All’indomani della fine della seconda guerra mondiale, che aveva causato morte e distruzione provocando oltre 50 milioni di morti, decine di milioni di feriti e due bombe atomiche esplose su Hiroshima e Nagasaki, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso che solo un accordo condiviso da tutti i partecipanti all’Assemblea, vinti e vincitori, avrebbe potuto evitare una catastrofe di quelle dimensioni per il futuro.
Nacque così la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che, nella mente degli illuminati legislatori guidati da Eleanor Roosevelt, avrebbe dovuto porre fine alle ingiustizie e alle guerre.
Non è così. A distanza di oltre 70 anni dalla loro promulgazione, i trenta articoli contenuti nella Dichiarazione non vedono ancora compiuta la missione per cui erano stati scritti. Diseguaglianze e guerre stanno causando migrazioni di milioni di persone dai loro Paesi, ingiustizie e povertà sono sempre più diffuse nelle nostre città, un malessere che sta creando un mondo in cui i Diritti inalienabili per ogni essere umano sono calpestati ovunque.
I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico – scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard.
Per far sì che diventino davvero una realtà, i volontari (come da anni avviene in numerose città della Sardegna) continuano a diffondere i libretti contenenti i trenta articoli della Dichiarazione delle Nazioni Unite infondendo nelle persone i valori dei Diritti Umani, senza i quali la pace e la solidarietà sono solo parole senza senso.
Info: www.unitiperidirittiumani.it
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