Oggi abbiamo saputo – dichiara il leader UILM – dall’azienda che il principale motivo che li ha portati a recedere dal contratto è stata la soppressione dell’immunità legale. Ora il Governo deve convocare di nuovo i Mittal, in presenza anche delle organizzazioni sindacali confederali. Per noi – continua – esiste solo l’accordo del 6 settembre 2018, vogliamo e ne esigiamo il rispetto perché è stato il migliore possibile vista la situazione da cui si partiva e perché garantisce il risanamento ambientale, salvaguardia occupazionale e la continuità industriale. Da ora – conclude – in tutti gli stabilimenti del gruppo inizieranno agitazioni e mobilitazioni da parte di tutti i lavoratori per chiedere il rispetto dell’accordo di un anno fa e contro un atto inaccettabile di una multinazionale che pensa di fare e disfare a suo piacimento.
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