Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo l’intervento del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, che a Firenze è tornato a richiamare l’attenzione sulla “programmazione da qui al 2030 di circa 40mila pensionamenti”.
“Sono anni – aggiunge Mazzetti – che questa problematica è così stringente. E’ pura matematica: ciò che si può fare con un adeguato numero di uomini non si può certo fare con meno personale. Ed esattamente un anno fa, proprio da un evento Fsp, noi e il Capo ribadivamo che i cittadini hanno bisogno di vederci in strada, ma questo impone al Governo di mettere mano alle assunzioni, che devono colmare il vuoto prodotto dal vecchio e disastroso blocco del turnover, nonché dare agli operatori un doveroso e dignitoso contratto. Ebbene, la propaganda su questi temi non è ammessa. Far passare la falsa notizia che in Italia ci siano addirittura troppi operatori non è ammesso. Le elefantiache procedure che con esasperante lentezza portano all’immissione di nuovo personale non arrivano neppure a coprire i numeri di quelli che, nel frattempo, lasciano. Senza considerare che l’età media è troppo alta e inadeguata a determinati servizi, e non a caso i colleghi lavorano anche per migliaia di ore di straordinario obbligatorio che, oltre tutto, non gli viene neppure pagato. Si può fingere che tutto vada bene, ma la verità è che qui non si tratta di procurare privilegi, né di fare gli interessi di parte. Si tratta di dare piena realizzazione al diritto di difesa dei cittadini, e garantire la sicurezza degli stessi operatori”.