Giunge alla quindicesima edizione Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio organizzato a Sant’Antioco (Sud Sardegna) dal Circolo del Cinema “Immagini”: da martedì 3 a domenica 8 dicembre, tiene banco nella cittadina sulcitana l’appuntamento con il cinema in forma breve prodotto nell’area del Mare Nostrum, quest’anno testimoniato da film provenienti da diciassette Paesi, con un focus in particolare sul Portogallo.
Nutrito e assortito, come da tradizione, il programma del festival che si rinnova senza interruzioni dal 2005 e che si avvale della direzione artistica del regista bosniaco Ado Hasanović e di Dolores Calabrò, del Circolo del Cinema “Immagini”.
Sono oltre sessanta i film (in lingua originale, con sottotitoli in italiano e in inglese) che si potranno vedere nell’Aula Consiliare del Comune di Sant’Antioco nelle sei giornate di Passaggi d’Autore.
Film che spaziano tra i generi – dalla fiction al documentario, dalle web series al cinema d’animazione fino a quello sperimentale – selezionati tra quelli che hanno ricevuto premi e riconoscimenti o partecipato a importanti festival nazionali e internazionali, come il Sarajevo Film Festival (SFF) e il francese Clermont-Ferrand Film Festival, che rinnovano la loro collaborazione con la rassegna sarda attraverso una selezione dei cortometraggi presentati nelle rispettive edizioni di quest’anno e la partecipazione di alcuni dei registi ospiti: Foued Mansour, Sajra Subašić e Stefan Djordjevic.
Passaggi d’autore: intrecci mediterranei
Ma il fulcro di Passaggi d’Autore è la sezione “Intrecci mediterranei“, che nell’arco di quattro serate (martedì 3, mercoledì 4, sabato 7 e domenica 8 dicembre) proporrà ventisei cortometraggi, con la presenza di alcuni dei registi che presenteranno le loro opere e dialogheranno con il pubblico: Erenik Beqiri, Sirio Sechi, Younes Ben Slimane, Andrea Murgia, Elena Bouryka, Randa Maroufi, Riccardo Cara, Eitan Pitigliani e Azedine Kasri.
Il festival dedica in questa edizione numero quindici un focus al Portogallo con un intero pomeriggio di proiezioni, giovedì 5, che vedrà la partecipazione, anche in questo caso, di alcuni dei registi dei nove cortometraggi in programma: Diogo Costa Amarante, Regina Pessoa e Mónica Santos. Poi, in serata, musica con il violoncellista Davide Zaccaria, la cantante lusitana Maria Anadon e il chitarrista André Dias. Gli stessi musicisti faranno anche parte integrante del Mediterranean Ensemble, formazione internazionale costituita ad hoc, con la direzione artistica di Emanuele Contis, al centro dei riflettori la sera di domenica 8 per la festa di chiusura.
Passaggi d’Autore riserva un’attenzione particolare anche a uno dei fenomeni innovativi degli ultimi anni: le webseries, storie a episodi appositamente concepite per la rete, che costituiscono la rivoluzione digitale delle tanto amate serie tv. Ma c’è spazio pure per i video musicali, il cinema d’animazione e varie attività laboratoriali rivolte ai giovani, studenti (ma non solo) dalla scuola primaria all’università, su temi e esperienze come la critica radiofonica, la traduzione dei dialoghi e la sottotitolazione dei film, la fotografia, l’animazione in stop motion con la tecnica della puppet animation.
Aggiunge prestigio al festival la partecipazione di un regista del calibro di Daniele Luchetti, che sabato 7 si racconterà al pubblico, partendo dalla visione del suo primo film, “Domani accadrà“, del 1988.
