Lodevole iniziativa della Consulta Giovani di Oristano: nella mattinata di sabato 23 novembre, gli studenti delle classi terze e quarte del Liceo Linguistico Benedetto Croce di Oristano, hanno potuto ricevere il messaggio di rispetto e invito alla tolleranza, che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani porta con se fin dalla sua prima pubblicazione.
La conferenza è stata la prima tappa di un trittico che mette in mostra l’impegno della Consulta Giovani, sia nel mettere in guardia ragazzi di pochi anni più giovani rispetto ai componenti della consulta stessa, sia nell’incitare gli stessi a dedicarsi a valori elevati che di fatto rappresentano i veri strumenti per una vita indirizzata alla comprensione e rispetto del prossimo.
Subito dopo i saluti dell’Assessore del Comune di Oristano Stefania Zedda, la quale ha voluto sottolineare quanto al giorno d’oggi ci sia necessità di tornare ai valori rappresentati dalla Dichiarazione Universale, La conferenza si è sviluppata in due momenti principali: il primo ha avuto come incipit il video “La Storia dei Diritti Umani” grazie al quale gli studenti hanno potuto apprendere una cronistoria di questo documento delle Nazioni Unite e come si sia arrivati a tale codice. Il tema è stato sviluppato da Nicola Oi, in rappresentanza di “Uniti per i Diritti Umani”, ente laico internazionale ispirato dalle parole di L. Ron Hubbard il quale disse che “i diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico”. Per questo motivo l’attenzione degli studenti è stata focalizzata sull’importanza di conoscere ognuno dei trenta articoli, sulle violazioni degli stessi che avvengono proprio sotto i nostri occhi e sulla lacuna di conoscenza riguardo questi 30 articoli. Tramite esercizi molto semplici, gli studenti hanno potuto osservare che la conoscenza di questo documento è limitata a poco più di 5 articoli, il comporta inevitabilmente un impossibilità di applicare questo documento.
Proprio sull’applicare ognuno di questi diritti è stato incentrato il seguito della conferenza, facendo comprendere agli studenti quanto in basso si possa cadere nel momento in cui non si prende in considerazione che la vita in società ha delle leggi naturali che i Diritti Umani rappresentano nel miglior modo possibile. Grazie all’intervento del Dott. Mohamad Doreid, presidente internazionale della sezione cultura dell’Unione Culturale Libanese nel Mondo, è stata portata agli studenti una testimonianza diretta di quali condizioni di vita si sia costretti a sperimentare nel momento in cui i diritti vengono del tutto calpestati. Libanese di nascita, nonostante da quasi tre decenni sia residente in Sardegna, il Dott. Doreid ha raccontato la sua esperienza diretta, vissuta in quegli anni in cui il Libano vide la guerra civile dilaniare il paese. Gli studenti hanno ascoltato con estremo interesse il racconto del Dott. Doreid facendo nel contempo delle riflessioni su quanto si debba stare all’erta e prendersi vera responsabilità per la società in cui viviamo.
Come elemento finale della conferenza e del discorso del Prof. Doreid, gli studenti sono stati invitati a non concentrarsi troppo su cosa gli manchi nella vita, a meno che non siano davvero in grado di apprezzare tutte le bellezze e le fortune che vivere in questo angolo di Paradiso che è la Sardegna, con le sue gioie e dolori, ci garantisce.
La ciliegina sulla torta è stata la consegna di una statua in ceramica che il presidente della Consulta Giovani, Emanuele Orrù, e i suoi componenti, hanno voluto omaggiare al Dott. Doreid e Nicola Oi, relatori di questa conferenza. Per una scelta non casuale, la statuetta rappresenta un corpo femminile, motivo che ha legato immediatamente questa conferenza con le attività che nei prossimi giorni vedranno la battaglia alla violenza contro la donna quale protagonista dei temi sociali che verranno affrontati in tutta Italia, Oristano inclusa.
Vero è che la Carta Universale dei Diritti Umani non è ancora un testo di legge ed è altrettanto vero che le violazioni della stessa siano all’ordine del giorno. Ma nel contempo, con attività come questa, con le importanti riflessioni che i giovani possono fare e con degli attivisti come i ragazzi della Consulta, non sembra poi così utopico pensare che un giorno tolleranza e pace possano avere un ruolo da protagonisti nella nostra società.