Impegno commovente da più fronti
Tanta carne al fuoco, stati d’animo che si accavallano, poesie dello sport. Provando a ricomporre il mosaico si evince come il bilancio complessivo sia ampiamente positivo nelle serie maggiori con tre vittorie, un pareggio e una sconfitta. Gli sbalzi di emozione più marcati li offre la A1 femminile.
Prima lascia a bocca asciutta la forte Bagnolese, con una gara a dir poco impeccabile, che da anni non si vedeva in via Azuni. Poi l’euforia viene sedata ventiquattro ore dopo con una Quattro Mori in palla che fa sua la posta in palio.
Un plauso particolare va a Chiara Colantoni che, seppur sofferente alla spalla, chiude il fine settimana con due successi su tre. Performance generose in un quadro clinico che ancora necessita di una diagnosi approfondita.
In A2 maschile il team guilcerino è solo al comando perché neppure il S. Espedito, bloccato sul pari dal Casamassima, è riuscito a tenere il suo passo.
Bene anche le norbelline: per un poco hanno fallito il terzo en plein consecutivo, ma conservano saldamente la prima posizione.
I risultati sono importanti ma la nostra dirigenza non ne ha mai fatto una questione essenziale – dice il presidente Simone Carrucciu – e davanti al dramma che sta vivendo Chiara, per esempio, gli insuccessi passano in quinto piano. Vogliamo rivederla sorridente e felice di praticare una disciplina che le sta regalando tante soddisfazioni. Mi ha fatto piacere che, dopo la gara con il Quattro Mori, l’atleta Andreea Clapa che con l’ausilio della sua connazionale Mihaela Encea si siano prodigate per trovare una soluzione immediata, idonea a lenire il forte dolore alla spalla di Chiara che non le ha consentito di esprimersi al meglio: hanno scritto una pagina da Libro Cuore che fa sempre bene alla nostra disciplina. Ringrazio infine tutti i nostri protagonisti che stanno tenendo alto il nome della società e gli amici di Bagnolo S. Vito che con tanta sportività hanno accettato il verdetto del campo, rendendosi protagonisti di un gioioso terzo tempo nella nostra sede.
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Goduria allo stato puro
C’è tanto timore alla vigilia: Chiara Colantoni è costretta a non forzare eccessivamente per evitare il tracollo definitivo della spalla. Allo stesso tempo la franco argentina Camilla Arguelles e l’inossidabile Giulia Cavalli si accollano maggiori responsabilità per evitare un risultato negativo.
Nella sfida inaugurale Camilla è stata istruita a dovere sul fatto che la blasonata italo cinese Tian Jing non stia attraversando un periodo di forma impeccabile. E da uno studio minuzioso da parte del tecnico Eliseo Litterio le viene evidenziato che nei servizi alti e sul dritto manifesta incertezze. La pongista di sangue sudamericano applica i consigli con ammirevole diligenza, lasciando poche alternative all’avversaria che cede dopo appena tre set.
Colei che doveva essere sicuramente spacciata, trasforma la sua gara in quella della svolta. Chiara frena le aspirazioni dell’eccellente pongista belga Margo Degraef dopo cinque set ad alto contenuto energetico, trasmettendo tanta adrenalina alla panchina visibilmente incredula.
L’altra impresa porta la firma della magiostrina Giulia che, opposta alla dinamica Veronica Mosconi, recupera due set di svantaggio (peraltro perduti a 9) e realizza un tris che lascia senza parole l’entourage mantovano.
Ma ancor più clamorosa appare l’ultima perla del match con Camilla, che riesce a sfatare i precedenti sfavorevoli nei confronti della belga Degraef, con un perentorio successo nel quale concede appena diciassette punti all’avversaria.
La felicità delle protagoniste
Eliseo Litterio (Allenatore Tennistavolo Norbello):
È stata una grande vittoria scaturita da una partita completamente diversa rispetto alle aspettative perché le ragazze si sono fatte forza vicendevolmente e l’ottimismo ha preso il sopravvento. Non è un caso che Camilla abbia vinto con quei risultati, perché dietro c’è stato uno studio accurato da parte mia volto a scovare i lati deboli delle sue avversarie. Analizzando il gioco della Degraef ho capito subito che Camilla poteva batterla nonostante i precedenti dicessero il contrario, sicuramente per interpretazioni tattiche erronee da parte della nostra atleta. Giulia ha fatto qualcosa di veramente grande, mostrando delle offensive eccellenti che le hanno permesso di ribaltare il risultato. Quando le partite si fanno dure Veronica Mosconi tende a nascondersi un po’, ma il merito è di Giulia che l’ha sempre seguita punto a punto senza mai farla allontanare, facendo il possibile per tenere costantemente la palla in campo. E comunque l’appetito vien mangiando e se ti trovi in una situazione favorevole ti viene voglia di addentarla con più voracità.
