Gli utenti che si trovano a passare lungo la A26, in direzione Genova, hanno postato sui social le foto di una tragedia che solo per fortuna è stata evitata. All’interno della galleria Bertè, si è verificato un crollo di lastre e pezzi di cemento, proprio mentre transitavano diverse auto. Nessuna vettura è stata investita dal crollo.
Dopo l’allarme, il tratto autostradale da Masone fino al bivio A26/A10 è stato chiuso con uscita obbligatoria a Masone, ad eccezione dei mezzi pesanti che restano in coda. La Polstrada conferma il distacco di una parte del soffitto.
Secondo le prime verifiche condotte dai tecnici autostradali – si legge in una nota di Autostrade per l’Italia – si sarebbe verificato il distacco di una ondulina e di parti dell’intonaco a cui era collegata.
L’autostrada è stata chiusa in direzione Genova, ad eccezione dei mezzi pesanti che rimangono in coda. Agli utenti che viaggiano su mezzi leggeri, dopo l’uscita obbligatoria Masone, si consiglia di percorrere la strada provinciale 456 del Turchino e rientrare in A10 a Genova Voltri. Inevitabili code e disagi al traffico.
E anche le polemiche politiche, che si verificano proprio nel mezzo della tempesta che si è abbattuta sulla concessionaria Autostrade per l’Italia che, in questi giorni, ha aperto molteplici cantieri per il monitoraggio delle infrastrutture dopo il caso dei falsi report scoperti dalla procura di Genova nel corso dell’indagine sul crollo del ponte Morandi.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questo ulteriore mancato disastro impone interventi immediati perché la sicurezza degli automobilisti viene prima di ogni cosa. Dopo l’accaduto i vertici di Autostrade sono stati convocati d’urgenza al ministero dei Trasporti.