Tonino Simonti fu intimo amico, nonché fedele guardia del corpo, dell’eroe nazionale Felice Cascione. Fu lui, quel tragico 27 gennaio 1944 ad Alto (CN), a vedere le truppe nazi-fasciste che salivano ad attaccare i partigiani di Felice Cascione e a dare l’allarme ai suoi compagni.
Fedor raccontava così quel giorno:
Mi ricordo bene quel drammatico 27 gennaio, io ero di guardia insieme a Cigrè, erano circa le 6:30 del mattino e faceva un gran freddo. Eravamo in allerta per possibili attacchi tedeschi perché due giorni prima era scappato uno dei prigionieri fascisti catturati nella battaglia di Montegrazie. Il Battaglione tedesco ci attaccò con mezzi pesanti dal basso; nello scontro a fuoco Cascione fu ferito a una gamba, rifiutò ogni tipo di soccorso per non mettere a repentaglio le nostre vite e per non pregiudicare la nostra ritirata. Ci ordinò di seguire Vittorio Acquarone (suo cugino) e di scappare verso Alto per mettere in salvo la banda. Ci siamo diretti per la mulattiera che portava verso Ormea e, quando abbiamo saputo che Cascione era stato ucciso, ci siamo messi a piangere come dei bambini.
I funerali si terranno domani pomeriggio alle ore 15, in forma civile, presso il cimitero di Imperia-Oneglia.
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