Mauro Frongia, direttore della Struttura complessa Urologia e Trapianto renale dell’ospedale Brotzu, ha ricordato che i trapianti d’organo sono cresciuti molto negli ultimi anni in tutti i reparti, oltre al fatto che le equipe si occupano anche del prelievo degli organi che poi vanno trasportati in un ospedale della Penisola. Contemporaneamente è crescita anche l’attività oncologica, definita istituzionale. Sarebbe state necessario avere molte più figure professionali, ma questo finora non è stato possibile. Per cercare di evitare che i trapianti interferissero con l’attività istituzionale, prendendo ad esempio il modello spagnolo, è stato deciso di eseguire i trapianti con equipe disponibili a lavorare volontariamente fuori orario che avessero effettuato le ore di recupero previste dalla normativa europea. Frongia ha anche sottolineato che in questa situazione di passaggio da un modello organizzativo a un altro si sono creati dei malumori, che hanno portato a dover rinviare l’altro giorno il prelievo dell’organo a Sassari, in quanto non c’erano infermieri disponibili a lavorare fuori orario. Un rinvio, comunque, di poche ore che non avrebbe messo in pericolo il buon esito dell’intervento. Frongia ha quindi affermato che il modello utilizzato fino a oggi non è più adottabile, ma ha confermato che Brotzu e Assessorato sono vicini alla definizione di un modello da adottare definitivamente. Frongia ha ricordato anche che la struttura ha avuto “un riconoscimento internazionale per i trapianti robotici, che sono il futuro” e che è ingeneroso parlare di un problema legato ai soldi, perché “chi esegue i trapianti non lo fa per soldi, ma per passione”. Ugo Storelli, responsabile coordinamento Donazioni e prelievi, ha ripercorso la storia dei trapianti confermando la necessità di aumentare la dotazione organica di tutte le figure che, con ruoli diversi, partecipano alla buona riuscita dei trapianti. Sul tema sono intervenuti Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, Carla Cuccu (M5S), Annalisa Mele (Lega) e Stefano Schirru (Psd’Az).
I trapianti, come gli interventi programmati sui pazienti oncologici ricoverati al Brotzu non sono a rischio. Nessun intervento è stato annullato, ma sono stati posticipati per una sopraggiunta emergenza, come è avvenuto altre volte. Lo ha affermato Paolo Cannas, commissario straordinario dell’ospedale Brotzu, sentito stamattina in audizione dalla commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc Cambiamo!). Cannas ha confermato che c’è sicuramente un problema di organico, a cui stanno già lavorando, e che la copertura di tutti gli interventi oncologici e quelli legati ai trapianti sono garantiti, quotidianamente, grazie alla disponibilità dai dipendenti dell’ospedale che non si sono mai tirati indietro. Non ci sono, ha aggiunto, problemi economici in quanto la dotazione prevista dall’Assessorato regionale della Sanità è sufficiente. Quello che il Brotzu e l’Assessorato stanno cercando di fare è modificare il modello organizzativo legato ai trapianti, seguendo quello della Lombarda, per istituzionalizzare l’attività. Questo nuovo assetto consentirà di assegnare le risorse direttamente all’Azienda che istituirà un fondo dedicato per l’attività dei trapianti. Cannas ha anche spiegato che è necessario aumentare l’organico, che consentirà di poter gestire contemporaneamente gli interventi chirurgici programmati e le emergenze legate ai trapianti. Anche l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, si è detto soddisfatto per il lavoro che si sta portando a compimento, con il Brotzu e il Centro regionale dei trapianti, per potenziare e valorizzare l’attività, di grande valore medico e sociale, portata avanti dall’ospedale. “Il Brotzu – ha ribadito il presidente della commissione Domenico Gallus – è un fiore all’occhiello della sanità sarda. Teniamo molto a questa eccellenza e siamo convinti che vada potenziata e vadano valorizzate tutte le professionalità che, con sacrificio, hanno lavorato per rendere il Brotzu punto di riferimento per i trapianti”.