Tipicità 2019: il programma del 20 dicembre
Durante tutto il corso della giornata di oggi, e fino al 23 dicembre, aperitivi dalle ore 10 alle 21:30 realizzati da Orange Caffè con i prodotti delle aziende sarde.
Alle ore 15 sarà possibile partecipare al laboratorio “Come nasce una candela in pura cera d’api“, realizzato da Maria Vittoria Sanvido. Un altro appuntamento molto atteso è la presentazione del libro “Cibo identitario della Sardegna“. “Territori, tipicità e tradizionalità in cucina: ricette e menù” di Alessandra Guigoni, presentato dalla giornalista Maria Grazia Marilotti alle ore 17.
Ci sarà anche il Laboratorio del gusto Slow Food Cagliari. “Olio, olive e aromi: ricchezze delle biodiversità sarde” con Raimondo Mandis. Max 25. Iscrizioni: [email protected] o messaggio WhatsApp al 340/5529332.
Sabato 21 dicembre
- Ore 10 – Esposizione di vecchie 500 e Vespe d’epoca, a cura di Club 4 Mori, Vespa Club Cagliari e Vespa Club Parteolla Trexenta.
- Ore 10/21:30 – Aperitivi a km 0 di Orange caffè.
- Ore 11 – Laboratorio del gusto Slow Food Cagliari: “Sale e colori, tesoro della Sardegna” con Fabrizio Mascia e Maria Carla Erdas. Max 25. Iscrizioni: [email protected] o messaggio whatsApp al 3405529332.
- Ore 17 – Canti del Coro Terra Mea.
- Ore 18:30 – Laboratorio del gusto ONAV Cagliari, “Differenze di analisi sensoriali tra vini naturali e convenzionali”. Max 25. Iscrizioni: [email protected].
Domenica 22 dicembre
- Ore 10 – Esposizione di auto d’epoca, dell’Associazione AutoMoto d’Epoca Sardegna.
- Ore 10/21:30 – Aperitivi a km 0 di Orange caffè.
- Dalle 10:30 alle 13 e dalle 16 alle 19 – Vittoriani in Passeggiata.
- Ore 11 – Laboratorio del gusto ONAV Cagliari, “Guida alla degustazione di vini naturali/bio”. Max 25. Iscrizioni: [email protected].
- Ore 17 – Un the in Passeggiata, di Theophile Boutique. Prenotazioni: [email protected].
- Ore 18 – “La filigrana d’oro e il mito delle janas”, dell’associazione Archeofoto Sardegna. Foto e testi di Nicola Castangia, riprese aeree di Maurizio Cossu, letture di Daniela Deidda e workshop sulla filigrana dell’orafo Pierandrea Carta.
- Ore 19 – Musica con le launeddas Andrea Pisu.
Lunedì 23 dicembre
- Ore 10/21:30 – Aperitivi a km 0 con i prodotti delle nostre aziende, di Orange caffè.
- Appuntamenti quotidiani:
- “Casteddu… e is Casteddaius”, scorci di vita quotidiana che rendono unica la città e i suoi abitanti. Mostra fotografica e di abiti tradizionali. Allestimento di un set fotografico stile ‘800. A cura dell’Associazione Quartiere Villanova, gruppo folk.
- “Domus de Janas di Sardegna”, mostra fotografica di Archeofoto Sardegna.
- “I mestieri dimenticati”, mostra fotografica di Gabriella Pira Photo.
“In bianco e colore – Le cuffie”, mostra fotografica di Alessandro Spiga. Orario continuato. Ingresso libero. Piazza Costituzione, e Viale Regina Elena ingresso per persone con ridotte capacità motorie e disabilità.
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“I mestieri dimenticati”
Mostra fotografica di Gabriella Pira che ben si inserisce nell’ambito della manifestazione “Tipicità”, una vetrina per le eccellenze di artigianato e produzioni agroalimentari sarde. Attraverso questi scatti, infatti, è possibile fare un viaggio nella dimensione di alcuni antichi mestieri quasi dimenticati e osservare il duro lavoro e l’impegno di intere famiglie che ancora vi si dedicano.
Anche le fotografie hanno voluto rispettare la tradizione: gli scatti sono stati eseguiti in analogico con rullino in bianco/nero, sviluppati e poi stampati in camera oscura secondo la tecnica dei ‘bagni chimici’ per imprimere sulla carta i contrasti tra luce e buio, tra chiaro e scuro, che raccontano in modo più vivo la realtà.
Ogni fotografia, stampa unica fatta a mano e in originale, ha un suo vissuto, la sua storia e i suoi “segni del tempo”. È possibile vedere scatti sulla raccolta delle arselle, la tosatura delle pecore, la smielatura: un racconto fotografico che ci mostra quanto siano impegnativi questi antichi mestieri, ma quanto ci rappresentino.
“In bianco e colore – Le cuffie”
Mostra fotografica di Alessandro Spiga. Le cuffie sono un accessorio arcaico del vestiario popolare sardo, assai probabilmente presenti da tempi remoti in quasi tutte le località dell’isola, ma conservate solo in alcune, sono state spesso eliminate o sostitute da copricapi più “moderni” in molte comunità.
Le cuffie erano “indumenti fantasma”, sempre nascosti completamente o quasi del tutto da altri capi quando le donne adulte stavano in pubblico, eppure spesso preziosamente ornati negli esemplari festivi. Due sono i principali tipi di cuffie sarde: uno modellato (esempio: Desulo) di derivazione medioevale e l’altro a sacco (esempio: Iglesiente) di ascendenza rinascimentale. A questi si deve aggiungere un terzo tipo, a turbante, come quello di Busachi, che non si può considerare una vera e propria cuffia, pur mantenendone le funzioni.