Prima di procedere sull’ordine dei lavori, il presidente della commissione Lavoro, Alfonso Marras, ha ricordato che nella giornata di ieri si è tenuta una riunione congiunta delle commissioni Lavoro ed Ambiente per esaminare il problema del lavori semestrali dell’agenzia Forestas, nella quale sono stati sentiti Sindaci e lavoratori ed è stato assunto l’impegno unitario di predisporre una risoluzione in tempi brevissimi. Marras ha chiesto dunque una deroga per convocare una nuova riunione congiunta delle commissioni e predisporre una risoluzione.
Il capogruppo di LEU, Daniele Cocco, si è associato alla richiesta precisando che a suo avviso la riunione si potrà tenere anche alla fine della seduta odierna. Il presidente della commissione Ambiente Giuseppe Talanas, favorevole, ha chiesto di poter fissare un orario di massima. Il capogruppo di LEU, Daniele Cocco, ha precisato che la risoluzione è pronta e occorre quindi stabilire una data certa per la riunione.
Il presidente della commissione Ambiente, Giuseppe Talanas, ha chiesto una breve sospensione della seduta per poter convocare l’ufficio di presidenza della commissione. Accogliendo la richiesta, il presidente ha sospeso la seduta.
Alla ripresa dei lavori, il presidente della commissione Ambiente, Giuseppe Talanas, ha comunicato la decisione di riunire le due commissioni domani alle 9:30.
Ancora sull’ordine dei lavori, il consigliere Stara (IV) ha esposto la possibilità che nelle due commissioni non si raggiunga il numero legale nonostante l’importanza dell’argomento, rivolgendo un appello alla comune responsabilità.
Il presidente Talanas ha confermato che l’orario della riunione è stato deciso all’unanimità. Subito dopo è iniziato il dibattito sulla mozione n.123.
Il primo firmatario Dario Giagoni, capogruppo della Lega, ha sottolineato la necessità di proporre il conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale per l’impossibilità di dare seguito al possibile risultato del referendum abrogativo, fatto che non garantirebbe la piena operatività di organi costituzionali come il parlamento. In questo caso, ha aggiunto, si vanificherebbe l’espressione della volontà popolare sulla base della richiesta formulata da sette consigli regionali, per cui è auspicabile che la mozione sia approvata con la maggioranza più larga possibile.
Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha osservato che si parla dello stesso argomento per la terza volta perché era evidente che la richiesta di referendum era sbagliata e il risultato della consultazione non avrebbe mai consentito di avere una legge elettorale concretamente applicabile. Allo stato, ha proseguito, restano comunque ampi margini di incertezza sulla sopravvivenza di norme riguardanti i collegi e la parità di genere, determinando la stessa inapplicabilità che oggi si vuole scongiurare. Agus ha concluso annunciando il voto contrario, lamentando l’offesa al prestigio delle istituzioni regionali.
Per il M5S, la capogruppo Desirè Manca ha definito questa parte dei lavori del Consiglio uno spreco di tempo e soldi, col quale si trascurano i problemi dei sardi solo per rispondere alla volontà del leader della Lega. Manca ha poi criticato il ricorso alla Corte Costituzionale che, a suo avviso, esautora il Parlamento.
A nome della Giunta, la vice presidente Alessandra Zedda ha dichiarato di volersi rimettere all’Aula. Non essendoci altri iscritti il presidente ha messo in votazione la mozione, che il Consiglio ha approvato con 30 voti favorevoli, 21 contrari e 3 astenuti.
Successivamente l’Aula ha iniziato ad esaminare la pl 89/A (Saiu e più) sull’arretrato della pratiche agricole. Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, ai sensi dell’art.86 del regolamento, ha chiesto che la mozione sia discussa domani.
Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha ricordato che la legge è stata approvata all’unanimità con un accordo unitario al termine di un ottimo lavoro. Se c’è qualche problema, ha detto, si può chiedere una sospensione della seduta ma senza ribaltare gli accordi fra i gruppi.
