Il singolo “Puro desiderio” racconta di una donna che, avendo perso ogni punto di riferimento, si sente come una bambina: «L’abbandono in amore riporta sempre a uno stato infantile, alla paura di perdere l’amore dei genitori che sono tutto il nostro cielo quando siamo piccoli. E nonostante questa condizione produca soltanto mancanza di sete, di fame, di fantasia, resta però intatto il potere del desiderio. Forse la più autobiografica delle canzoni del disco». Teresa De Sio.
Il brano sarà accompagnato dal video di animazione realizzato da Michele Bernardi (distribuito su tutti i canali digitali), mentre le illustrazioni di copertina del disco sono di Grazia la Padula.
Il 03 maggio 2019 è stato pubblicato “Puro Desiderio”, l’album che ha segnato il passaggio in una nuova era della creatività di Teresa De Sio.
A due anni dall’uscita del lavoro devozionale “Teresa canta Pino” dedicato all’amico Pino Daniele, dopo una intensa ricerca e divulgazione sulla musica folk (testimoniata da dischi e docufilm tra cui Craj premiato al Festival del Cinema di Venezia, dopo i fortunatissimi romanzi “Metti il diavolo a Ballare” e “L’Attentissima”), la cantautrice con questo disco, svela al pubblico un suo mondo musicale e poetico intimo, rimasto a lungo privato.
«Ho aperto una nuova, per me inedita, riflessione su me stessa, sui sentimenti, su profondità dentro cui fino ad oggi non avevo voluto guardare…». Teresa De Sio.
Un disco che scava, parla di sentimento e suona contemporaneo. Un suono elettro/acustico potentissimo e innovativo, realizzato col giovane, produttore, compositore e arrangiatore Francesco Santalucia. Un mix di suoni acustici che a tratti sembrano diventare elettronici, dove le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici, chitarre e steel, in cui il suono profondo e caldo delle registrazioni analogiche spazia in universi musicali diversi dal rock al pop d’autore diventando quasi lisergico e progressive, senza mai tradire la scrittura diretta ed evocativa di testi intimi e profondi.
Dieci tracce che ci appartengono nel profondo, dieci storie in cui, di quando in quando, entra la lingua napoletana, ad eccezione del brano “Quante nuvole” interamente in napoletano, che cattura per la contemporaneità nell’uso della lingua.
Ancora una volta Teresa De Sio riesce a sorprendere per la capacità di ricerca, per la voglia di libertà e la capacità di innovare e attraversare mondi musicali solo apparentemente lontani ed unirli in modo semplice, come più volte ha già saputo fare nella sua carriera.
L’album è impreziosito dal featuring di Ghemon nel brano “In un soffio di vento”, testimonianza di un’amicizia nata su un palco e che svela una comune sensibilità artistica e umana.