premesso che il reparto di Cardiologia e Terapia intensiva dell’AOU di Sassari rappresenta per i pazienti un punto di riferimento, in cui lavorano medici altamente professionali e specializzandi, che svolgono la loro attività con passione ed attenzione verso i malati;
ricordato che dopo l’andata in pensione del direttore della Cardiologia AOU Pier Franco Terrosu, a fine 2018, era necessario che si attribuisse alla struttura complessa la direzione universitaria, con una modifica dell’atto aziendale, al fine di “salvare” l’accreditamento della scuola di specializzazione collegata, la cui rispondenza ai criteri di idoneità verrà verificata ad aprile 2020;
considerato che per l’accreditamento all’Osservatorio Nazionale della formazione medica specialistica, la struttura di sede della scuola deve avere una direzione universitaria e deve comprendere tutte le attività assistenziali necessarie per l’apprendimento dei futuri medici specialisti;
constatato che, lo scorso 21 novembre, con la delibera 913 recentemente pubblicata sul sito dell’Azienda ospedaliero-universitaria, la direzione aziendale ha stabilito che la Cardiologia dell’AOU abbia una direzione ospedaliera, affidando alla componente universitaria una struttura semplice, articolazione dipendente e non autonoma di quella complessa ospedaliera, senza posti letto e personale e, pertanto, certamente priva dei requisiti per permettere l’accreditamento di una scuola di specializzazione;
visto il documento approvato all’unanimità dal consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia e inviato anche al rettore, con il quale veniva chiesta la trasformazione della struttura da direzione ospedaliera a universitaria;
appreso che è tuttora in corso una raccolta firme promossa dagli studenti universitari e che gli specializzandi hanno scritto una lettera “aperta” per chiedere la trasformazione in struttura complessa con direzione universitaria del reparto, unica soluzione possibile per scongiurare la chiusura della scuola;
tenuto conto che la facoltà di Medicina e Chirurgia di Sassari rischia di perdere un altro pezzo, un’altra scuola di specializzazione e precisamente la ventiduesima in 10 anni, con il totale che è passato dalle 44 del 2009 alle 22 attuali, di cui 16 accreditate in via provvisoria;
chiedono di interrogare il Presidente della Giunta e l’Assessore regionale dell’Igiene e Sanità per sapere:
- se siano a conoscenza di quanto su esposto;
-
se ritengano che il mantenimento della scuola di specializzazione sia una priorità da salvaguardare, così come indicato nel protocollo d’intesa tra Regione e aziende universitarie che regola la materia e che potrebbe mettere in subordine qualsiasi altro tipo di “problemi” tra ospedalieri e universitari;
-
quali iniziative intendano intraprendere per evitare la chiusura della scuola di Specializzazione e anzi potenziare la struttura ospedaliera con mezzi e personale, garantendo così ai pazienti di avere garantiti e adeguati livelli di assistenza.
Cagliari, 5 dicembre 2019
Aldo Salaris, Michele Cossa, Alfonso Marras
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