Il tema richiama immediatamente ai temi più ampi ossia lavoro, immigrazione, libertà di pensiero, istruzione. Ma troppo spesso questi 30 articoli sono stati quasi solo un oggetto filosofico da discutere tra i banchi di scuola, semmai il tempo dedicatogli non ne levasse troppo all’ordinario programma scolastico. Ecco come siamo stati capaci di rendere un documento di tale importanza solamente un fatto storico, un evento annuale, un’applicazione limitata ai paesi del terzo mondo.
Il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard disse che:
I diritti umani devono essere resi una realtà, non un sogno idealistico.
Renderli una realtà significa fare in modo che siano un codice di legge e non solo un codice morale; significa applicarli nei tribunali e nelle strade, non solamente a Strasburgo per un parere che gli stati nazionali potrebbero anche mancare di applicare, come già è successo.
La conoscenza di questi 30 articoli mette il singolo nella condizione di renderli effettivi e l’applicazione, che inizia dal garantire al prossimo i propri diritti, potrebbe far comprendere che l’arma per una vita migliore si chiama “aiuto”, così come, tale applicazione, potrebbe comportare una rapida ascesa verso quella moralità che i nostri nonni hanno provato a trasmetterci ma che i “sociali tempi moderni” ci spingono sempre più a non considerare in favore di una scalata sociale guadagnata a prescindere da quanti cadaveri ci si lascia alle spalle.