Il sindaco viene quindi scagionato dalle accuse mosse da alcuni privati per i provvedimenti adottati per la riapertura a pubblico utilizzo dell’area di circa 900 metri quadri.
Già nella prima decisione del luglio 2018, per la stessa identica causa, il giudice aveva disposto l’archiviazione stabilendo che nei provvedimenti del Sindaco non vi fossero:
Elementi costitutivi del reato di abuso d’ufficio, sia sotto il profilo dell’ingiustizia del vantaggio patrimoniale sia sotto il profilo dell’elemento psicologico.
Nonostante ciò gli stessi privati hanno presentato una nuova denuncia per lo stesso reato.
Il giudice, nel secondo processo con la nuova sentenza (281/19 del 20 novembre 2019), ritiene ancora una volta gli elementi accusatori a carico del sindaco infondati e rileva che nelle ordinanze emesse:
Non si ravvedono condotte penalmente rilevanti e, in particolare, il dolo specifico di arrecare danno o vantaggio a qualcuno.
Emerge, invece, la tutela dell’uso pubblico e:
Non trova giustificazione quella di danneggiare ingiustamente gli opponenti o avvantaggiare terzi.
Il procedimento per abuso di ufficio è stato così una seconda volta archiviato dal giudice.
Ricordiamo che su questo sterrato, per il quale da anni si è innescata purtroppo una controversia con alcuni privati, il Sindaco Cannas e successivamente i funzionari hanno emesso una serie di provvedimenti volti alla ”tutela dell’uso pubblico del bene”.
In questa vicenda il Comune ha sempre agito con l’unico obiettivo di tutelare, senza alcun pregiudizio, gli interessi della comunità su di un’area da sempre utilizzata liberamente. Come emerge dalla stessa decisione del Giudice i provvedimenti adottati sono stati:
Mossi esclusivamente dall’obiettivo di perseguire un interesse pubblico.