Noi – ha affermato – avevamo un’altra proposta di legge ma poi abbiamo accettato di arrivare a una sintesi trovata con la maggioranza e questa sintesi non può essere messa in discussione per un rinvio di appena dieci ore. Quindi – ha concluso – chiedo che si proceda almeno con la discussione generale e il passaggio agli articoli, anche perché migliaia di persone attendono fuori dal Consiglio e non meritano un “buco nell’acqua”.
Il capogruppo di LEU, Daniele Cocco, ha protestato vivacemente per la proposta di Giagoni ricordando che ieri pomeriggio, durante la discussione del provvedimento sull’esercizio provvisorio, proprio Giagoni aveva assicurato il rispetto dell’ordine del giorno concordato.
Così – ha concluso – si sta creando un precedente pericolosissimo e mi chiedo fra l’altro perché non ci sia l’assessore dell’Agricoltura.
Il presidente ha risposato che l’assessore Murgia è presente anche se al momento non in Aula.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, dichiarando di condividere la proposta di rinvio della Lega, ha precisato che anche il suo gruppo aveva manifestato alcune perplessità in sede di conferenza dei capigruppo e che, a fronte della massima urgenza richiamata dall’opposizione, va riconosciuto che l’arretrato delle pratiche agricole risale in molti casi a diversi anni addietro, di conseguenza non imputabile all’attuale amministrazione.
Il capogruppo del PD, Gianfranco Ganau, ha ribadito che l’ordine del giorno è stato deciso e concordato da tutti i capigruppo senza eccezioni mentre si discuteva dell’esercizio provvisorio.
Siamo esterrefatti – ha esclamato – da questo modo di procedere di cui fra l’altro non si conosce la motivazione. Da parte dell’opposizione non sarà più accettato – ha detto infine – perché si stanno superano i limiti della decenza.
Perplesso sull’andamento dei lavori anche il consigliere dell’UDC, Giorgio Oppi:
È da ieri che cerco di capire quale sia l’ordine del giorno reale. Che ci sia confusione è un dato certo – ha detto – a questo punto credo sia opportuno convocare una Conferenza dei capigruppo per dipanare la matassa e chiarire quale sarà l’ordine del giorno per oggi e per domani.
Il presidente Pais, accogliendo la proposta dell’on. Oppi, ha sospeso la seduta e convocato la Conferenza dei Capigruppo.
Alla ripresa dei lavori, il presidente Pais ha messo in discussione il primo punto all’ordine del giorno, la proposta di legge n.89 “Norme per l’attivazione di un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni di qualsiasi natura nel settore agricolo”.
Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha chiesto di intervenire sull’ordine dei lavori:
Prima di tutto voglio chiedere scusa al collega Daniele Cocco – ha detto Mula – il confronto in Conferenza dei Capigruppo è andato oltre, però abbiamo avuto modo di chiarire. Non c’era nessuna volontà di offendere. Chiedo scusa e spero che le mie scuse siano accettate.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto anche il capogruppo della Lega, Giagoni:
Ieri ho dichiarato che avremmo discusso la proposta come penultimo punto all’ordine del giorno. Spero che oggi sia discussa anche la mozione sui trasporti. Chiedo che lo stesso interesse dimostrato per Argea ci sia anche per la problematica dei trasporti. Chiedo scusa anch’io all’on. Cocco, quando dico qualcosa cerco di rispettare la parola fino in fondo.
Daniele Cocco (LEU), dopo aver accettato le scuse dei colleghi, si è anch’egli voluto scusare con l’assessora all’Agricoltura Gabriella Murgia:
L’ho chiamata in causa perché assente dall’Aula ma non sapevo che la sua fosse un’assenza temporanea giustificata.
