È un albero, il Pinus longaeva, l’organismo vivente che vanta il primato di pianta più antica del globo terrestre, dall’alto dei suoi 5.067 anni. Questa pianta, dotata di una straordinaria longevità, permetterà di capire come si è evoluta la telomerasi, l’enzima chiave della longevità, dagli organismi unicellulari all’uomo.
La telomerasi è stata isolata per la prima volta in un organismo unicellulare che viveva nella schiuma di un laghetto e si è poi scoperto essere presente in quasi tutti gli organismi multicellulari, uomo incluso, con un ruolo cruciale nell’invecchiamento e nel cancro.
Ora, per la prima volta, si sono capite struttura e funzioni dell’RNA, la molecola cugina del DNA, nella telomerasi di questo pino Matusalemme, trovando un filo evolutivo che unisce gli organismi unicellulari e gli esseri umani. Ogni volta che la cellula si divide, il DNA dei telomeri, cioè le strutture che proteggono le estremità dei cromosomi e il loro materiale genetico, si restringe.
Questo continuo accorciamento funziona come un “orologio molecolare” che segna il conto alla rovescia per la fine della crescita cellulare. A bilanciare il “restringimento” dei telomeri c’è la telomerasi, che compensa l’invecchiamento cellulare aggiungendo repliche di DNA sull’estremità del cromosoma, usando come “stampo” il suo RNA.
Ma si è visto che, mentre l’RNA dell’organismo unicellulare e degli uomini sono molto diversi tra loro, quello della pianta ha caratteristiche comuni con entrambi, cioè è l’anello mancante, che potrà in futuro aiutare a capire come sviluppare terapie anti-cancro e anti-invecchiamento. Lo spiegano sulla rivista dell’Accademia delle scienze americane (Pnas) i ricercatori dell’università statale dell’Arizona, guidati da Julian Chen.
Tuttavia, fino ad alcuni anni fà, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’albero che si credeva essere il più antico fino è “Methuselah”, un altro Pinus longaeva, che secondo gli studiosi Ed Schulman e Tom Harlan è vivo da ben 4.845 anni. Anche “Methuselah” cresce in California, mentre “Prometeus”, solo un anno più giovane dell’altro esemplare, ma deceduto, sorge in Nevada. Insomma, negli Stati Uniti gli alberi vengono su proprio sani e forti.