Una legge di sistema, moderna e innovativa, capace di dare risposte ai giovani nel loro intero percorso di vita. E’ l’obiettivo di Fratelli d’Italia che in mattinata ha presentato alla stampa l’iniziativa legislativa promossa in Consiglio regionale.
«E’ arrivato il momento di riportare i giovani al centro delle politiche regionali – ha detto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e primo firmatario della proposta di legge Fausto Piga – la legge di settore, la n.11 del ’99, è ormai superata, c’è bisogno di mettere a sistema tutto ciò che riguarda le politiche giovanili oggi disperso in mille rivoli. La nostra ambizione è arrivare a un “Testo Unico” sui giovani».
Per fare questo, Fratelli d’Italia proverà a coinvolgere associazioni, enti locali, parti sociali e forze politiche: «La nostra è una proposta aperta – ha aggiunto Piga – siamo a disposizione per accogliere suggerimenti e nuovi spunti. Vogliamo una legge trasversale, frutto di un ampio dibattito nella società e tra le diverse forze politiche. Il nostro unico obiettivo è arrivare a uno strumento legislativo che consenta di dare ai giovani sardi le risposte che non hanno avuto fino a oggi».
Sulla necessità di un coordinamento e di una razionalizzazione delle risorse regionali finora distribuite tra i vari assessorati ha insistito anche il capogruppo in Consiglio di Fratelli d’Italia Francesco Mura: «Questa proposta non poteva che arrivare da un partito che rappresenta l’evoluzione di un movimento giovanile – ha detto Mura – vogliamo però che diventi una legge di tutto il Consiglio. Solo così si potrà realizzare un sistema che raccolga tutte le istanze e tutti gli interventi per le politiche giovanili. Senza questo strumento sarà difficile realizzare la rivoluzione culturale di cui la Sardegna ha bisogno».
La proposta di Fratelli d’Italia prevede una dotazione annuale di 500mila euro. Punta a interventi che accompagnino i giovani nel loro percorso di vita, dagli 11 ai 38 anni (scuola, formazione, lavoro, casa, famiglia). si pensa alla creazione di un Dipartimento regionale per le politiche giovanili che coordini le misure a sostegno della natalità, il diritto allo studio, la crescita, l’inserimento nel mondo del lavoro e la formazione di un nucleo familiare.
Un ruolo strategico dovranno svolgerlo comuni, province e Città metropolitana che, sul modello proposto dalla Regione, avranno il compito di promuovere, pianificare e gestire gli interventi sul territorio. Prevista anche l’introduzione di nuove figure come lo “youth worker” con il compito di fornire un aiuto per lo sviluppo del capitale umano e rimuovere eventuali situazioni di rischio.
Tra le novità l’istituzione di un Forum regionale dei giovani, organismo con funzioni consultive e di partecipazione attiva composto da 35 membri tra i 18 e i 38 anni. Prenderà il posto della Consulta giovanile, prevista dalla legge n.11 e mai insediata.
Un ruolo importante sarà infine assegnato anche all’associazionismo e al mondo del volontariato per la rimozione degli ostacoli economici e sociali, l’educazione alla legalità e alla non violenza, il contrasto del bullismo e del cyber bullismo.