È dunque un cartellone di spessore e ricco di proposte quello allestito dal Circolo del Cinema “Immagini” con il contributo del MIBACT – Direzione Generale Cinema, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Sant’Antioco e della Fondazione di Sardegna, e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna, dell’Unicef-Italia e del Touring Club Italiano.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
Per aggiornamenti e altre informazioni:
Sito: www.passaggidautore.it
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Intrecci mediterranei: il programma
Di seguito il programma in dettaglio.Martedì 3 dicembre
La quindicesima edizione di Passaggi d’Autore prende il via martedì 3 entrando subito nel vivo della sua sezione principale, quella intitolata “Intrecci mediterranei“, che nell’arco di quattro serate proporrà ventisei cortometraggi.
Otto quelli in visione subito dopo l’apertura del festival prevista alle 17. Si parte con “Mano a mano” (2018, 23′), diretto dalla francese Louise Courvoisier, protagonista una coppia di acrobati circensi, in giro di città in città e in crisi di relazione.
Un fumo nero invade la città e la distrugge; l’unico uomo rimasto in vita cerca di ricostruirla e di tenere viva la fiamma della vita: questa la sinossi di “All come from dust“, esordio del tunisino Younes Ben Slimane (che sarà presente alla proiezione), con cui ha partecipato al concorso Pardi di domani dello scorso Locarno Film Festival.
Propone invece una riflessione poetica e tragica sulla lotta quotidiana dei capofamiglia palestinesi il cortometraggio “Oslo” (Israele, 2019, 15′), di Shady Srour.
Quattro i lavori di registi italiani in programma in questa prima serata:
- “I claustrofili” (2019, 25′), film speleologico del sardo Sirio Sechi (anche lui presente alla proiezione);
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- “Abbassa l’Italia” (2019, 15′), un mockumentary di Alfredo Fiorillo e Giuseppe Cacace sulle fake news, i media, la politica, il Belpaese e l’immigrazione;
- “Rosso: la vera storia falsa del pescatore Clemente” (2018, 28′), di Antonio Messana, protagonista un vecchio pescatore siciliano che un giorno trova nelle sue reti il cadavere di un giovane migrante;
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- tema analogo per “Frontiera” (2018, 14′), di Alessandro Di Gregorio, con due ragazzi alle prese con il recupero e la sepoltura dei corpi dei naufraghi a Lampedusa, in una sorta di balletto fra la vita e la morte, l’innocenza e la sua perdita.
E il tema dell’emigrazione sottende anche “The van” (2019, 15′), diretto dall’albanese Erenik Beqiri, anche lui tra gli ospiti della serata che vedrà la partecipazione della produttrice e sceneggiatrice Angela Prudenzi e di Claudio De Pasqualis, tra i conduttori della celebre trasmissione di Radio3 “Hollywood Party”.
Mercoledì 4 dicembre
Sette i corti in programma l’indomani, mercoledì 4, a partire dalle 16:30. Apre la serie lo spagnolo “Zapatos de tacon cubano” (2018, 17′), di Julio Mas Alcaraz, dove due ragazzi adolescenti della periferia di Madrid, in un ambiente ostile ai loro sogni, aggressivo e omofobo, devono condurre una doppia vita per nascondere l’inizio di una relazione d’amore e la loro passione per il ballo flamenco.
A seguire, “Barê Giran“, ovvero “il pesante fardello” (2019, 14′), del turco Yilmaz Özdil, protagonista un giovane curdo siriano rifugiato in Turchia che ritorna nel suo Paese per recuperare il suo giovane asino.
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Dalla Turchia alla Grecia seguendo la rotta dei rifugiati: così in “Refuge” (2018, 10′), del veronese (ma di base a New York) Federico Spiazzi, girato ad Atene, dove persone di diverse nazionalità, degli ateniesi, dei turisti stranieri e dei rifugiati siriani, si incontrano casualmente in una panetteria.
In “Turning ten” (2019, 12′), dell’egiziana Jaylan Auf, una donna attende col marito, in clinica, il turno perché la loro giovane figlia venga circoncisa, e quei dieci minuti di attesa la portano a ricordare la propria esperienza e a chiedersi se può cambiare il destino di sua figlia.
