La Sardegna è tra le cosiddette “regioni virtuose”, con il 36% di energia elettrica derivante da FER (Fonti Energetiche Rinnovabili). Un dato importante riguardo alla nostra regione è quello che prende in considerazione l’intensità energetica, ovvero il parametro che misura l’efficienza energetica di un’area in proporzione alla sua ricchezza: le isole italiane e la Sardegna in particolare, sono le zone che maggiormente contribuiscono a migliorare questa statistica. Cosa significa?
Che – proprio grazie all’intervento delle isole – in Italia produrre ricchezza costa meno energia, con un gran vantaggio per l’ambiente e per i consumatori.
Per quanto ancora non raggiunga le quote di Val D’Aosta o Trentino, la Sardegna si posiziona bene quando si tratta di classificare le regioni italiane in base all’ecologia delle loro risorse energetiche. Non molti conosceranno il decreto sul Burden Sharing del 2012, che prescrive alle regioni ed alle province autonome il conseguimento di due soglie “green”, una al 2016 ed una al 2020; ebbene, la Sardegna, assieme ad altre 17 regioni, ha già ampiamente superato il traguardo richiesto per il 2020 e lo ha fatto con grande margine; un margine, ci auguriamo, destinato a crescere ancora.
Se consultiamo le statistiche a disposizione, in Sardegna le principali FER utilizzate risultano le bioenergie (come il pellet o la legna da ardere) e l’eolico, seguite a breve distanza dal solare.
In anni recenti, sono stati intrapresi numerosi provvedimenti ed altrettante iniziative per accrescere la coscienza ecologica dei cittadini sardi e potenziare il settore energetico nella direzione d’una maggiore sostenibilità ambientale: uno su tutti, il progetto ENERSELVES, della durata di 48 mesi, intrapreso dalla nostra regione assieme ad altre aree selezionate dell’Unione Europea.
Il progetto ENERSELVES, che si concluderà nel 2020, intende essere un laboratorio costruttivo per individuare un decalogo di azioni concrete tese migliorare l’efficienza energetica delle città e degli edifici, in particolare quelli pubblici.
Da qualche anno a questa parte, anche il cittadino può partecipare attivamente per rendere più ecologico il territorio, non solo grazie alle buone pratiche quotidiane ma anche alle sue scelte di consumatore: sul mercato energetico nazionale si sono nel tempo affacciate realtà aziendali – ad esempio Sorgenia – che garantiscono ai propri clienti la provenienza 100% verde dell’energia distribuita. In altre parole: quando pagherai le tue bollette, avrai la certezza che l’energia da te utilizzata arrivi unicamente da fonti rinnovabili.
Per contestualizzare i dati della Sardegna a livello nazionale, dobbiamo rammentare come l’Italia sia l’unico tra i principali paesi europei ad aver raggiunto (e superato) gli obiettivi prefissati dalla direttiva europea del 2009 in materia di taglio ai combustibili fossili: abbiamo totalizzato un promettente 18,3% da FER, oltrepassando in grande anticipo la quota prevista del 17%.
La fetta maggiore di energie rinnovabili (il 51%) viene consumata nel settore termico, il 44,2% nel settore elettrico ed il 4,8% nei trasporti. Prestando attenzione alle cifre evidenziate, risulta evidente come l’unico settore in cui facciamo “peggio” dell’Europa sono appunto i trasporti: in Italia non sono ancora particolarmente diffuse alternative alle auto diesel o benzina, sia in contesto domestico che aziendale.
In ogni caso, negli ultimi 12 anni dal 2005 al 2017, l’energia da FER in Italia è praticamente raddoppiata.
Soffermandoci solo sul comparto elettrico, la quota idroelettrica installata in Italia rimane sostanzialmente stabile, mentre quella eolica e originatasi da bioenergia cresce con costanza. Si è soliti definire l’Italia “il paese del sole”: non a caso il 35% dell’energia rinnovabile è generata dal fotovoltaico. Il fotovoltaico è stato anche il settore trainante dell’ascesa delle FER in contesto elettrico.
La distribuzione delle FER non è omogenea sul territorio italiano: Il 70% del potenziale idroelettrico del paese è al nord, mentre il 97% dell’eolico viene prodotto al sud; la Toscana è l’unica regione italiana a beneficiare concretamente del geotermico.
Se siete interessati a questi dati e desiderate consultare dei report accurati, potete consultare le fonti di questo articolo sul report di GSE e su quello di ISTAT.