Remo pesa 100 kg e soffre di bulimia, Margherita non arriva a 45 chili ed è anoressica. Ma in fin dei conti, cosa c’entra l’amore con la perfezione dei corpi sbandierata da pubblicità e influencer? Davide Mosca ribalta la questione con il romanzo “Breve storia amorosa dei vasi comunicanti” (Einaudi, 2019).
Lo scrittore ligure arriva in Sardegna grazie al Festival Éntula, organizzato dall’associazione culturale Lìberos. Quattro le tappe:
- martedì 12 novembre al Quod Design di Sassari (ore 19:30) dialogherà con Lalla Careddu;
- mercoledì 13 sarà nell’Aula Consiliare di Valledoria alle 11 e di pomeriggio si trasferirà a Monserrato, per l’incontro alle 18:30 alla Monserratoteca;
- giovedì 14 novembre sarà ancora a Monserrato, alle 11:30, con gli studenti dell’Istituto Alberghiero Gramsci; in entrambe le occasioni Davide Mosca sarà presentato da Marco Porru.
Il romanzo: “Breve storia amorosa dei vasi comunicanti”
Camminavo a capo chino, evitavo gli sguardi, attraversavo solo con il verde, e se incontravo un’altra persona sul marciapiede mi fermavo per cederle il passo […] Da che cosa dovevo guarire? Da cinquanta chili in eccesso. E da me stesso.
Remo e Margherita sono giovani e smarriti, imprigionati entrambi in un corpo inospitale: lui soffre di bulimia, mangia in modo compulsivo per placare la frustrazione di una vita in stallo, lei invece è anoressica, certe volte sembrava solo una membrana tesa tra le ossa.
Una sera si imbattono l’uno nell’altra. E scocca qualcosa. E scoprono che insieme ci si può salvare.
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L’autore: Davide Mosca
Davide Mosca (Savona, 1979) vive e lavora a Milano, dove dirige la libreria Verso. È autore di diversi romanzi storici, tra cui ricordiamo i best-seller “Il profanatore di biblioteche proibite” (Sperling & Kupfer 2012) e “La cripta dei libri profetici” (Sperling & Kupfer 2013).
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