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Giulia Cavalli:
Sono felice perché è stata una vittoria del collettivo. Otteniamo due punti importanti; non penso che nessuno, alla vigilia, si aspettasse un risultato del genere. È strano perché difficilmente capita di esprimere intensità di gioco simili nella stessa gara. Camilla è stata straordinaria per la condotta manifestata in entrambe le gare dove partiva da sfavorita. Io di recente avevo battuto Veronica, ma sapevo che ne sarebbe uscita fuori una sfida molto tirata anche perché lei è bravissima, giovane e molto allenata. Come temperamento tendo a lottare sempre fino alla fine e l’aver perso i primi due parziali non mi ha destabilizzata; ero comunque in partita visto il minimo scarto. E poi lei ha un gioco particolare e ci vuole del tempo per codificarlo. Tutte e tre, a posteriori, ci siamo rese conto che se avessimo perduto una di queste quattro partite sarebbe potuto cambiare tutto. Sinceramente ci aspettavamo un pareggio considerato che dovevamo rapportarci con atlete molto brave.
Camilla Arguelles:
Abbiamo vinto una partita difficilissima per via delle condizioni non ottimali di Chiara. Ma allo stesso tempo ci sentivamo quasi obbligate a fare risultato dopo le due sconfitte consecutive; ci siamo sentite più squadra. Tatticamente mi sono piaciuta in entrambe le sfide e stranamente non mi sono fatta condizionare dalla pressione, riuscendo a mantenere alto il livello di concentrazione. Ho tenuto fede alle istruzioni che mi sono state impartite. Incontrai la Degraef durante un pro tour in Serbia e ci perdetti 3-1. Non mi sono mai sentita comoda con il suo gioco, mentre questa volta è cambiato tutto.
Chiara Colantoni:
Puntavamo al pareggio anche perché fino all’ultimo non capivo se l’infortunio mi avrebbe consentito di disputare la partita. Alla luce di ciò il mio successo risulta inaspettato. Giulia e Camilla sono state impeccabili: ci prendiamo questi due punti preziosi e un vantaggio consistente per eventuali classifiche avulse. Nonostante tutto sia andato benissimo io non sto bene, la mia spalla è dolorante e devo capire se si tratta di una lesione. E questo dubbio solo un ortopedico potrà scioglierlo.
Recupero doloroso
Se la formazione cagliaritana è ancora in corsa nella Europe Cup femminile parte del merito va alla giovane romena Andreea Clapa che sciorina un gioco difficilmente intuibile. Vittime della sua imprevedibilità sono state Giulia Cavalli e Camilla Arguelles. Quest’ultima, però, non lascia scampo a Wei Jian dopo che una generosissima Chiara Colantoni è riuscita a contrastare un osso duro come Mihaela Encea. La romena si riscatta nella sua seconda uscita ai danni di Giulia. Infine, non arriva un altro miracolo di Chiara che, condizionata fortemente dalle fitte, riesce comunque a mettere in apprensione la difesa dell’ex Wei Jian che si impone in quattro set.
Testimonianze serene
Camilla Arguelles:
La mia prima partita è andata bene, ma nella successiva ho incrociato un’avversaria molto brava di cui conoscevo le potenzialità attraverso i circuiti del Pro Tour. E non sono molto sicura che incontrandola nuovamente sia capace di batterla. Non sono mai riuscita a impostare il mio gioco che solitamente applico contro le mancine. Senza sfruttare il rovescio mi sono trovata completamente spaesata. Comunque, se Chiara fosse stata nel pieno delle sue potenzialità, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.
Chiara Colantoni:
Abbiamo affrontato una buona squadra e sapevamo sin dal principio che non era da sottovalutare. Purtroppo è andata male ma se io fossi stata in condizioni migliori sarebbe stata un’altra partita, perché il mio infortunio ha inciso anche sulla pretattica e le mie compagne non avrebbero accusato un peso eccessivo di responsabilità. Credo di aver giocato al 30% delle mie possibilità: per tenere a bada i dolori ho dovuto modificare anche le impostazioni del rovescio. Insomma, è da un po’ di tempo che non posso esibire il mio vero gioco. Disputare la seconda partita, e per di più contro una difesa, ha sicuramente compromesso il risultato finale. Wei Jean si è impegnata a fondo e io mi sono pure innervosita per l’incapacità di esprimere liberamente le mie potenzialità. Diventa necessario capire quale sia realmente il problema che ho alla spalla e risolverlo al più presto per ritrovare il top della forma.
