I NUMERI DEL SUCCESSO DI ‘BARBARA’
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Sei i raduni di vele d’epoca ai quali ha partecipato nel corso dell’anno, 1.500 le miglia percorse, 14 le prove disputate in mare e 30 i membri di equipaggio che si sono alternati a bordo tra maggio e ottobre. Numeri che, uniti alle posizioni raggiunte in classifica, hanno consentito a Barbara, yawl bermudiano lungo 19 metri (compreso il bompresso) varato in Inghilterra nel 1923 dal cantiere Camper & Nicholsons di Gosport su progetto di Charles Ernest Nicholson, di aggiudicarsi la Coppa AIVE del Tirreno 2019 nella categoria ‘Yachts d’Epoca’ (varo antecedente al 1950), il trofeo istituito annualmente dall’Associazione Italiana Vele d’Epoca. Una vittoria che premia gli sforzi compiuti da tutti gli appassionati velisti che hanno navigato su Barbara e che inorgoglisce l’Associazione Vele Storiche Viareggio, il sodalizio nato nel 2005 per promuovere e valorizzare la tradizione dello yachting d’epoca e del patrimonio storico e culturale che le imbarcazioni associate rappresentano, al quale la barca è iscritta. Per dovere di cronaca, la Coppa AIVE del Tirreno nella categoria ‘Yachts Classici’ (varo compreso tra il 1950 e il 1975), è invece andata al Sangermani Chaplin del 1974, la barca scuola della Marina Militare. “Mai come quest’anno”, ha dichiarato il presidente AIVE Pier Maria Giusteschi Conti, “la vittoria è stata veramente figlia della costanza e speriamo che ciò induca le barche d’epoca e classiche a tornar numerose a un’assidua partecipazione alle regate”.
LA VITTORIA DOPO TRE ANNI DI RESTAURO
Barbara, progetto numero 318 del noto cantiere inglese, è costruita in fasciame di teak e pitch pine su ordinate in quercia. Progettata dal genio Charles Ernest Nicholson, unico disegnatore degli sfidanti all’America’s Cup per quattro edizioni dal 1920 al 1937 (Shamrock IV e V, Endeavour e Endeavour II). Endeavour fu riconosciuto più veloce dell’americano Rainbow nel 1934 e Endeavour II è stato l’unico a battere il vincitore Ranger nella America’s Cup del 1937. Tra i famosi armatori di Barbara ci sono il Barone Amaury de la Grange, che dal 1928 le ha fatto fare base a Cannes, e il Conte Jean de Vogue, proprietario del magnifico castello francese Vaux-le-Vicomte, che ha veleggiato con Barbara fino agli anni Sessanta. Nel 1982 era stata impiegata come scafo appoggio per la traversata atlantica in windsurf, compiuta in 24 giorni. Ritrovata in Spagna alla fine degli anni Novanta, tra il 2015 e il 2018 è stata affidata alle cure del cantiere Francesco Del Carlo di Viareggio, che ha completato il restauro filologico della barca.
LE TAPPE DEL 2019 DI ‘BARBARA’
La stagione velica di Barbara è iniziata a fine aprile 2019 a Livorno in occasione della “Settimana Velica Internazionale Accademia Navale Città di Livorno”, dove si è classificata al primo posto nel raggruppamento ‘Epoca’. A giugno, a Le Grazie di Porto Venere, ha partecipato a “Le Vele d’Epoca nel Golfo” (5^ in classe ‘Epoca’) e all’ “Argentario Sailing Week” di Porto Santo Stefano (6^ in classe Epoca Marconi). A settembre, dopo la pausa estiva durante la quale ha compiuto crociere tra la Sardegna, la Corsica e le isole dell’Arcipelago Toscano, Barbara ha regatato alla ventunesima edizione di “Le Vele d’Epoca di Imperia”, evento tornato dal 2019 alla cadenza annuale, dove si è piazzata al settimo posto nella classe Epoca Marconi 2. Nello stesso mese si è trasferita a La Spezia, dove al “Trofeo Mariperman” si è classificata al quarto posto di classe. A ottobre, infine, la partecipazione alla quindicesima edizione del “Raduno Vele Storiche Viareggio”, dove si è piazzata al sesto posto di categoria. Altre manifestazioni, come il Trofeo Ammiraglio Francese, il Trofeo Riviera e la Monaco Classic Week, sono servite per mettere a punto la barca, migliorarne le prestazioni e allenare l’equipaggio.
UNA BARCA POTENTE
“Lo yawl Barbara”, ha dichiarato il tattico Saverio Giangrandi, “è un’imbarcazione che esprime il meglio di sé con venti di intensità superiore a 10 nodi. In queste occasioni si dimostra molto potente sull’onda, mentre invece soffre in presenza di arie deboli con mare formato. Sempre nelle prime posizioni durante le partenze, nelle andature portanti è stabile e la più veloce”. “Nel corso dei prossimi mesi”, continua Giangrandi, “introdurremo azioni di miglioramento sulla conduzione delle vele e sulla distribuzione dei pesi di bordo”.