“Una discarica che si estende per 15mila metri quadri e nella quale sono stati accumulati negli anni oltre 34mila metri cubi di rifiuti di vario genere. È una vera e propria bomba ecologica ad altissimo potenziale esplosivo la discarica in località Su Donnigheddu, nel territorio del comune di Golfo Aranci. Numerosi terreni limitrofi, presumibilmente già compromessi dall’inquinamento, sono coltivati a vigneto, adibiti ad orto o utilizzati per il pascolo di bovini. Attorno a questa enorme pattumiera vivono stabilmente un centinaio di famiglie, in una situazione al limite dell’emergenza sanitaria.
Da oltre trent’anni gli abitanti di Golfo Aranci vivono questo dramma mettendo a rischio la propria salute, senza che la Regione abbia mai dato risposte valide a questa emergenza. I necessari interventi di bonifica sono ancora sulla carta, mai attuati”.
La situazione è al limite della decenza: il percolato derivante dalla discarica confluisce nel torrente Su Laccu che sfocia nella spiaggia di “Marinella”. Suolo, sottosuolo, acqua e aria rischiano di essere gravemente compromesse, il rischio per la salute pubblica è enorme”.
A denunciare l’ennesima emergenza ambientale del Nord Sardegna è il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi, che ha presentato un’interrogazione , con richiesta di risposta scritta, indirizzata agli assessori all’Ambiente Lampis e alla Sanità Nieddu.
Li Gioi chiede agli assessori se siano a conoscenza dell’esistenza della discarica abusiva di Su Donnigheddu, e come mai non sia già stata pianificata un’indagine attenta dei rischi e accertata la natura dei rifiuti accumulati.
“Poiché la Giunta regionale – spiega il consigliere del M5S – con la deliberazione n. 49/21 del 26 novembre 2013 ha stanziato al Comune di Golfo Aranci 50 mila euro per l’integrazione delle indagini del Piano di caratterizzazione, la messa in sicurezza di emergenza, e l’effettuazione dell’analisi di rischio, non si capisce per quale motivo la situazione non sia mai stata affrontata. A maggior ragione dal momento che la discarica risulta censita nel Piano regionale di Bonifica delle Aree Inquinate”.
“La bonifica dei siti inquinati deve costituire uno degli obiettivi strategici della Giunta, sia per garantire la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, sia per permettere la riconversione del territorio ai fini del suo sviluppo economico e produttivo”.
“Il primo passo da compiere è quello di provvedere con urgenza alla rimozione dei rifiuti per evitare che il danno ambientale diventi ancora più grave, assicurandosi che le operazioni si svolgano nel pieno rispetto di tutte le normative regionali, statali e europee”.
Li Gioi chiede inoltre agli assessori Lampis e Nieddu quali azioni intendano porre in atto “per recuperare questa parte del territorio della Sardegna, caratterizzata da beni paesaggistici e ambientali di alto pregio, in modo che possa essere restituita al più presto ai sardi”.