha prodotto e portato in scena spettacoli di successo e si avvale della collaborazione di numerosi coreografi di fama nazionale e internazionale, partecipando a progetti di valorizzazione e diffusione della danza.
Dopo l’esperienza della collaborazione nell’organizzazione del festival di danza Corpi in Movimento-Le piazze che Danzano, la Compagnia Danza Estemporada organizza, dal 2012, la rassegna Primavera a Teatro, portando tutta la freschezza della danza nella primavera sassarese.
SPACE ODDITY
Di e con Sara Sguotti
Coreografia e danza: Sara Sguotti
Consulenza musicale: Spartaco Cortesi
Space Oddity è una performance che nasce per il pubblico. Vive della relazione con lo spazio, il tempo e le persone che decidono di esporsi. È danza, puro movimento e si ispira a tutto quello che è l’ambiente, creando infinite relazioni, partendo dall’estetica del luogo e arrivando all’intimo dell’individuo, legando ciò che è lontano con ciò che è vicino, dando vita a connessioni invisibili che vivono soltanto dell’immaginazione dell’io.
La performance è resa possibile grazie allo studio del luogo ed è limitata da un tempo che l’autrice ama definire “i 5 minuti di gloria della solitudine”, tempo dettato da una clessidra che determinerà il crearsi e lo svanire delle relazioni. L’atteggiamento necessario alla sua realizzazione è la sincerità.
Sara Sguotti inizia il suo percorso artistico frequentando l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Dal 2012 collabora con la Compagnia Virgilio Sieni come danzatrice. Nel 2015 danza nella compagnia A. Lachky nel lavoro “Side Effects”. Nel 2016 inizia il suo percorso di assistente al movimento per gli spettacoli di circo contemporaneo del direttore Roberto Magro e prende parte al film ”Suspiria”, diretto da Luca Guadagnino, firmando le coreografie con Damien Jalet.
Nel 2017 collabora con Cristina Rizzo per la produzione “VNSerenade” e nel 2018 prende parte a “Joie de Vivre” di Simona Bertozzi. Nel 2016 insieme a Nicola S. Cisternino crea il gruppo SA.NI. II suo percorso come autrice inizia con “S. Solo”, vincitore del bando DNAppunti coreografici 2017, debuttando poi con “S.rituale” nel 2018 a Romaeuropa Festival.
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T.I.N.A. (There is no alternative)
Idea e coreografia: Giselda Ranieri
Collaborazione artistica: Sandro Mabellini
Produzione: ALDES
Con il sostegno di: MIBAC, Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo
In collaborazione con: Teatro della Contraddizione
In questa produzione prosegue la ricerca sulla connessione ritmico-musicale tra voce, gesto e movimento. T.I.N.A. è un lavoro di confine da un punto di vista drammaturgico e sociologico. È un dialogo giocato sul filo tra reale e visionario, un confronto tra personale e sociale con sconfinamenti ironici e onirici: una donna che prova a districarsi tra mille puntini di sospensione ansiogena. Un lavoro breve, non serio e non faceto, fra parola e gesto, epico e ordinario, ordine e caos.
Traendo ispirazione dal famoso acronimo coniato da M. Thatcher, T.I.N.A. riflette su una situazione contemporanea che ha portato le premesse di allora quasi agli estremi opposti: dal ‘There Is No Alternative’ all’odierno essere sommersi da una miriade di possibilità di azione, informazioni, dati, indici, likes. Citando Gillo Dorfles, siamo passati dall’horror vacui a un horror pleni.
Reclamiamo il silenzio, ma allo stesso tempo ne siamo terrorizzati. Una condizione esistenziale estrema che può porre l’individuo in una paralisi psicologica. Un mare magnum di occasioni, un ipotetico sogno felice che si trasforma in un incubo. Una realtà che provoca ansia: uno stato di confusione che disturba il soggetto fino alla potenziale dissoluzione del suo punto di vista come unicum.
T.I.N.A. rende omaggio a quanti condividono questo stato esistenziale ed emotivo. Un tributo offerto con spirito critico e ironia per suggerire un distacco ponderato che possa schiarire la visione d’insieme e riportare il soggetto al sé.
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