Trama surreale, invece, quella di “The silence of the dying fish” (2018, 20′), del greco Vasilis Kekatos: mentre va al lavoro, il protagonista, viene informato di essere morto il giorno prima, e dopo aver tentato invano di dimostrare di essere vivo, accetta con indifferenza il suo destino.
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Presenti alla serata due giovani filmmakers sardi, Riccardo Cara e Andrea Murgia con i rispettivi corti: “Joy” (2019, 3′) e “Sad Park” (2019, 3′), vincitore del premio Moviementu nell’edizione 2019 del Premio Centottanta.
Sabato 7 dicembre
La sezione Intrecci mediterranei del festival prosegue sabato 7 con altri quattro film. Si parte alle 18:30 con “L’heure de l’ours” (2019, 14′), un cortometraggio in animazione della francese Agnès Patron.
Ecco poi “Il nostro concerto” (2019, 15′; candidato agli ultimi David di Donatello per il miglior cortometraggio italiano), del sardo Francesco Piras, che racconta la nascita di un’amicizia, tramite una chat-room musicale, fra un pensionato cagliaritano con la passione per la canzone italiana, e una pianista tedesca dal passato turbolento.
Altro film italiano, “Walter Treppiedi” (2019, 15′), diretto da Elena Bouryka (che sarà presente alla proiezione): una giornata in macchina con un talent manager di generici, attrici ed escort; al suo fianco la sua guardia del corpo sempre malata, un rottweiler.
Una adolescente con problemi di obesità è invece la protagonista di “Cerdita” (2018, 14′), della spagnola Carlota Pereda: subisce le prese in giro di alcune ragazze e nemmeno la sua amica d’infanzia la difende quando viene molestata davanti a uno sconosciuto e le rubano i vestiti in piscina.
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Domenica 8 dicembre
Una domenica di aprile, un kibbutz nel nord di Israele, un fenomeno naturale e una famiglia in un giro improvvisato, forse l’ultimo: recita così la sinossi di “Parparim” (“Butterflies”, 2019, 8′), dell’israeliano Yona Rozenkier che apre l’ultimo ciclo di proiezioni di Intrecci mediterranei, domenica 8 alle 17:30.
È ambientato invece in una regione di confine, lontana e dimenticata, dove un soldato ha compagnia per la prima volta da mesi, il cortomentraggio “Sinirda” (2018, 13′), del turco Aysegul Sahinbozkir: una storia di speranza e libertà.
Un pittore e sua moglie sono i protagonisti di “Mémorable” (2019, 12′), scritto e diretto dal francese Bruno Collet: i due vivono eventi strani, l’universo intorno a loro sembra cambiare, mobili, oggetti, persone lentamente perdono il loro realismo, a volte si disintegrano.
Bab Sebta è il nome in arabo di Ceuta, l’enclave spagnola in Marocco (2019, 20′), ed è il titolo del corto del marocchino Randa Maroufi, che documenta una serie di situazioni osservate in questo luogo di frontiera, dove migliaia di persone lavorano ogni giorno, teatro di traffici di manufatti venduti al ribasso.
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Brahim, un meccanico algerino nato in Francia, sogna di portare suo figlio Yann negli Stati Uniti; ma Yann vorrebbe piuttosto scoprire il Paese dalle sue radici; l’amministrazione francese li spingerà a fare un viaggio diverso: questa la trama di “Timoura” (2019, 26′) di Azedine Kasri.
È invece una storia d’amore tra un giovane modello di successo e una ragazza argentina incontrata per caso, camminando per strada, quella raccontata dal romano Eitan Pitigliani nel suo quarto cortometraggio, “Insane Love” (2018, 20′).
Un’altra coppia è infine al centro dell’ultimo corto in visione, “Background“, (2018, 15′), dello spagnolo Toni Bestard: un ragazzo anonimo e grigio, attratto dall’insolita bellezza di una donna giovane ed enigmatica, cerca di suscitare la sua attenzione nel mezzo di un universo peculiare, in cui bisogna rispettare un insieme di norme stabilite, come parlare senza emettere suoni ma solo muovendo le labbra, ballare senza musica o camminare più volte in una strada senza una destinazione apparente.
