Il consigliere del M5S Alessandro Solinas si unisce al coro dei no alla proposta dell’assessore regionale al Turismo Chessa di portare le statue dei Giganti di Mont’e Prama in un tour attraverso i più importanti musei del mondo avendo come obiettivo la promozione turistica della Sardegna.
“La valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama deve avvenire nel contesto originario, nella loro casa natale, in cui le statue devono poter essere esposte tutte assieme. A riguardo ho già presentato una mozione in Consiglio e chiesto alla Giunta il massimo impegno per il rilancio del sito archeologico di Cabras, l’unico luogo capace di raccontare l’identità di questo immenso patrimonio archeologico sardo”.
“Nelle recenti dichiarazioni dell’assessore Chessa Cabras, la Provincia di Oristano e l’intera Sardegna vengono penalizzate dalla convinzione dello stesso assessore di poter disporre deli beni archeologici che appartengono alla nostra terra in un modo quasi padronale”.
Totale la condivisione del pensiero del sindaco di Cabras Andrea Abis: “La promozione dei Giganti – sottolinea Solinas – ha senso soltanto se fatta nel contesto di riferimento”.
Questo l’intervento del consigliere del M5S Solinas, primo firmatario di una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi per la valorizzazione e la promozione del sito archeologico di Mont’e Prama e di tutti i reperti rinvenuti. Le preziose statue dei Giganti e tutti i reperti, attualmente distribuiti tra i musei Nazionale di Cagliari e Civico di Cabras, per Alessandro Solinas devono tornare e restare nella loro terra d’origine, a Cabras, nella Penisola del Sinis.
“Per quanto riguarda la gestione diretta dei beni archeologici rivendicata dal Presidente della Regione – prosegue il consigliere dei Cinque stelle – si può giustamente pensare di chiedere al Ministero maggiore autonomia in termini di gestione, ma non si può escludere lo Stato italiano nella misura in cui questo debba partecipare mettendo a disposizione, in un’ottica di programmazione nazionale, tutte quelle risorse che la Regione Sardegna fisiologicamente non può sostenere. Parlare di gestione diretta, non inclusa in un’ottica di programmazione nazionale, appare una mera dichiarazione propagandistica piuttosto che un’affermazione effettivamente basata su dati che confortano questa teoria”.