Conclusi gli interventi sull’ordine dei lavori, il presidente Pais ha dato la parola al relatore della legge, il presidente della Prima Commissione Pierluigi Saiu:
È un testo condiviso al quale la Prima Commissione ha lavorato proficuamente arrivando a una soluzione condivisa – ha detto Saiu – grazie alle forze politiche che hanno dato il loro contributo, grazie per aver messo davanti a tutto gli interessi generali della Sardegna. È un elemento che qualifica la nostra attività di legislatori. È una legge attesa da migliaia di allevatori, agricoltori e pescatori. Ci sono risorse importanti che non si può correre il rischio di perdere. Tutto il Consiglio regionale ha dato dimostrazione, per la prima volta in questa legislatura, che quando si abbandonano le contrapposizioni ideologiche si è in grado di fare cose buone.
Soddisfatto anche il relatore di minoranza Gianfranco Satta (Progressisti):
Quando si raggiunge un risultato di sintesi su un tema sentito come questo si deve avere l’onestà intellettuale di riconoscere il merito a chi lo ha promosso, alla Prima commissione con il presidente Saiu e il contributo di tutti i suoi componenti – ha affermato Satta –, la proposta è figlia del buon senso. Al suo interno è stato accolto l’intero contenuto di un’altra proposta di legge presentata dal centrosinistra. L’obiettivo è quello di smaltire l’arretrato delle domande per i benefici in agricoltura.
Secondo Satta, la Prima Commissione ha avuto il difficile compito di superare:
Un’altra proposta di legge poco chiara, che prevedeva il ricorso a una task force non meglio identificata ma che si proponeva anche di salvare le nomine dei dirigenti. Durante i lavori della Commissione il presidente ha dato priorità alle pratiche di Argea e non ad altro. Questa legge è frutto di quel lavoro. È stato accolto il nostro testo che invece era stato respinto dalla Quinta Commissione. Il PSR rappresenta un pilastro per lo sviluppo del nostro settore primario. Finora abbiamo speso il 38% delle risorse. Su un miliardo e 300 milioni abbiamo speso solo 500 milioni. Il dato è preoccupante se si pensa che il 37% è rappresentato da importi che ci portiamo a trascinamento dalla precedente programmazione europea. Oggi dobbiamo lavorare per essere pronti a gennaio 2021 sulla Pac. Vorrei capire quali sono le proposte avanzate dalla Regione. La Commissione Europea qualifica la spesa sulla base di ciò che noi spendiamo nei primi due anni. Così si rischia un taglio del 20-30% per il futuro. Sulla Pac si profila un taglio tra il 5 e il 7%. Ci sarà un ridimensionamento significativo dei redditi degli agricoltori.
Da Satta, infine, un invito alla giunta e al Consiglio:
Si è soliti occuparsi di questi temi per risolvere le emergenze. Può capitare che queste vicende vengano strumentalizzate. A proposito, che fine hanno fatto i 18 milioni messi a disposizioni dalla Regione Sardegna per la vertenza sul prezzo del latte, dove sono allocati? Non è più accettabile gestire il settore agricolo in questo modo. Non basta ragionare per emergenze e gestire con questi ritardi le problematiche del comparto. È arrivato il momento di rivedere il modello di sviluppo ripensando al ruolo che devono avere i territori. Concludo con l’auspicio di poter contribuire a un nuovo corso della burocrazia agricola perché è su questo punto che si giocherà lo sviluppo della nostra agricoltura.