Focus: Portogallo
Tutto concentrato nell’arco di un pomeriggio, quello di giovedì 5, il focus che Passaggi d’Autore dedica al Portogallo, con nove cortometraggi in arrivo dal Paese lusitano.
In “Cinema” (2014, 10′), diretto da Rodrigo Areias, un uomo prepara un vecchio rituale in un tempio abbandonato dai suoi fedeli.
“A Brief history of princess X“(2016, 7′), di Gabriel Abrantes, è invece una storia delirante della controversa scultura di Constantin Brancusi “Principessa X”, il futuristico fallo in bronzo che ebbe inizio come un busto ritratto dell’altrettanto controversa pronipote di Napoleone, Maria Bonaparte.
Un bambino di dieci anni affronta le lotte della vita in un campo estivo; non è facile per lui essere ignorato dalla ragazza del suo cuore o vedere il suo dormitorio vandalizzato da teppisti adolescenti: succede nel corto di João Nicolau “Gambozinos” (2013, 19′).
Nel corto animato “Viagem a Cabo Verde” (2010, 17′), José Miguel Ribeiro racconta un viaggio a piedi in sessanta giorni a Capo Verde: niente cellulare, niente orologio, nessun piano su cosa fare dopo: solo le cose indispensabili nello zaino. Il viaggiatore esplora le montagne, i villaggi, il mare, la tartaruga parlante, le capre, la musica, la foschia secca, la gente di Capo Verde e una parte essenziale di se stesso.
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In “Russa” (2018, 20′), diretto da João Salaviza e Ricardo Alves Jr., la protagonista torna al Bairro do Aleixo, a Porto, e visita la sorella e gli amici con i quali celebra il compleanno del nipote; in questa breve riunione, ritorna alla memoria collettiva del suo quartiere, dove tre delle cinque torri rimangono ancora in piedi.
Presente alla proiezione, Regina Pessoa porta al festival il suo cortometraggio animato “Tio Tomás, a contabilidade dos dias” (2019, 13′), un omaggio a suo zio, un uomo umile dalla vita tanto semplice e anonima quanto importante per quella dell’animatrice portoghese.
In arrivo a Sant’Antioco anche Diogo Costa Amarante con “Cidade pequena (2016, 19′), in cui il piccolo Federico entra in ansia dopo aver appreso dal suo insegnante che i corpi sono costituiti da testa, tronco e arti, e che le persone muoiono quando i loro cuori si fermano.
Presente al festival pure Mónica Santos che con Alice Guimarães firma “Entre sombras” (2018, 14′): qui, la protagonista, Natália, intrappolata in un lavoro noioso, si impegna nella ricerca di un cuore rubato. In un mondo in cui i cuori possono essere depositati in una banca, la protagonista affronta un dilemma: regalare il suo cuore o tenerlo per sé?
Chiude la serie di corti portoghesi “Cães que ladram aos pássaros” (2019, 21′), di Leonor Teles: la scuola è finita e c’è un trambusto nell’aria. A Porto, i turisti riempiono le strade e i caffè. Vicente si sposta per la città in sella alla sua bici, osservando il paesaggio urbano cambiare giorno dopo giorno. La città non è più la stessa, il mondo sta cambiando e anche lui. Tra la sua famiglia e i suoi amici, Vicente vive in anticipo i primi giorni dell’estate e l’inizio di una nuova vita.