Giulia Cavalli:
Mi sono capitate due gare difficili contro atlete molto brave. La Clapa ha un gioco talmente complesso che mi servirebbe sfidarla un bel po’ di volte prima di capire come contrastarla. Oltre ad essere mancina usa degli effetti strani. Contro Mihaela Encea ho sempre combattuto delle battaglie infinite, non si arrende mai, butta tutte le palle in campo: l’ultima volta vinsi io, la penultima lei ai vantaggi del quinto set. Non credo di aver giocato malissimo, ma per riuscire a sconfiggere una come Mihaela devo esprimermi al massimo, il livello standard di oggi non era sufficiente. Col senno di poi sarebbe stato meglio che Chiara non avesse giocato con Wei Jean visto che io non ci ho mai perduto. Bisogna però accettare le sconfitte, contro la Bagnolese ha girato tutto bene, con i Quattro Mori no.
Le uscite dei maschietti giallo blu non sono mai delle passeggiate. Partono sempre col favore del pronostico ma devono lottare costantemente per avere ragione degli avversari. E anche per gestire la vittoria contro l’ultima in classifica ci sono voluti gli straordinari.
Le prime due contese filano lisce con i successi netti di Lorenzo Ragni su Stefano Curcio e di Juan Lamadrid opposto al nigeriano Ola Kazeem. Il resto delle sfide diventano intense maratone conclusesi con l’ultimo set disponibile.
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Capitan Catalin Negrila si fa recuperare due set dal sornione Mattia Contu. Ma nel rush finale l’italo romeno ritrova la lucidità smarrita.
Anche Ragni parte benissimo contro Kazeem, poi spegne la luce e per il pongista nigeriano arriva l’insperata vittoria contrassegnata da atavici rituali. Altra sfida ad alta tensione è quella che chiude la serata. Capitan Negrila è chiamato ad una nuova prova di resistenza contro un Curcio, dolorante alla schiena nelle ultime tre frazioni, che cede al quinto set.
Le dichiarazioni post-gara
Juan Lamadrid:
Nessuna partita è mai facile in partenza, l’abbiamo interpretata bene, e, sentendomi particolarmente in forma, sono molto contento di aver dato il mio contributo. Anche i miei compagni li ho trovati in buone condizioni, per adesso non è affiorato alcun problema. Ci attende un impegno molto difficile, soprattutto perché il S. Espedito schiera un Marco Cappuccio in gran forma, ma la nostra squadra è una garanzia e spero davvero che si possa ottenere una vittoria importante che faciliterebbe il nostro passaggio di categoria.
Lorenzo Ragni:
In fin dei conti non è stata una gara facile, considerata la mia sconfitta. Anche Catalin è riuscito a strappare le sue vittorie in maniera più complicata rispetto ai pronostici. Questi particolari hanno allungato i tempi, ma l’importante è averla vinta. Ci attende una sfida importante a Napoli e spero di interpretarla nel migliore dei modi. Mi sento molto bene anche perché mi sono allenato intensamente con Juan nei giorni scorsi. A parte l’incidente di percorso, dovuto a un insieme di fattori, mi rendo conto di essere complessivamente in crescita, anche se devo stare attento a non rilassarmi nei momenti in cui sembra apparentemente fatta.
Si conservano due punti di vantaggio
Seppur senza l’apporto di Ana Brzan, le tre norbelline riescono a tenere a bada le insidie. Il match clou con le Alfiere di Romagna è contrassegnato dall’inaspettato stop di Gaia Smargiassi a favore di Bianca Bracco. Anche Gohar Atoyan deve cedere due punti scaturiti dalle sfide con la stessa Bracco e Daniela Nita. Cinque incontri terminano al quinto: a parte il primo di capitan Marialucia Di Meo che in tre set si libera della Galiano. Quest’ultima in seguito deve arrendersi anche a Gaia. Commovente il successo finale di Marialucia: recuperando uno svantaggio di due set, permette alla sua scuderia di conservare l’imbattibilità.
Non più facile la gara di ritorno con le padrone di casa partenopee sostenute da un pubblico particolarmente caloroso. Pesano le due belle vittorie di Gaia Smargiassi sulle atlete più forti, Natalia Riabchenko e Simona Ettari. Il punto finale, targato nuovamente Di Meo, arriva su Asia Bertolaccini, la stessa che aveva dovuto inchinarsi anche alla supremazia di Gohar Atoyan.
Confermato l’ultimo posto
Sfida senza mordente da parte del team locale, sempre più lontano dalla zona salvezza. Il punto della bandiera è siglato da Eleonora Trudu. Con lei sono scesi in campo Antonello Ledda e Martina Mura.
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