Va sottolineato che non si è trattata di una presenza fine a se stessa o generata da semplice curiosità, bensì dall’interesse di conoscere e approfondire ulteriormente la vena poetica del proprio concittadino, appunto, Zelindo Pucci, per tanti giovani di un tempo, in primis, “il maestro” e poi “il professore”.
L’attesa non è andata per niente delusa, poiché tutti hanno seguito i diversi interventi con tanta attenzione e particolare partecipazione, soprattutto perché Piero Bardanzellu, Francesco Carbini, Antonella Nicolai e Andrea Muzzeddu, oltre a soffermarsi sui contenuti del libro, hanno tracciato un excursus di vita di Zelindo Pucci uomo e poeta.
Ognuno ha voluto esprimere il proprio pensiero sull’uomo, sull’insegnante e sul poeta di un percorso di vita contornata da gioie, successi e soddisfazioni. Nello stesso tempo, però, non hanno potuto fare a meno di tracciare anche i suoi periodi di dolore e di sofferenza, soprattutto per la prematura morte della sua adorata moglie Miuccia.
Ed, in effetti, Zelindo periodi bui ne ha vissuto, ma con caparbietà, volontà e determinazione ha avuto la capacità di “rialzarsi” e riprendere un cammino che, fatalmente, aveva smarrito e che, viceversa, con dignità e coraggio ha saputo ritrovare. La raccolta di poesie, in fondo, esprime e raccoglie gioie e dolori del suo vissuto.
Anche lui, alla fine degli interventi, ha voluto prendere la parola per ringraziare il coordinatore (Piero Bardanzellu) e i tre relatori (Francesco Carbini, Antonella Nicolai e Andrea Muzzeddu), oltre, naturalmente, quanti hanno voluto assistere all’evento. Ha voluto pure ricordare la figura della sua Maestra, Francesca Colombo, scomparsa di recente, che “per me – ha sottolineato – è stata una seconda mamma”. Inoltre, a rendere la serata ancora più piacevole, hanno concorso gli intermezzi musicali della chitarra e della voce di Giuseppe Aramo e un gradevole rinfresco.
Fotografie:
FotoGallasso Santa Teresa Gallura