Il focus sul Portogallo si completa in serata con un concerto del violoncellista Davide Zaccaria, la cantante Maria Anadon e il chitarrista André Dias. “(Re)cantos da Alma“, questo il titolo, è un progetto dove la musica di autori portoghesi fa da complemento ai temi originali di Davide Zaccaria e dove la sonorità unica dei violoncelli e della chitarra portoghese si unisce alla vellutata vocalità di Maria Anadon, toccando il cuore del Fado e della musica d’autore portoghese che in alcuni casi si unisce a quella italiana. Il progetto nasce a Lisbona ma dal 2013 si trasferisce in Italia dove Davide Zaccaria, dopo aver vissuto a lungo in Portogallo, è tornato e ha trasportato i suoni e i colori lusitani.
Sarajevo Film Festival
Si rinnova anche in questa edizione di Passaggi d’Autore la collaborazione con il Sarajevo Film Festival (SFF), con la proiezione di alcuni cortometraggi fra quelli che sono stati presentati nell’edizione di quest’anno. La scelta è curata da Asja Krsmanovic, che collabora al Sarajevo Film Festival come selezionatrice per le sezioni Competition Programmes (lungometraggi e cortometraggi), In Focus e BH Film.
L’appuntamento è venerdì 6 dicembre, alle 16:30, con la presenza dei registi Sajra Subašić e Stefan Djordjevic. In programma la visione di cinque film:
- “Siyah güneş” (“Black Sun”, Turchia, 2019, 20′), del regista e produttore Arda Çiltepe, racconto simbolico e meditativo di un tempesta in arrivo durante un improvviso viaggio per un funerale verso un’isola lontana;
- “Prirodni odabir” (“Natural selection”, Bosnia Erzegovina, 2018, 10′) corto d’animazione della regista Aleta Rajič, su una scultura vivente intrappolata in spazi urbani di noia e malinconia;
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- “Groblje slonova” (“Elephant’s graveyard”, Croazia, 2019, 13′), di Filip Mojzeš: una madre e suo figlio in una giornata passata insieme e una serie di eventi che cambierà per sempre il loro rapporto;
- “Gomila materijala” (“Stacks of materials”, Bosnia Erzegovina, 2018, 7′), della filmaker Sajra Subašić che va alla ricerca di una inquadratura specifica dell’abitazione dei genitori, dove non ha mai vissuto;
- “Poslednja slika o ocu” (“The Last Image of Father”, Serbia, 2019, 20 minuti), di Stefan Djordjevic: Dušan e Laza viaggiano attraverso la Serbia orientale per recarsi a Belgrado. Malato terminale, Dušan deve trovare una nuova casa per suo figlio Laza, che non ha nessuno al mondo se non suo padre.
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Festival du Court Métrage de Clermont-Ferrand 2019
Spazio anche al Festival du Court Métrage de Clermont-Ferrand, altra manifestazione europea dedicata al cortometraggio, gemellata con Passaggi d’Autore. Sei i film selezionati, in visione sabato 7 dicembre, dalle 16:30, alla presenza di Roger Gonin, del festival francese, e del regista franco-algerino Foued Mansour:
- “All inclusive” (Svizzera, 2018, 10′), di Corina Schwingruber Ilic, ambientato in una nave da crociera: “Il ritratto della nostra società in uno spazio circoscritto, un microcosmo, dove gli opposti del nostro mondo collidono“, spiega la regista;
- “Pigua” (“Terror”, Israele, 2018, 17′), di Yonatan Shehoah: ferito durante un attacco, Dan soffre di conseguenze traumatiche; mentre una nuova ondata di attacchi terroristici colpisce Gerusalemme, si sviluppa un crescente malessere tra lui e i suoi colleghi arabi;
- “Biciklisti” (Croazia, 2018, 7′), di Veljko Popović, film d’animazione su una gara di biciclette in una piccola città costiera della Croazia, dove i due ciclisti più forti competono per vincere, ma anche per conquistare una donna e realizzare le loro fantasie erotiche;
- “Bon Voyage” (Svizzera, 2016, 23′), di Marc Wilkins, protagonisti Jonas e Silvia, in vacanza in barca a vela nel Mediterraneo, incontrano al largo una barca in difficoltà, con molti rifugiati a bordo;
- “Nefta Football Club” (Francia/Tunisia, 2018, 17′), di Yves Piat, Premio del Pubblico al Festival du Court Métrage de Clermont-Ferrand di quest’anno, è ambientato nel sud della Tunisia, dove due fratelli tifosi di calcio si imbattono in un asino perso nel bel mezzo del deserto, al confine con l’Algeria;
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- “Le chant d’Ahmed“, di Foued Mansour (Francia, 2018, 30′): la nascita di una strana relazione fra due anime perdute, l’anziano Ahmed e Mike, un adolescente alla deriva.
