A Foras, movimento contro l’occupazione militare della Sardegna, aderisce e invita militanti, associazioni, organizzazioni politiche e tutti i cittadini e le cittadine sarde a partecipare al corteo del 30 novembre “Al fianco di chi lotta“, con partenza alle 15 da piazza Giovanni XXIII a Cagliari.
L’operazione Lince, promossa dalla procura di Cagliari poco prima della manifestazione di Capo Frasca, ha lanciato accuse pesantissime contro tutto il movimento. Queste accuse sono state restituite al mittente il 12 ottobre da una moltitudine che non si è fatta intimorire regalando un’altra giornata di lotta popolare e determinata.
45 indagati, 5 dei quali sono stati accusati di terrorismo e sottoposti a una richiesta di sorveglianza speciale, misura di polizia retaggio dell’ordinamento penale fascista, che punta a distruggere la vita di chi la subisce senza nemmeno passare per un processo, con limitazioni fortissime alla libertà personale.
La migliore solidarietà è continuare a lottare.
L’appuntamento del 30 novembre di Cagliari sarà un momento importante per lanciare una serie di proposte e restituire dignità a tutti e tutte coloro che in questi anni hanno generosamente lottato per la nostra terra e per questo sono dalle forze dell’ordine e represse.
“Sardigna 2020 – L’unica grande opera #stopesercitazioni #bonifiche #giustiziasociale” recita lo striscione che accompagnerà lo spezzone indetto da A Foras per il 30 novembre.
È in corso in questo momento la campagna muraria “Stop Invasione, un manifesto per paese”, che sta attraversando l’Isola per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle esercitazioni militari nell’isola; parallelamente abbiamo avviato un dialogo con i comuni sardi interessati dall’attracco delle navi militari pronte alle esercitazioni e dallo sbarco dei mezzi corazzati, per attivare delibere e mozioni comunali utili a tutelare sicurezza e viabilità cittadina davanti alla ingombrante presenza militare.
Dal punto di vista accademico sia a Sassari che a Cagliari si sta attivando una campagna volta a far finanziare nel minor tempo possibile un corso specialistico in bonifiche, dedicato al futuro dei siti industriali e militari che, una volta dismessi, saranno lavoro e sviluppo per la nostra terra. Nel 2020 torneremo nelle strade, ci sporcheremo le mani, proveremo ad avviare una serie di “bonifiche, simboliche e autogestite”.
Da una parte portando alla luce una serie di siti militari dismessi e lasciati a marcire sul territorio sardo, dall’altra testando un modo di coinvolgimento popolare e inclusivo, alternativo a cortei e manifestazioni di piazza.
Dalle scuole ai poligoni, dai porti alle università A FORAS SA NATO DAE SA SARDIGNA!