Così Rocco Palombella, Segretario Generale UILM, dopo la decisione della multinazionale franco-indiana di avviare la procedura per la cassa integrazione di 3.500 lavoratori del sito di Taranto.
Gli impianti coinvolti – dichiara il leader UILM – sarebbero l’altoforno 2, l’intera l’acciaieria 1, metà acciaieria 2 e altri impianti a monte e a valle del processo produttivo. Il buon senso vorrebbe – continua – la messa a punto di una valutazione approfondita dei tempi e delle modalità di spegnimento dell’afo 2, con una programmazione basata su dati di fatto. Invece, da parte dell’azienda, assistiamo all’ennesimo atto offensivo, vergognoso e intollerabile contro i lavoratori. Chiediamo urgentemente l’intervento del Governo contro questa multinazionale – conclude. – Ci rivolgiamo anche alle autorità giudiziarie affinchè verifichino che non ci siano violazioni che pregiudicherebbero l’integrità degli impianti e avrebbero effetti devastanti sui livelli occupazionali. Diciamo ai lavoratori di vigilare sulle azioni che i responsabili aziendali porranno in essere sugli impianti, in attesa di ulteriori comunicazioni dagli organismi nazionali contro questo progetto criminale che sta portando avanti ArcelorMittal. Domani sera chiederemo conto al ministro Patuanelli su come vuole risolvere questo disastro che si sta consumando in queste ore.