La Sardegna conta da sempre un gran numero di praticanti degli sport invernali, non solo: facendo un breve excursus storico si può facilmente scoprire che sulla nostra isola, sin dagli anni ’30, si svolgevano vere e proprie gare di sci. Nonostante questo attualmente la Sardegna è priva di un’apposita legge regionale che disciplini tali sport, nonostante la sua competenza di legiferare in merito.
Afferma Dario Giagoni, capogruppo Lega e primo firmatario della legge in esame.
I punti focali della presente PL sono innanzitutto la gestione e la fruizione in sicurezza delle aree sciabili e di sviluppo montano, garantendo la sicurezza nella pratica degli sport invernali attraverso sanzioni per i trasgressori, la segnaletica nelle piste e l’individuazione di soggetti competenti per il controllo; la valorizzazione, anche ambientale, delle zone montane coinvolte supportando anche lo sviluppo di attività economiche ad esse collegate; la definizione del sistema di innevamento programmato a supporto dell’aerea sciabile, con annessi finanziamenti ad hoc poiché l’assenza di neve in una stazione invernale è considerata calamità penalizzante; vengono inoltre inquadrate le risorse regionali da stanziare e la programmazione degli interventi e le iniziative ammesse alle agevolazioni. Un altro elemento di grande importanza contenuto nel testo è la definizione dell’iter per la formazione professionale del maestro di sci e l’onere finanziario regionale per l’organizzazione di tali corsi. Quest’ultima figura non deve essere sottovalutata poiché risulta essere una figura fondamentale per lo sviluppo turistico-sportivo tanto per il periodo invernale quanto per quello estivo.
Prosegue il Consigliere:
I maestri di sci, infatti, durante la stagione estiva sanno essere versatili e trasformarsi in maestri di mountain bike e altri sport più prettamente estivi compreso, perché no, il trekking, viste le nozioni sul territorio che verranno apprese durante i corsi. Un’importante figura professionale che garantisce l’ampliamento dell’offerta a favore della tanto agognata destagionalizzazione turistica. L’istituzione dei corsi garantirebbe, inoltre, circa 30/40 nuovi posti di lavoro tra maestri di sci e non. La creazione di nuove e varie possibilità occupazionali sono fondamento base di un progetto che vuole essere considerato in linea con la politica contro lo spopolamento delle zone interne, maggiormente coinvolte in questo alternativo programma di sviluppo – conclude l’Onorevole Giagoni.