Ha quindi preso la parola il consigliere di Forza Italia, Emanuele Cera:
Il problema del ritardo nel pagamento dei premi agricoli è stato al centro dell’attenzione della Quinta Commissione dall’inizio della legislatura. Ci siamo confrontati con tutti gli operatori. Abbiamo chiesto e ottenuto i dati del pregresso e la situazione delle piante organiche delle Agenzie agricole – ha rimarcato Cera – si è convenuto che questa emergenza venisse affrontata con atti di carattere straordinario. Si ipotizzò di coinvolgere organizzazioni agricole e ordini professionali. Non è stato possibile farlo ma la nostra volontà era quella di risolvere l’emergenza. Oggi arriviamo a una proposta condivisa. Mettiamo in piedi un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche attraverso il personale delle agenzie. Dovremo vigilare per far rispettare il termine dei 12 mesi e risolvere la questione della piattaforma informatica. Mi auguro che si possa programmare insieme per creare le condizioni che diano certezze al mondo agricolo.
Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha in premessa ringraziato il presidente della Commissione “Agricoltura” Piero Maieli.
Come presidente della Commissione ha dimostrato che per il bene generale si fanno passi indietro e si chiede scusa. Grazie anche al collega Oppi perché con la sua opera ha fatto da collante in momenti particolari – ha detto Mula – questa è una legge importante, potrebbero arrivare dagli 800 ai 900 milioni di euro per i sardi.
Soddisfatto anche il consigliere Fausto Piga (Fratelli d’Italia):
La proposta va nella direzione giusta. Questa non è un’emergenza la cui responsabilità è del Presidente della Regione o del centrodestra ma non voglio dare la colpa a chi c’era prima. Oggi ci siamo noi e dobbiamo trovare le soluzioni. Il buonsenso ha portato a questo risultato – ha affermato Piga – un provvedimento condiviso, trasversale, che ci auguriamo sia votato all’unanimità. Ciò che conta sono le ricadute che avrà nel settore agricolo. Le risorse potranno rimettere in moto un settore duramente colpito. Oggi proviamo a trovare la ricetta giusta, per eliminare questa emergenza però occorre capire perché si è creata questa situazione.
Anche Francesco Agus ha voluto ringraziare la Prima Commissione per il lavoro svolto:
Si era trovata davanti un testo inapplicabile e, nonostante tutto, è riuscita a trasformare quel testo partendo da nuove basi e capendo che c’era bisogno di un lavoro corale. Chi ha lavorato ha preferito un risultato collettivo a una medaglia da appuntarsi – ha sottolineato Agus – il tema del testo presentato dalla Giunta sarà oggetto della discussione che verrà affrontato domani. Non è possibile che dall’esecutivo arrivino testi che non potranno ottenere effetti. Nel confronto con i commissari di Argea e Laore il problema è apparso chiaro. Chiederei alla Giunta di risparmiarci questo lavoro. Dateci testi che si possano discutere. Domani il tema sarà un altro: far sì che il testo di legge venga applicato. Ci sono dei problemi: i supporti informatici che non funzionano, l’organizzazione del lavoro tra Argea e Laore. Alcuni problemi che riguardano l’agricoltura sono vecchissimi. In questo caso, avendo tutta la legislatura per applicare questa legge, abbiamo la possibilità di impedire l’accumulazione di un nuovo arretrato. Chi ha i requisiti per accedere a un bando europeo ha diritto ad avere in tempi rapidi i finanziamenti disponibili, altrimenti le aziende rischiano di chiudere.
Al termine del suo intervento, il capogruppo dei Progressisti ha invitato la Giunta a valutare con attenzione l’istituzione di un’Unità di progetto con il compito di monitorare il lavoro del personale delle Agenzie agricole per il disbrigo delle pratiche arretrate:
La volontà della Commissione era legata alla necessità di avere un monitoraggio esterno all’Agenzia. Credo che su questo punto il Ministero possa avanzare qualche dubbio. Vorrei informare la Giunta per evitare il rischio di rendere impraticabile un testo e perché non si trasformi in un ennesimo buco nell’acqua.
Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha ringraziato la minoranza per il lavoro svolto in commissione e la disponibilità politica dimostrata con l’obiettivo di garantire al mondo agricolo le attese risposte. Il leader dei centristi sardi ha sottolineato la scarsa puntualità dei dati sulle pratiche e ha ricordato la media di 3.300 pratiche al mese esitate.
