L’Ordine del giorno del deputato gallurese, nell’evidenziare l’importanza del porto di Olbia per traffico passeggeri – lo scalo gallurese è primo in Sardegna e tra i primi cinque in Italia – rimarca l’inadeguatezza della classificazione dei porti ai fini della sicurezza antincendi, in ragione della quale al porto di Olbia non è ancora stato assegnato un distaccamento dei Vigili del Fuoco.
La classificazione, infatti, prevista dalla legge 13 maggio 1940 n. 690, con cui fu istituito il servizio di prevenzione ed estinzione nei porti, suddivide i porti nazionali in tre categorie, prevedendo la costituzione di distaccamenti portuali dei vigili del fuoco solo in quelli di prima e seconda categoria. Una grave lacuna che, neanche le successive normative in materia di riorganizzazione del sistema portuale, sono riuscite a sanare.
La ratio dell’ordine del giorno – ha commentato il deputato gallurese – parte da una palese constatazione: un porto di sicura rilevanza economica nazionale, come quello di Olbia, deve avere un distaccamento dei Vigili del Fuoco fisso.
L’atto approvato dal governo menziona anche le gravi carenze, in termini di dotazione di mezzi e di personale, dell’unico distaccamento dei Vigili del Fuoco presente a Olbia.
La mancanza di personale – commenta ancora Marino – espone i vigili a maggiori rischi, a turni massacranti e alla difficoltà nel dover gestire fenomeni simultanei in parti diverse della città. La prontezza di intervento 24 ore su 24 in ambito portuale – conclude il deputato – è una certezza che dobbiamo garantire ai milioni di passeggeri che transitano nei nostri porti e ai nostri cittadini.