Music Video d’Autore. La videomusica del Mediterraneo
Un approfondimento dedicato al videoclip musicale, italiano e internazionale, mercoledì 4 dicembre, a partire dalle 18:30. In visione una selezione di video di diversi Paesi del Mediterraneo a cura di Bruno Di Marino, teorico dei media e studioso di sperimentazione audiovisiva. A inquadrare il genere, un intervento della regista Alessandra Pescetta. che ha diretto molti videoclip per noti artisti italiani, come Ligabue, Elisa, Avion Travel, Elio e le storie Tese e Subsonica.
La magia dell’animazione: il mondo di Beatrice Pucci
Venerdì 6 dicembre, alle 10, si apre una finestra sul cinema d’animazione con una selezione di cortometraggi dell’illustratrice e animatrice Beatrice Pucci, presente alla serata con Simone Fratini, della Cineteca di Bologna. In visione “Le nozze di Pollicino” (2018, 6′), tratto dalla fiaba popolare “Gallo Cristallo”, la fiaba ecologica contemporanea sulla tutela del suolo “Soil is Alive” (2015, 8′), i video musicali “Apnea” (2019, 5′) e “Ho paura” (2016, 4′), “Tutto parla di te” (2013, 5′), inserto animato all’interno del film omonimo di Alina Marazzi, e “Appunti per un film sulla vecchiaia di Pinocchio” (2018, 4′), tratto dalla fiaba “Le avventure di Pinocchio”. A seguire la presentazione e proiezione del cortometraggio realizzato in stop motion con la tecnica della puppet animation dagli studenti e dalle studentesse della classe III C della scuola secondaria di primo grado “Antioco Mannai” di Sant’Antioco, nell’ambito del laboratorio condotto da Beatrice Pucci in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
Webseries e territorio: interazioni tra luoghi e memorie
Sempre venerdì, il festival si concentra su uno dei fenomeni innovativi degli ultimi anni: le webseries, storie a episodi appositamente concepite per la rete, che costituiscono la rivoluzione digitale delle tanto amate serie tv. La serata, coordinata e presentata dall’esperta di cinema e media digitali Giusy Mandalà, propone tre proiezioni:
- alle 18 “Kanaga“, di Caterina Mongiò (Italia/Turchia, 2018, 63′), docudramma tra avventura e fantasy, che racconta il viaggio di Mardin alla ricerca di suo padre, un archeologo che si presume morto da 30 anni;
- alle 19 “Zyara“, di Denise Jabbour e Muriel Aboulrouss (Libano, 2014, 30′), la prima creazione dell’associazione per le arti umanitarie Home of Cine-Jam, una serie di documentari pluripremiata, che dipinge ritratti poetici di persone;
- alle 21:30 “Ischidados“, “i risvegliati”, di Igor De Luigi ed Eugenio Villani (Italia, 2019, 30′), un progetto di fiction che rielabora in chiave horror leggende, miti e costumi della tradizione sarda.
