Quale ruolo strategico può avere la relazione tra comunità e patrimonio culturale rispetto ai cambiamenti sociali dei territori? Quali processi e che tipo d’impatti producono i progetti di valorizzazione nati dal basso? Questi alcuni dei temi di cui si discuterà nel corso del convegno Comunità che innovano: trasformazioni intorno ai beni comuni che si terrà a Cagliari nella Sala Conferenze del Centro Comunale d’Arte EXMA nella mattinata di Sabato 30 novembre a partire dalle ore 9.30.
Il meeting, realizzato grazie al contributo della RAS LR n.14/2006 e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Legge 17 Ottobre 1996, N. 534, si inserisce all’interno delle attività di studio e ricerca portate avanti dall’Associazione Culturale Imago Mundi Onlus, organizzatrice di Monumenti Aperti.
Facendo emergere l’importanza del concetto di patrimonio condiviso, l’obiettivo dell’incontro è far dialogare storie di comunità che, in tutta Italia, affidano un ruolo dinamico al proprio patrimonio, rafforzando i valori collettivi e creando nuove opportunità: buone prassi d’innovazione sociale intorno ai beni comuni, modelli di partecipazione, occupazione, sviluppo e trasformazioni territoriali.
Dopo i saluti di Paola Piroddi, Assessore alla cultura, spettacolo e verde pubblico del Comune di Cagliari, interverrà Fabrizio Frongia, presidente di Imago Mundi, che parlerà del caso Monumenti Aperti: da Cagliari storie in continua trasformazione e nuovi processi attraverso le esperienze nazionali. Fondatore e Presidente della Onlus Imago Mundi che cura la rete della manifestazione Monumenti Aperti dal 1999, Frongia è sperto di pianificazione e controllo delle PA, operatore culturale, volontario, Ambasciatore del Principato di Monaco per il “turismo d’affari”. È attualmente vicepresidente del Consorzio CAMU’, una delle organizzazioni culturali più importanti della Sardegna.
A seguire Giuliano Volpe, moderatore, interverrà sul tema La partecipazione delle comunità nei processi di presa in carico dei beni comuni. Archeologo, professore ordinario di archeologia Dipartimento di Studi Umanistici all’Università di Foggia, di cui è stato rettore tra il 2008 e il 2013, Giuliano Volpe è stato presidente del Consiglio Superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT dal 2014 al 2018. E’ ideatore e promotore della rete nazionale de Il Bene Nostro – Stati generali della gestione dal basso del patrimonio culturale.
La terza esperienza sarà proposta da Claudio Gnessi, designer, formatore, manager culturale e di comunità, dal 2015 è presidente dell’Ecomuseo Casilino. Autore di diversi
saggi, articoli e seminari sulla progettazione di modelli culturali per le periferie urbane Gnessi parlerà di Ecomusei e narrazioni di comunità.
Si prosegue con Liborio Grizzaffi e Marinella Bagarella, dell’Associazione Il Germoglio Corleone, che presenteranno l’esempio Terra matta: il progetto INTUS Corleone, finanziato dal MIUR, ancora oggi impegnato in azioni di sviluppo territoriale attraverso la promozione del territorio corleonese come destinazione turistica. Il progetto è nato da un gruppo di giovani siciliani motivati a coniugare in modo inedito innovazione sociale, promozione culturale e impegno civile dall’interno del territorio siciliano, ossia da Corleone: paese-simbolo in provincia di Palermo, diviso tra il pesante fardello di una storia legata alla criminalità organizzata e le energie mobilitate nella lotta alla mafia.
Dalla Sicilia a Napoli con Gaetano Balestra e Isabella Di Mauro della Cooperativa Sociale ONLUS La Paranza, che parleranno de Il Modello Sanità: da percorso di rinascita di un quartiere a progetto comune e paradigma di sviluppo. Gaetano Balestra, assistente sociale e docente presso l’università degli studi “Federico II” di Napoli al corso di laurea in servizio sociale, presiede cooperazione San Gennaro, l’associazione che raggruppa le realtà del terzo settore che operano nel Rione Sanità e che si occupano della realizzazione di progetti socio-educativi in favore dei giovani del quartiere, all’interno della quale vi è la cooperativa La Paranza, che gestisce le catacombe di Napoli, della quale è socio e social media manager.
La chiusura degli interventi è affidata a Emilio Casilini che affronterà il tema l’Economia della bellezza tra sviluppo, cura e identità. Casilini, fotoreporter, giornalista e scrittore, dal 2001 lavora in RAI come inviato e autore di inchieste, reportages e documentari in Italia e all’estero. Nel 2010 entra nella squadra di Report dove vince il Premio Ilaria Alpi con il servizio Spazzatour, dedicato sui traffici internazionali di rifiuti. Nel 2016 è autore del libro Rifondata sulla Bellezza, edito da Spino Editore, un manifesto incentrato sulla potenziale narrazione delle infinite sfumature del nostro patrimonio culturale, naturale, storico e artistico. Ossia della nostra identità. Ha ideato e condotto per Rai Radio2 il programma Bella Davvero.