Con il provvedimento in approvazione – ha dichiarato Oppi – puntiamo a concludere le pratiche relative a premi ed erogazioni nel settore agricolo nel minor tempo possibile e il monitoraggio dei risultati ci consentirà eventualmente di apporre eventuali correttivi.
L’esponente della maggioranza ha definito la legge in discussione “una legge dell’intero Consiglio” e ha annunciato la sottoscrizione della proposta da parte dei consiglieri del gruppo UDC-Cambiamo.
Il consigliere di LEU, Eugenio Lai, ha concordato sull’urgenza e l’opportunità di procedere con l’approvazione di un provvedimento che risolva l’emergenza rappresentata dalle pratiche arretrate in Argea e ha invitato la Giunta e l’assessora dell’Agricoltura:
A dare immediata attuazione alle disposizioni contenute nella proposta di legge.
Lai ha quindi posto in evidenza un altro ritardo, quello per l’attivazione dell’ente pagatore sardo («doveva partire a ottobre ma non si ha notizia della sua operatività»). L’esponente della minoranza ha concluso dichiarando il voto favorevole del gruppo e annunciando la sottoscrizione del testo in discussione, ma ha invitato l’assessore Murgia a convocare il tavolo sul prezzo del latte e ad aprire il confronto sulla nuova Pac e sulla nuova programmazione comunitaria.
L’assessora dell’Agricoltura ha preliminarmente rivolto ringraziamenti ai consiglieri regionali per il lavoro svolto e ha quindi ricordato l’iter delle proposte che sono state poi portate a sintesi nella Prima commissione con la stesura della proposta di legge n. 89, che l’esponente dell’esecutivo ha dichiarato di condividere. L’assessora ha confermato che 70 mila pratiche hanno il pagamento in scadenza nel giugno 2020 e dunque l’istruttoria dovrà concludersi entro i primi mesi del prossimo anno.
Mi auguro – ha dichiarato Murgia – che non servano ulteriori interventi normativi da parte del Consiglio.
In merito all’ente pagatore sardo, l’assessora ha affermato che l’attività non è incominciata a ottobre soltanto perché a novembre erano in programma i pagamenti in acconto della Pac e si è voluto scongiurare un appesantimento delle attività nella prima fase di avvio.
In ogni caso – ha dichiarato Murgia – per la piena operatività dell’ente pagatore sardo servono 128 unità lavorative.
Messo in votazione il passaggio agli articoli è stato approvato con 50 favorevoli e uno contrario e annunciata la votazione dell’articolo 1 è intervenuto il consigliere della Lega, Michele Ennas, per annunciare il voto a favore del gruppo:
È un provvedimento importante per l’intero comparto agricolo e non riesco a capacitarmi dell’enorme ritardo accumulato nella precedente legislatura nel concludere le pratiche.
Il consigliere Roberto Caredda (Misto) ha dichiarato il voto favorevole del gruppo e la sottoscrizione della proposta di legge. Favorevole anche il gruppo del PD che, con il consigliere Piero Comandini, ha preannunciato la sottoscrizione del provvedimento e replicato alle accuse sui ritardi della precedente legislatura:
Auguro all’attuale maggioranza di conseguire i risultati di chi li ha preceduti, considerato che il comitato di sorveglianza ha certificato che la Regione sarda è stata la quarta in Italia per spesa nel Psr.
A favore anche Aldo Salaris (Riformatori) che annunciato anche la sottoscrizione della proposta di legge da parte dei consiglieri del gruppo e ha auspicato la:
Puntuale applicazione del provvedimento e un’efficace collaborazione tra gli assessorati dell’Agricoltura e degli Affari generali.
