Un’intrigante programmazione che spazia dalla sorprendente attualità dell’utopia degli “Uccelli” di Aristofane ai ricordi di un’educazione rigida e severa ne “La Classe”, originale docupuppets per marionette e uomini, una commedia “nera” sugli affetti e i legami di sangue come “Lucido” di Rafael Spregelburd e la corsa per la vita di “Maratona di New York” di Edoardo Erba in un’inedita versione al femminile, fino all’omaggio alla bevanda di Dioniso tra acrobazie e bicchieri volanti de “Le Sommelier”.
Ouverture con brio martedì 10 dicembre alle 20.30 con “Le Sommelier” di e con Alessandro Vallin e Stefano Locati – ovvero i Freakclown – per “una degustazione ad alto tasso di comicità” all’insegna del nouveau cirque con la regia di Philip Radice. Uno spettacolo divertente e coinvolgente ispirato alla cultura del vino, tra numeri di equilibrismo e giocoleria, battute surreali e esilaranti gags, impreziosito dalle creazioni luminose di Tommaso Tagliabue e dalla colonna sonora di Luca De Marinis tra calici e bottiglie volanti e insoliti “strumenti” musicali. Una pièce affascinante e virtuosistica adatta a grandi e piccini per ricordare che, come diceva Luigi Veronelli «Il vino è il canto della terra verso il cielo», tra arti circensi e clownerie, magia e poesia.
Fuga dalla guerra – mercoledì 5 febbraio alle 20.30 – con “Uccelli” di Aristofane, riletta in chiave contemporanea da Emilio Russo, che firma adattamento e regia della celebre commedia sulla fondazione di una città nel cielo per ricreare una “età dell’oro” (spettacolo vincitore del Premio Erriquez 2019 – produzione Tieffe Teatro Milano). Un’utopia fantastica per sfuggire all’orrore e all’assurdità del conflitto tra Atene e Sparta e ritrovare la perduta armonia di un tempo in cui – spiega il regista – «gli uccelli, più antichi di Crono e dei Titani, padroni del tempo, erano sovrani di una patria dolce e materna, senza leggi né violenza». Una versione “pop” di un classico del V secolo a. C. con un cast di giovani attori per riscoprire la vis comica e le atmosfere oniriche del viaggio dei due “profughi”- Pisetero ed Evelpide – alla ricerca di una “vita ideale”.
Ricordi d’infanzia – giovedì 5 marzo alle 20.30 – per “La Classe”, originale “docupuppets per marionette e uomini” scritto e diretto da Fabiana Iacozzilli (produzione CrAnPi) che ripercorre le paure e gli incubi frutto della rigida e soffocante educazione impartita nell’Istituto delle Suore di Carità, in cui spicca la figura della maestra, la terribile Suor Lucia. La pièce pluripremiata (Premio della Critica 2019 e In-Box 2019), tra i finalisti del Premio Ubu 2019 (miglior spettacolo e miglior regia, oltre che per la scenografia di Fiammetta Mandich), quasi un «rito collettivo in bilico tra La Classe morta di Kantor e I cannibali di Tabori» – come spiega l’autrice e regista – tra « bambini ridotti a marionette, fantocci di gioventù morte» in un silenzio interrotto da “rumori di matite” e “respiri” racconta una storia di “abusi di potere” e di inattese “vocazioni”.
Ritratto di famiglia – giovedì 12 marzo alle 20.30 – con “Lucido” di Rafael Spregelburd (Premio Ubu 2011 come miglior testo straniero) nella mise en scène di Jurij Ferrini, anche protagonista insieme con Rebecca Rossetti, Agnese Mercati e Federico Palumeri (produzione Progetto U.R.T. – Unità di Ricerca Teatrale). Una commedia nera incentrata sul nodo delle passioni e sulla fragilità dei legami e degli affetti, in cui una richiesta stravagante rompe gli equilibri e mette a nudo antichi rancori e questioni irrisolte. «Dopo quindici anni di assenza Lucrezia torna a reclamare il rene che da bambina aveva donato al fratello minore Luca» – rivela il regista: un organo in “prestito” che ora potrebbe salvare suo marito, ma la cui ipotetica “restituzione” significherebbe la morte del fratello, in una sorta di “sacrificio”, per una trama grottesca e paradossale e un ironico affresco della società.
Una corsa fino all’ultimo respiro – venerdì 27 marzo alle 20.30 – con “Maratona di New York” di Edoardo Erba, in un’inedita versione “al femminile” con una protagonista d’eccezione, l’ex campionessa mondiale di salto in lungo Fiona May insieme con Luisa Cattaneo (interprete di molti spettacoli di Stefano Massini, ha recitato con Ottavia Piccolo, Lucilla Morlacchi, Franca Valeri) per la regia di Andrea Bruno Savelli (produzione Teatrodante Carlo Monni). Una sfida teatrale e “fisica” che mette a nudo i caratteri delle due protagoniste, una determinata e “invincibile”, l’altra più insicura e ancora imprigionata nel passato. Due donne allo specchio in un percorso a ostacoli, fatto di fatica e sudore, tra ricordi e rimpianti, in un tempo sospeso da cui emerge la storia di un’amicizia sincera, dove lo sport diventa metafora della vita.
La Stagione 2019/20 de La Grande Prosa & Teatro Circo al Bocheteatro di Nuoro è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBACT / Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, in collaborazione con la compagnia Bocheteatro, con il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e il supporto di Sardinia Ferries che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dalla Sardegna.
INFO & PREZZI
abbonamento a 5 spettacoli:
intero 40 euro – ridotto 30 euro
biglietti:
intero 10 euro – ridotto 7 euro
Formula spettacolo + degustazione vini e prodotti del territorio
intero 20 euro – ridotto 17euro