La proroga è stata accordata in base all’articolo 22 bis del d.lgs. 148/2015, normativa fortemente voluta dal sindacato, a modifica del cosiddetto Jobs Act – che aveva fortemente limitato gli ammortizzatori sociali – per poter scongiurare gli esuberi in questa come in moltissime altre imprese ancora colpite dalla crisi.
L’accordo prevede la rotazione dei lavoratori a parità di mansione, l’anticipo del trattamento da parte dell’azienda e serve a traguardare la ripresa produttiva del Polo torinese, che confidiamo sarà raggiunta con il progressivo lancio di nuovi modelli a propulsione elettrica o ibrida.
Il cuore degli investimenti già in corso di realizzazione a Mirafiori, che saranno completati nell’arco del 2020 per una cifra pari a circa 750 milioni di euro, riguarda la nuova linea per la produzione della Fiat 500 elettrica. Il numero di lavoratori coinvolti nel montaggio della nuova vettura dipenderà dalle risposte del mercato non facili da prevedere in un segmento relativamente nuovo come quello delle vetture elettriche.
In ogni caso, le iniziative di investimento di FCA nel polo produttivo torinese non si limiteranno alla Fiat 500 E, ma si articoleranno in una serie di misure che si estenderanno ai modelli Maserati e che faranno di Torino il punto di riferimento per le nuove forme di propulsione.