Corto ambiente
È dedicato alle scuole l’evento CortoAmbiente, organizzato in collaborazione con UNICEF – Italia. Tema di questa edizione è il cambiamento climatico innescato dalle attività antropiche. L’appuntamento è mercoledì 4 dicembre alle 10:30, con la visione, per gli studenti dell’istituto IPIA “Emanuela Loi” e al Liceo “Emilio Lussu” di Sant’Antioco, di “Antropocene – L’epoca umana”, di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky e Nicholas de Pencier (Canada, 2018, 87 minuti), un lavoro multidisciplinare che combina documentario, fotografia, finzione, realtà virtuale, realtà aumentata e ricerca scientifica per indagare sull’influenza dell’uomo sullo stato attuale, sulle dinamiche e sul futuro della Terra. A seguire un incontro con Renata Corona (UNICEF Italia), Carlo Milia (CEAS Isola di Sant’Antioco) e il meteorologo Matteo Tidili.
Daniele Luchetti
Sabato 7 arriva l’atteso momento dell’incontro con Daniele Luchetti: il regista romano, che nella mattinata terrà una masterclass, in serata (ore 21:30) si racconterà al pubblico, partendo dalla visione del suo primo lungometraggio, “Domani accadrà“, del 1988, col quale ha vinto il David di Donatello come miglior film esordiente e ricevuto la menzione Caméra d’or al Festival di Cannes.
Nato nel 1960, Daniele Lucchetti frequenta la Scuola di cinema Gaumont creata da Renzo Rossellini e debutta come assistente alla regia per Nanni Moretti. Dopo il suo pluripremiato film d’esordio “Domani accadrà”, il successivo lungometraggio, “Il portaborse” (1991), riceve a sua volta parecchi riconoscimenti ai David di Donatello e partecipa in concorso al Festiva di Cannes.
Nel 1992 cura la regia teatrale di uno spettacolo ispirato al romanzo di Domenico Starnone “Sottobanco“, che nel 1995 diventa il film “La scuola”. Tra i suoi lavori successivi, “Mio fratello è figlio unico” (2006), interpretato da Elio Germano e Riccardo Scamarcio, premio David di Donatello per la migliore sceneggiatura, e “La nostra vita” (2010), unico film italiano ammesso in concorso ufficiale al Festival di Cannes, dove Elio Germano si aggiudica la Palma d’Oro come migliore attore protagonista.
I suoi ultimi film sono “Chiamatemi Francesco” (2015), con Rodrigo de la Serna e Sergio Hernàndez, “Io sono Tempesta” (2017), con Elio Germano e Marco Giallini, e “Momenti di trascurabile felicità” (2019), con Pif e Renato Carpentieri. Daniele Luchetti è anche regista di molti spot pubblicitari di grande successo, e coordinatore del corso di regia alla Scuola Nazionale di Cinema a Roma.
La musica del Mediterranean Ensemble
Reduci dal loro concerto di giovedì sera (5 dicembre) col loro progetto “(Re)cantos da Alma“, il violoncellista Davide Zaccaria, la cantante Maria Anadon e il chitarrista André Dias, faranno parte integrante del Mediterranean Ensemble, la formazione internazionale costituita appositamente per il festival, con la direzione artistica di Emanuele Contis, al centro dei riflettori nella Sala presso Da Achille, in via Nazionale 82, la sera di domenica 8 per la consueta festa di chiusura di Passaggi d’Autore edizione numero quindici.
A completare l’organico, sei musicisti di base in Sardegna: Stefania Secci alla voce, Mauro Sigura all’oud, Andrea Granitzio al pianoforte, Tancredi Emmi al contrabbasso, Daniele Russo alla batteria, oltre allo stesso Emanuele Contis al sax. Il Mediterranean Ensemble è un progetto ideato ad hoc, un banco di lavoro in cui, a ogni edizione di Passaggi d’Autore, si uniscono i musicisti locali con quelli ospiti, provenienti dal Paese o dall’area interessata di volta in volta dal festival. Anche in questa occasione, sarà dunque un concerto unico e originale, con strutture e brani preparati nei giorni precedenti e spazio per l’improvvisazione, incrociando e mescolando stili e esperienze musicali di diversa origine.