Posto in votazione, l’articolo 1 (finalità) è stato approvato con 50 voti favorevoli e uno contrario. Via libera con 51 sì su 51 votanti all’articolo 2 (norma finanziaria) e all’articolo 3 (entrata in vigore). La consigliera della Lega, Sara Canu, ha quindi annunciato la sottoscrizione del provvedimento da parte dell’intero gruppo e il presidente del Consiglio ha aperto la votazione finale sulla legge che è stata approvata all’unanimità con 51 voti favorevoli.
Il presidente è passato al tema dei trasporti e ha aperto la discussione sulla mozione N. 127 (Satta e più) “sulla necessità di scongiurare gli aumenti decisi dalle compagnie di navigazione di circa il 30 per cento delle attuali tariffe per tutte le linee di collegamento da e per la Sardegna, con prevista entrata in vigore il 1° gennaio 2019”.
Il presidente ha dato la parola al primo firmatario, Giovanni Satta (Psd’Az), il quale ha illustrato all’aula la grave situazione che si andrà a creare dal primo gennaio 2020, quando in ottemperanza a una direttiva UE, sarà applicato un aumento del costo dei trasporti delle merci pari al 30 per cento. Un costo che sarà riversato sui trasportatori e sui cittadini sardi.
Una situazione insopportabile – ha detto – che non possiamo tacere. Si tratta della “direttiva UE 2016/802, per cui si richiede una riduzione della presenza di zolfo all’interno dei combustibili utilizzati; dal 1° gennaio prossimo scatterà su tutte le linee un aumento tariffario dai 5 agli 8 euro per ogni metro lineare dei mezzi di trasporto, con un incremento di oltre il 30 per cento sugli attuali costi dei traghetti.
Satta ha messo in evidenza il lavoro incessante che sta portando avanti l’assessore Todde a Roma e a Bruxelles e che potrebbe avere una proposta da sottoporre all’aula. Satta ha auspicato l’approvazione di un ordine del giorno condiviso che dia forza all’assessore nelle interlocuzioni con il Governo e l’Europa. Per il consigliere il problema non si risolverà in 15 giorni e:
Dobbiamo trovare una via condivisa con il ministero. Sicuramente – ha continuato Satta – bisogna chiedere allo Stato italiano di tutelarci come ha fatto la Spagna con le Isole Canarie. Nella direttiva UE ci sono – ha spiegato – delle vie d’uscita quando parla “di concedere agli Stati membri, laddove lo ritengano necessario per calmierare l’aumento dei costi, finanziamenti anche con misure importanti, senza travalicare il limite considerato aiuti di Stato”.
Satta ha infine proposto all’Aula di affrontare il tema dell’aumento dei carburanti e rimandare quello della continuità marittima e aerea a un’altra seduta.
D’accordo con la proposta di Satta il consigliere Giuseppe Meloni (PD), che ha però chiesto all’assessore di essere presente in aula in un’altra seduta. D’accordo anche il consigliere Francesco Stara (Progressisti) ad affrontare questo problema vista l’urgenza.
Il vice presidente ha dato la parola al consigliere del PD, Giuseppe Meloni, per illustrare l’Interpellenza 77/A (Meloni e più) “sulla imminente entrata in vigore della direttiva europea IMO-2016/802 e sui maggiori costi che interesseranno il sistema trasportistico della Sardegna”.
Il consigliere del PD si è detto d’accordo con l’illustrazione del tema fatta dal collega Satta. Meloni si è detto favorevole all’entrata in vigore della direttiva che tutela l’ambiente, ma bisogna evitare in qualunque modo che ancora una volta possano essere penalizzati i prodotti sardi, le aziende sarde e i cittadini. È necessario, ha continuato, trovare le soluzioni che possano consentire di calmierare questo aumento, che sarebbe troppo gravoso per le aziende.
Francesco Mura (capogruppo FdI) ha ringraziato il collega Satta per aver sollevato il problema.
Nessuno di noi si vuole sottrarre a questo tema della tutela dell’ambiente, ma non deve pagarne il prezzo la Sardegna, che sarà la regione italiana e, probabilmente europea, più penalizzata.
