I soggetti alla ribalta sono sempre i soliti tre: da Lucio Rispo a Giovanni Raimondi, fino all’onnipresente Avv. Angelo Merlini, quest’ultimo con la passione delle lottizzazioni immobiliari. La presa di posizione dell’istituto ospedaliero è legittima.
Nel senso che ha tutto il diritto di difendersi dalle critiche e dai legittimi attacchi di giornalisti liberi da schemi di partito. E per tale motivo, il gruppo dei tre minaccia querele. Dall’altra c’è sardegnareporter che oramai da alcuni anni racconta periodicamente che, forse, Raimondi e più non vogliono che si sappia, ossia tutta la verità sull’operazione Mater Olbia Hospital.
La cosa strana, e per certi versi anche incomprensibile, è che spesso, stranamente, una delle due parti in causa, cioè proprio Alessandro Marini viene ignorato, sul quale si abbattono continue intimidazioni e minacce di professionisti e dirigenti collegati, di fatto, all’ospedale ancora cantiere. La vicenda per noi è molto chiara, poiché ci siamo presi la briga di leggere attentamente gli atti.
Ci sarebbe, secondo Marini, un giro di firme false. Un perito del tribunale di Tempio Pausania, nel solo e unico caso preso in esame, ha confermato quanto denunziato da Marini. L’ad del Mater, Raimondi, si scaglia contro il Governo della Regione Autonoma della Sardegna parlando di “irriducibili” oppositori nel Consiglio Regionale sardo.
Per sardegnareporter il “pasticcio” è molto più ampio. E, naturalmente, c’è l’immancabile ombra della corruzione. Solo la giusta magistratura farà piena luce su atti e fatti in contestazione che sarebbero di una gravità assoluta.
L’articolo dal titolo “Qatar. Mater Olbia Hospital: seri problemi finanziari e giudiziari?”, pubblicato su queste colonne martedì 12 novembre scorso, deve avere “turbato i sonni” all’amministratore delegato del Mater Olbia spa.
E non può essere altrimenti, considerato che egli ha ritenuto opportuno, nella giornata di oggi, divulgare una nota stampa sui due quotidiani isolani della carta stampata, per segnalare di avere presentato alla Procura di Tempio Pausania denuncia nei confronti di questa testata per avere diffuso, “a suo dire”, decine di fake news nei confronti della società da lui rappresentata.
Che cosa possiamo replicare in merito? Diciamo semplicemente che attendiamo serenamente le verifiche della Procura della Repubblica di Tempio Pausania sulle notizie da noi pubblicate in relazione al MATER GATE, già Mater Olbia Hospital, ritenute da Raimondi, Rispo e l’immobiliarista Angelo Merlini delle “fake news”.
Per loro, ovviamente, sono “notizie prive di fondamento”. Per noi, invece, sono verità incontrovertibili, che nulla hanno a che vedere con il tentativo di gettare discredito sulla proprietà qatariota, come, appunto, vogliono dare ad intendere i soggetti riconducibili all’operazione Mater Gate.
Perché, poi, accomunare con le “fake news” “i palazzi della Regione dove il Mater Olbia conta, con il passare del tempo, diversi irriducibili oppositori”? Questa sì che rappresenta una vera fake news, poiché l’ospedale nei Palazzi della Regione è visto di buon occhio da diversi esponenti politici che tanto si stanno prodigando per la riuscita dell’operazione Mater Olbia, mentre gli “irriducibili oppositori” sempre più numerosi, a dir la verità, diffidano da certe situazioni che evidentemente non appaiono chiare sotto il profilo dell’iter politico/amministrativo, a discapito di quello che rimane della sanità pubblica della Sardegna.
Al di là delle azioni legali, sardegnareporter continuerà la propria battaglia non tanto contro il Mater Olbia Hospital e il suo management, ma soprattutto per fare emergere chiarezza su una iniziativa che, finora, è andata avanti tra mille traversie.
Ai soggetti assetati di vendetta ricordiamo che il nostro giornalismo è fatto d’inchieste e, conseguentemente, la nostra redazione ha il compito morale e professionale di anticipare, quando può, le inchieste giudiziarie, all’unico scopo di informare i lettori su una corretta e non distorta verità sui fatti.
Bruno Fadda