La segnalazione di oggi riguarda un gel bagno e shampoo per bambini, a marchio “Urtekram“, chiamato “No Perfume Baby All-Over Wash” con le seguenti informazioni: lotto n. 3015057 (MHD 240821), lotto n. 3016020 (MHD 300821) e lotto n. 900906 (MHD 300521).
Il gel bagno e shampoo per bambini è contenuto in bottiglia di plastica da 250 mL con l’immagine di un delfino stampata sul davanti. Il prodotto presenta un rischio microbiologico a causa di una possibile contaminazione da protobatteri, che possono causare infezioni infezioni polmonari nelle persone con la fibrosi cistica.
Cos’è la Burkolderia cepacia?
La Burkholderia cepacia, conosciuta inizialmente come Pseudomonas cepacia, è stata descritta per la prima volta nel 1950 da Burkholder come patogeno delle piante (fitopatogeno), responsabile della putrefazione batterica delle erbe gigliacee, a cui appartiene la cipolla (cepa in latino).
Studi microbiologici recenti (e molto approfonditi) hanno evidenziato che quello che si chiamava B. cepacia non è un germe unico, ma un insieme di almeno 9 sottospecie – o genomovars – che oggi costituiscono il B. cepacia complex. Nel complex le sottospecie hanno caratteristiche microbiologiche molto simili, ma la nostra conoscenza sulla loro patogenicità è finora sicuramente parziale.
Dal punto di vista clinico, B. cepacia è in grado di causare nell’uomo infezioni cosiddette opportunistiche, soprattutto tra i pazienti immunocompromessi (con difetti di immunità) e in soggetti affetti da fibrosi cistica (opportunistiche sono dette le infezioni provocate da batteri che sono del tutto innocui per persone che non hanno problemi di compromissione delle difese antibatteriche).
Come si trasmette?
Si tenga presente che la trasmissione di B. cepacia complex avviene per:
- contatto diretto (trasferimento diretto di un agente infettivo a un ospite suscettibile da persone colonizzate/infette, per esempio con il bacio o toccandosi le mani contaminate con secrezioni o attività di assistenza che richiedono contatto diretto con il paziente);
- contatto indiretto (contatto di un ospite suscettibile con un oggetto che è stato contaminato con secrezioni contenenti l’agente infettivo);
- attraverso le “goccioline”, proiettate a brevissima distanza nell’aria, che si depositano sulla congiuntiva, sulla mucosa nasale o sulla bocca di un ospite suscettibile o nell’ambiente.
Pertanto le attenzioni maggiori degli operatori sanitari, dei pazienti e dei loro familiari devono essere indirizzate soprattutto a prevenire l’acquisizione del germe negli ambienti di cura o in occasione di socializzazioni fra pazienti. Il prodotto non è, quindi, conforme al Regolamento (CE) sui prodotti cosmetici e per questo è stato richiamato dal mercato.
Nei fatti però ciò non sempre avviene, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” e può accadere che alcuni di questi prodotti vengano banditi solo in alcuni Paesi e continuino ad essere venduti illegalmente in altri o immessi direttamente nel Web per essere smerciati con più facilità. Se avete questo prodotto in casa o in qualsiasi esercizio commerciale, il consiglio è quello di non usarlo più. L’accessibile commercio online suggerisce una preoccupazione a livello nazionale ed europeo.