In tedesco, “schiacciare una noce dura” significa: risolvere un problema importante, affrontare con coraggio le difficoltà che la vita propone -ricorda Loredana Parrella nelle note. – Il principe Schiaccianoci è dunque un antieroe che vince proprio grazie alla sua incompiutezza e Clara/Marie, riconoscendone il valore nonostante la fragilità che lo rende diverso e meno scintillante degli altri giocattoli, inizierà un viaggio di crescita e di conoscenza. La nostra storia inizia a ritroso: Clara ha ormai vissuto la sua vita ed è molto lontana dalla bambina che era. Circondata da un mondo sensibile solo al consumo, è sola alla vigilia di Natale. Il ricordo però è un antidoto potente e il mondo di Clara ricomincia a luccicare come le candeline sull’albero…
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“La Storia di Schiaccianoci” è un emozionante:
Viaggio attraverso il ricordo di quella notte magica popolata da personaggi tanto allegorici quanto vividi: il padrino Drosselmeyer, l’Albero che cresce, le bambole, i soldatini, lo schiaccianoci, il Re dei Topi, la Fata Confetto e il Principe – in cui la protagonista ritrova se stessa in un momento fondamentale dell’esistenza, in bilico tra l’età dei giochi e le responsabilità della vita adulta. Un vortice di danze come per effetto di una “lanterna magica”, per entrare in un sogno fantastico e avventuroso, ricco di significati simbolici, tra elementi archetipici e figure misteriose e perfino inquietanti, e – come suggerisce la coreografa – un’occasione per ricordare i concetti essenziali della vita dell’anima, quelli che spesso vengono smarriti o dimenticati.
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