“Da gennaio 2020 parte della montagna di rifiuti prodotti a Roma potrebbe arrivare in Sardegna, in particolare potrebbe essere conferita nella discarica sassarese di Scala Erre. Questo perché dal 15 gennaio prossimo la discarica di Colleferro a Roma chiuderà e secondo quanto annunciato dall’azienda municipalizzata per lo smaltimento dei rifiuti Ama, la Capitale entrerà in emergenza sanitaria.
Dopo l’ultima riunione dell’organismo tecnico istituito dal presidente della Regione Zingaretti, Ama ha infatti annunciato diverse ipotesi di gestione dell’emergenza rifiuti e tra queste ci sarebbe proprio la possibilità che venga accolta la richiesta avanzata da Ama alla Regione Lazio di sottoscrivere un accordo urgente con la Sardegna per l’invio della spazzatura nell’impianto sassarese di Scala Erre”.
Chiede l’immediato intervento del Presidente Solinas la capogruppo del M5S Desirè Manca che, come prima firmataria, assieme ai colleghi Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, Alessandro Solinas, ha presentato un’interrogazione in Consiglio per avere risposte in merito al rischio che che il Nord Sardegna debba essere nuovamente destinato ad accogliere valanghe di rifiuti prodotti altrove.
I consiglieri del M5S chiedono al governatore se sia a conoscenza della richiesta formalizzata da Ama alla Regione Lazio e quali azioni intenda intraprendere “per garantire che sardi, e in particolare i cittadini sassaresi, che tanto si stanno impegnando nel percorso virtuoso della raccolta differenziata e di protezione dell’ambiente e della salute, non debbano in alcun modo avere come prospettiva futura l’accoglimento delle montagne di rifiuti nazionali”.
Ma c’è anche un altro aspetto, non meno preoccupante, al centro dell’interrogazione dei Cinquestelle:
“Secondo quanto riportato nel “Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio Linee Strategiche 2019″ – spiegano i consiglieri – 166 mila tonnellate di rifiuti provenienti dal Comune di Roma sono destinati al trattamento in impianti di altre regioni. Di questi il 62,5% è gestito in impianti del Friuli Venezia Giulia, il 37,2% in quelli del Veneto, mentre quantità residuali sono trattate in Sardegna, Lombardia, Umbria, Toscana ed Emilia Romagna”.
“Chiediamo al Presidente di poter avere indicazioni precise in merito alle “quantità residuali trattate in Sardegna” a cui si fa esplicito riferimento nel Piano di Gestione dei Rifiuti del Lazio. I cittadini sardi hanno il diritto di sapere quali sostanze e in quali quantità vengono depositate nel territorio regionale”.
“In questi giorni quello dei rifiuti è un tema caldissimo che merita risposte immediate. Non abbasseremo la guardia. Secondo i dati sul riciclo del 2018 presentati da Legambiente, la nostra Regione è al sesto posto tra le regioni più virtuose d’Italia. I sardi rispettano la loro terra, la Regione Sardegna si impegni a fare altrettanto”.