“Tempi d’attesa quasi infiniti, connessi a rischi altissimi. Una piaga della nostra regione più volte denunciata da medici e pazienti. I sardi, lo sappiamo, talvolta sono costretti ad attendere sino a dieci mesi per un intervento chirurgico. Chi se lo può permettere affronta i cosiddetti viaggi della speranza, chi non può spera che l’attesa non abbia conseguenze drammatiche”.
“L’accesso all’assistenza in tempi rapidi può essere facilitato attraverso l’adozione di sistemi evoluti di sanità in rete per la prenotazione unica delle prestazioni attraverso i Centri unici di prenotazione (Cup)”.
“A questo proposito con il Bilancio di previsione dello Stato per il 2019, e con il bilancio pluriennale 2019-2021, sono state stanziate risorse per 350 milioni di euro per l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai Cup. Alla Regione Sardegna in particolare, sono stati assegnati 13,155 milioni di euro, dei quali 4,210 milioni a titolo di acconto da trasferire entro il 31 dicembre di quest’anno. Criterio fondamentale per poter ottenere questi fondi è avere presentato entro il 31 ottobre scorso il cronoprogramma delle attività che la Regione intende realizzare, coerente con il Piano regionale per il governo delle liste d’attesa. In caso di mancata realizzazione degli obiettivi previsti, la Regione dovrà restituire allo Stato i fondi che le sono stati assegnati”.
“Ecco perché in questo momento è fondamentale sapere se la Regione Sardegna rispetterà le tempistiche dettate. Non possiamo assolutamente permetterci di perdere questi fondi”.
Questa la premessa della capogruppo del M5S Desirè Manca, firmataria di un’interrogazione indirizzata all’assessore alla Sanità Nieddu.
La capogruppo dei Cinque stelle chiede se la Regione Sardegna abbia provveduto a presentare entro la scadenza del 30 ottobre scorso il programma delle attività, completo del relativo cronoprogramma, degli interventi volti a ridurre i tempi d’attesa nell’erogazione delle prestazioni sanitarie. Inoltre, se tale programma sia stato valutato dall’Osservatorio nazionale sulle liste di attesa e, in caso affermativo, il risultato di tale valutazione.
“Tramite il sistema centralizzato informatizzato di prenotazione delle prestazioni sanitarie è possibile gestire l’intera offerta (in regime convenzionato e intramoenia) con efficienza, organizzare l’attività dei centro eroganti e interfacciare le diverse procedure di gestione dell’erogazione e le relative informazioni”.
“La carenza di medici nella nostra Regione continua ad avere pesanti ripercussioni sui tempi d’attesa, potenziare le infrastrutture informatiche non può risolvere il problema in toto, bensì contribuire enormemente a non aggravare una situazione già pericolosamente compromessa”.