La Fondazione Sartiglia e il Comune di Oristano negli anni passati hanno svolto un lavoro scrupoloso e proficuo nell’ambito della ricerca archivistica alla ricerca delle notizie sulle origini della giostra.
Nel corso degli anni è stato attivato anche un filone di ricerca sul complesso e variegato mondo dei simboli della Sartiglia, analizzandone gli ambiti antropologico, etnografico e etnologico. Questa attività è culminata con l’esperienza di tirocinio presso la stessa Fondazione di Erika Meles, laureata presso l’Università degli Studi di Sassari in Beni Culturali con indirizzo Etno-antropologico e Ambientale, alla quale nel 2013 è stato affidato il compito di iniziare un percorso di ricerca e approfondimento su un simbolo della Sartiglia: sa Pippia de Maju.
La Fondazione Oristano oggi ha raccolto il testimone e presenta il lavoro di Erika Meles che attraverso numerose interviste agli addetti ai lavori di ieri e di oggi, personaggi legati al mondo della giostra e in particolare dei gremi, unitamente alle attente osservazioni e registrazioni dei riti e dei cerimoniali nel loro svolgimento attuale, hanno rappresentato una fondamentale raccolta di dati utili all’analisi e alle possibili interpretazioni, confrontando questo simbolo oristanese con altri riti riferibili ad altre culture e tradizioni.
Il volume è edito da Camelia Edizione, la casa editrice della Fondazione Oristano, che con questa pubblicazione arricchisce la sua produzione, offrendo ancora una volta un contributo alla storia della cultura sarda, e in particolare alla storia degli studi sulla Sartiglia di Oristano.
Domenica, dopo i saluti del Sindaco di Oristano Andrea Lutzu, dell’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna e del presidente della Fondazione Oristano Angelo Bresciani, interverranno l’autrice Erika Meles e Marcello Marras, del Centro Servizi Culturali Unla di Oristano.