Laboratori
Una serie di iniziative formative impreziosisce anche questa edizione del festival. Dopo la fortunata esperienza della passata edizione, quando un gruppo di giovani studenti si è cimentato con un format giornaliero sul festival, Unica Radio rinnova la sua collaborazione con Passaggi d’Autore – Intrecci Mediterranei con la realizzazione di un audiodocumentario che pone in primo piano cinque registi sardi: Enrico Pau, Giovanni Coda, Gianfranco Cabiddu, Paolo Zucca e Sergio Naitza.
Uno scorcio nel panorama cinematografico isolano per raccontare i passi e i percorsi che hanno segnato le tappe salienti dei rispettivi artisti della settima arte. Un progetto coordinato da Carlo Pahler e Simone Cavagnino, con la supervisione di Claudio De Pasqualis, che coinvolge sei giovani tra studenti e tirocinanti del festival, protagonisti di un percorso portato avanti da Unica Radio che li vede al centro di giornate di formazione durante le quali hanno appreso gli strumenti fondamentali per la realizzazione dell’audiodocumentario.
Unica Radio sarà anche presente con le sue dirette per raccontare il festival e trasmettere giornalmente una puntata dell’audiodocumentario prodotto. L’emittente universitaria cagliaritana trasmetterà da Sant’Antioco con il suo studio mobile itinerante e attrezzato per la messa in onda dei contenuti.
La musica per immagini è il tema di una masterclass che sarà condotta, sabato 7 (la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 17) alla Scuola Civica di Musica “Don Tore Armeni”, da Flavio Ibba, uno dei massimi esponenti di musica per pubblicità (è fondatore della Red Rose, una casa di produzione e consulenza audio con sede a Milano) e dal musicista Emanuele Contis (musicista, compositore per immagini, sound designer, CEO e cofondatore della società INDÒRU – Boutique del Suono che si occupa della creazione di suoni e musica per cinema, TV, videogames, pubblicità, web & media). Aperta a chiunque, musicisti o meno, con esempi pratici, la masterclass si concentrerà sull’importanza della musica applicata che non è soltanto composizione pura ma vincolata all’accompagnamento di un video, di una pubblicità o di un film.
Domenica 8 dicembre, alle 10:30, Vladan Radović, uno dei più importanti direttori delle fotografia in Italia, presenta le foto realizzate nell’ambito del laboratorio “Luce isolata” con la collaborazione del Circolo Fotografico f/7.1: l’isola di Sant’Antioco guardata con gli occhi di chi cerca ambientazioni per un film. Nato a Sarajevo, Vladan Radović ha lavorato in numerosi film diretti da registi italiani come Paolo Virzì, Laura Bispuri, Matteo Rovere oltre che in alcuni lavori girati in Sardegna, come “Sonetàula” di Salvatore Mereu e “Figlia mia” di Laura Bispuri. È il direttore della fotografia di “Il traditore” di Marco Bellocchio in concorso quest’anno al Festival di Cannes e candidato per l’Italia agli Oscar 2020.
Oltre al già citato laboratorio di puppet animation con Beatrice Pucci, per gli alunni della classe III C della scuola “Antioco Mannai” di Sant’Antioco, Passaggi d’Autore, in collaborazione con Raggio Verde Sottotitoli s.r.l. di Roma, ha organizzato un modulo formativo sulla traduzione audiovisiva: i sottotitoli per il cinema e la televisione dedicato agli alunni del Liceo linguistico “Emilio Lussu” di Sant’Antioco e agli studenti dei Corsi di Lingue della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari.
Infine, grazie alla collaborazione con l’istituto professionale “Emanuela Loi” di Sant’Antioco, indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”, si realizzerà una esperienza di alternanza scuola-lavoro nell’ambito della manifestazione. Un gruppo di studenti parteciperà al festival, sotto la supervisione degli operatori della cooperativa MEELA – Comunicazione e Organizzazione di Eventi, occupandosi dell’accoglienza del pubblico e degli ospiti presenti nelle varie serate e allestendo un info point.