Mercoledì 18 dicembre alle 17, nei locali della Biblioteca Universitaria di Sassari, il Circolo culturale Aristeo presenta “Enrico Costa. Lo scrittore e la sua città attraverso le sue carte”, un’iniziativa che porta a compimento il ciclo di attività messe in campo nel 2019 in occasione dei 110 anni dalla morte del Costa.
La conferenza, realizzata con il patrocinio e il sostegno della RAS e della Fondazione di Sardegna, e con il patrocinio del Comune di Sassari e del Mibact, prenderà il via con i saluti istituzionali dell’assessora alla Cultura del Comune di Sassari, Rosanna Arru, della vicepresidente della Fondazione di Sardegna, Angela Mameli e della direttrice della Biblioteca Universitaria di Sassari, Maria Rosaria Viviana Tarasconi.
Il primo intervento della serata sarà a cura di Simonetta Castia, presidente di Aristeo, con una relazione dal titolo “Tra le carte di Enrico Costa. Il fondo della Biblioteca Universitaria e la collana ‘Scritt’Inediti’”, in cui viene chiarita la composizione eterogenea del Fondo e sono presentate in maniera compiuta e organica le diverse annotazioni originali.
«Siamo in procinto di dare completezza a un progetto che viene da lontano – ha spiegato Castia –. Della figura di Costa ci occupiamo dal 2003 e lo facciamo in maniera convinta, non solo per recuperare tutto ciò che ci ha lasciato in eredità, affinché non vada perduto, ma per far sì che nel riscoprire i diversi interessi di questo personaggio, in qualche modo sia possibile riqualificare la città stessa».
Sempre per Aristeo, Stefania Bagella proporrà “Dallo scrittore alla famiglia. Specchi, ritratti e frammenti di vita”, una viaggio tra le vicissitudini familiari e i momenti di natura privata dell’autore, documentabili all’interno del Fondo sotto forma di scritti e immagini fotografiche.
A tratteggiare i risvolti dell’intenso legame tra Costa e il suo archivio sarà invece Carla Merella, attuale responsabile dell’Archivio storico comunale, che illustrerà tracce, indizi e altri elementi di questo rapporto non solo in funzione dell’aspetto espressamente lavorativo.
L’archivista-paleografa Valeria Schirru spiegherà il valore de “L’archivio d’autore”, quale scrigno di memorie e palestra letteraria che rappresenta una risorsa indubbiamente di grande fascino, in grado di descrivere la personalità dell’autore e il contesto del suo tempo. È questa una tipologia di beni che, nel perdere valore di documento privato, acquisisce il pregio di testimonianza della memoria.
La finalità dell’evento è anche quella di creare una rete d’intenti tra il soggetto privato e le istituzioni cittadine allo scopo di proseguire nell’opera di divulgazione, e quindi tutelare il patrimonio archivistico-letterario per sottrarlo all’oblio.