Anche Mura ha chiesto che il Consiglio trovi una soluzione con un intervento forte e celere per scongiurare un disastro.
Massimo Zedda (Progressisti) ha sottolineato, riferendosi al testo precedentemente approvato in tema di Agricoltura, che le parole dell’assessore stonavano rispetto al tenore del dibattito. Il consigliere ha ricordato che sono mesi che chiedono di parlare di trasporti, ma per la maggioranza le priorità sono altre. Zedda ha poi criticato il presidente della Regione, che secondo lui dovrebbe occuparsi di più dei problemi dei trasporti, nelle sedi preposte, e non accogliere persone a Villa Devoto che non risolvono i problemi della Sardegna.
Michele Cossa (Riformatori) ha ringraziato il collega Giovanni Satta, perché in pochi si erano accorti di quanto stava per accadere.
Se l’impatto sulla Sardegna sarà quello decritto sarà uno tsunami.
Cossa ha ricordato che la direttiva risale al 2016, non è di ieri. Per tre anni, ha detto, nessuno si è occupato di questo problema e improvvisamente ci rendiamo conto che il prezzo del trasporto delle merci aumenterà del 30 per cento.
Le scadenze ci cadono tra capo e collo e siamo sempre impreparati.
Per Cossa quello dei trasporti è uno dei tanti aspetti dell’insularità ed è chiaro che gli effetti dell’applicazione della direttiva è diverso da regione a regione.
L’Italia quando è stata approvata questa direttiva dov’era? È indispensabile – ha continuato Cossa – che su questa partita il Governo ci dia il massimo supporto. La Sardegna non può essere lasciata sola.
Maria Laura Orrù (Progressisti) ha affermato che dispiace che si arrivi in ritardo. L’assenza della politica, ha sottolineato, quando si discutono temi così strategici, non va bene perché costringe poi a intervenire in emergenza.
Noi – ha continuato – siamo stati ostaggi di una falsa contrapposizione tra diritto al lavoro e diritto a respirare aria non inquinata. Orrù ha sottolineato che oggi la Regione ha un’occasione straordinaria, ossia quella di pensare a una Sardegna diversa, guardando con lungimiranza al futuro, anche se adesso dobbiamo cercare di arginare il problema del rincaro dei prezzi.
Dario Giagoni, capogruppo della Lega, ha chiesto all’Aula coesione e collaborazione davanti a questo tema così importante e ha ringraziato l’on. Satta.
È fondamentale – ha sottolineato – garantire ai sardi il diritto alla continuità e un equo trattamento al pari delle altre regioni europee. Bisogna agire per evitare questa stangata, che porterebbe un aumento del 30% delle tariffe. Sarebbe una catastrofe economica – ha proseguito – per aziende, per l’import, l’export, i trasportatori e per il settore turistico. In conclusione Giagoni ha ringraziato l’assessore Giorgio Todde per il suo impegno costante nel trovare una soluzione a Roma e a Bruxelles.
Per Roberto Li Gioi (M5S):
Questa notizia nefasta della Direttiva UE è stata l’occasione per parlare di trasporti.
Il consigliere ha ricordato che l’assessore Todde, questa estate, aveva parlato della questione Air Italy ma poi non ha più aggiornato l’Aula. Per Li Gioi la tutela dell’ambiente e quella degli imprenditori sardi vanno di pari passo.
Non sarà possibile chiedere una proroga – ha affermato – ma ci potrebbe essere la possibilità di un intervento dello Stato per arginare temporaneamente il rincaro dei prezzi. Per Li Gioi bisogna arrivare a luglio con un nuovo bando per la continuità aerea e marittima che tuteli l’ambiente e allo stesso tempo abbatta i costi.
Piero Comandini (PD) ha condiviso l’intervento della collega Orrù sulla mancata visione strategica a livello europeo, visto che del problema dei carburanti inquinanti si parlava fin dal 2012. Gli altri Paesi sono intervenuti e hanno adeguato le proprie navi, l’Italia no. Se si interviene sempre con soluzioni tampone, ha continuato, non si potrà mai essere protagonisti. E ha aggiunto che se oggi avessimo avuto il metano avremmo avuto una soluzione per i trasporti. Comandini si è detto favorevole a fare sintesi tra la mozione del centrodestra e l’interpellanza della minoranza per arrivare a un documento unitario che dia forza all’assessore quando si siederà ai tavoli romani ed europei.
A nome della Giunta l’assessore dei Trasporti, Giorgio Todde, ha espresso in apertura una valutazione positiva sulla mozione e le altre iniziative in materia proposte dal Consiglio.
Il problema del costo dei carburanti navali – ha ricordato – viene da lontano e molti Stati membri, fra i quali l’Italia, erano a loro tempo a favore della direttiva ben sapendo che non ci sarebbe stato nessuno spazio per le deroghe a causa dell’interpretazione rigida da parte della UE sulle norme riguardanti gli aiuti di Stato. Ho sentito recentemente il Ministro delle Infrastrutture, Confindustria, e gli uffici dell’Unione Europea – ha aggiunto Todde – ottenendo da questi ultimi una convocazione per il mese di gennaio ma, nel frattempo, dobbiamo cercare di affrontare l’emergenza intervenendo sulle compagnie. Nel breve periodo – ha proseguito Todde – dovremo individuare soluzioni strutturali per il settore aereo anche perché il nuovo bando, nonostante le assicurazioni, non è pronto, nel senso che l’indagine di mercato affidata a Invitalia ancora non c’è e rischiamo di essere costretti a una proroga in piena stagione estiva. Mi impegno a riferire puntualmente alla commissione e al Consiglio – ha concluso Todde – ma la situazione generale è molto complessa anche nel settore aereo perché compagnie aeree sono in gravi difficoltà finanziarie.
In replica, il consigliere Giovanni Satta (Psd’Az) ha affermato che gli scenari nazionali e internazionali sono preoccupanti e tuttavia occorre intervenire subito per evitare enormi contraccolpi negativi sull’economia della Sardegna. Satta ha auspicato un ordine del giorno unitario del Consiglio, insieme al collega Giuseppe Meloni, da votare domani con la consapevolezza che, non essendoci spazio per deroghe, sarà necessario intervenire almeno per una “moratoria” da parte delle compagnie (che prendono soldi pubblici) estesa a tutto il mese di gennaio.
Nello stesso tempo – ha concluso – è urgente programmare un incontro col Governo nazionale formando una delegazione guidata dal presidente della Regione e dall’assessore per incontro su questi temi per sollecitare un intervento dello Stato.
Il consigliere Giuseppe Meloni (PD), rivolto all’assessore Todde, ha sollecitato il mantenimento degli impegni assunti chiedendo però contatti più frequenti e puntuali con il Consiglio:
Perché l’intero sistema di trasporto sta vivendo un momento estremamente critico e ora la Sardegna deve mostrare di esserci di fronte alla prova dei fatti, senza slogan e senza le solite promesse vuote. Sulla proposta di ordine del giorno unitario – ha comunicato – abbiamo preparato una bozza e se viene condivisa possiamo votarlo anche adesso.
Il presidente Pais, dopo aver consultato informalmente i gruppi, ha preso atto delle intese raggiunte per votare l’ordine del giorno nella seduta di domani.
Subito dopo ha chiuso la seduta, ricordando l’appuntamento per la riunione congiunta delle commissioni Lavoro e Ambiente sui problemi dell’Agenzia Forestas in programma per sabato alle 9:30. I lavori del Consiglio, invece, riprenderanno sabato alle 10:30 e, al termine della seduta, si terrà una riunione dell’ufficio di presidenza.