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Viaggio tra storie ed emozioni con una programmazione mirata, capace di conquistare spettatori appassionati e attenti, amanti dei classici ma anche curiosi delle novità: dalle disavventure falstaffiane ne “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare alle imprese di un giovane seduttore di provincia, tra gelosie e questioni d’interesse, in “Liolà” di Luigi Pirandello, dal ritratto di quattro divi dell’opera al tramonto in “Quartet”, brillante commedia di Ronald Harwood all’affresco di una generazione ne “La più meglio gioventù”, mentre lo sport diventa metafora della vita in “Maratona di New York” di Edoardo Erba in un’inedita versione al femminile. Il tema della nostalgia, della terra e delle radici ne “La luna e i falò” dal romanzo di Cesare Pavese, tra spunti autobiografici e l’immagine di un’Italia che non c’è più e i mille volti della Sardegna di oggi e di ieri nelle trame dei racconti di autori affermati e esordienti letti ad alta voce con il progetto ideato da Flavio Soriga. Un duplice appuntamento con la danza – classica e contemporanea – dalla sensualità di un “Bolero” sulle note di Maurice Ravel per affrontare il tema della violenza di genere e del femminicidio all’intreccio di parole, suoni e visioni nella “Serata Romantica” del Balletto del Sud – uno spettacolo del coreografo Fredy Franzutti che accosta i versi di Giacomo Leopardi a celebri assoli e pas de deux dai capolavori della storia del balletto alle musiche di grandi compositori in un racconto per quadri nel segno della poesia.
Una stagione vivace con brio che affronta temi importanti – dagli abusi fisici e psicologici e le ferite sull’anima alla vecchiaia, la grammatica dei sentimenti, il senso di appartenenza e l’identità, privilegiando la chiave della leggerezza e dell’ironia per un colorato e avvincente affresco di varia umanità.
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Ouverture brillante sabato 11 gennaio alle 21 con Francesco Montanari (il Libanese di “Romanzo Criminale”, Premio Flaiano 2018 per “Il cacciatore”) e il conduttore, sceneggiatore, attore e regista Alessandro Bardani, autori e interpreti de “La più meglio gioventù” (coproduzione I Due della Città del Sole /Good Mood /Altrascena). Una commedia ironica e graffiante che racconta la condizione esistenziale di una generazione attraverso il dialogo fra due trentenni, per una riflessione sul mondo e sulle incertezze del presente, tra battute fulminanti e divagazioni filosofiche tra sacro e profano. Una pièce divertente e spiazzante, con una cifra umoristica e irriverente che rimanda a films cult come “Clerks” e “Coffee and Cigarettes” e al teatro-canzone di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, alla comicità di Woody Allen e Ben Stiller, allo sguardo profetico e all’impegno civile di Pier Paolo Pasolini e Marco Tullio Giordana come al beckettiano “Aspettando Godot”.
Tra parole e note mercoledì 22 gennaio alle 21 con “Scrittori da palco/ Una specie di cabaret letterario”: un’antologia di racconti firmati da autori affermati e narratori per diletto e passione con il progetto di Flavio Soriga per un vivace e perfino sorprendente affresco della Sardegna di ieri e di oggi. Un ideale itinerario nell’Isola tra paesaggi urbani e rurali, tra storie vere e inventate, tragicomiche, grottesche, romantiche, talvolta struggenti, dai ricordi d’infanzia alle epopee sportive, gli amori e il disincanto sulle tracce di una civiltà arcaica in bilico tra passato e futuro. Tra ironia e dramma, trame oniriche e spunti autobiografici, gli “scrittori da palco” si alternano con musicisti e ensembles in una serata tra racconti e canzoni, deliri narrativi e metriche incalzanti. Tra attualità e memoria, emergenze ambientali e (stra)ordinaria precarietà, affiorano i molteplici volti della terra al centro del Mediterraneo, fra tradizioni millenarie e nuove tecnologie nell’era della globalizzazione.
Un cast stellare per “Quartet”, fortunata commedia di Ronald Harwood (portata sul grande schermo da Dustin Hoffman) in cartellone giovedì 30 gennaio alle 21: sotto i riflettori Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Cochi Ponzoni e Erica Blanc, che prestano corpo e voce a quattro celebri cantanti lirici, ormai ritiratisi dalle scene (produzione Bis Tremila – Compagnia Molière). I protagonisti si ritrovano in una casa di riposo per artisti e vengono invitati a riproporre, in occasione di un gala, il loro cavallo di battaglia, il quartetto “Bella figlia dell’amore” dal “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Un incontro tempestoso, a causa dei caratteri non proprio accomodanti e del riaffiorare di antiche passioni e rivalità, permette ai quattro di rivivere i fasti del passato e scoprire vantaggi e svantaggi della terza età. «“Quartet” ha il pregio di saper parlare del passare del tempo, degli acciacchi del corpo e della mente che caratterizzano l’ultima fase della vita con delicata ironia» – spiega il regista Patrick Rossi Gastaldi, e rappresenta «un omaggio alla passione di chi ha dedicato la vita alla musica, alla bellezza e al teatro».
Andrea Bosca interpreta “La luna e i falò” di Cesare Pavese (produzione BAM Teatro) venerdì 7 febbraio alle 21: un viaggio nell’Italia del Novecento attraverso lo sguardo di Anguilla, emigrato in America e tornato dopo la Liberazione per rivedere i luoghi della sua infanzia e ritrovare le sue radici, perché «un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via». Il romanzo dello scrittore e poeta (Premio Strega nel 1950), nell’adattamento originale curato da Andrea Bosca con Paolo Briguglia (che firma la regia), ripercorre la storia del protagonista: il neonato abbandonato, adottato da una coppia e cresciuto in una fattoria, riscopre da adulto un mondo a lui familiare eppure profondamente mutato. Tra le macerie e le ferite della guerra, che ha tracciato «una nuova geografia dell’anima» Anguilla con l’amico Nuto rivive il passato, apprende la sorte degli altri, come le figlie di Don Matteo, belle e sfortunate, si riconosce nel giovane Cinto, ritrova, tra amarezza e disincanto, il senso della sua identità.
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Tra eros e thanatos in un affascinante racconto per quadri domenica 1 marzo alle 21 con “Bolero / Prigionia di un amore”, uno spettacolo di danza e teatro firmato da Milena Zullo con l’ètoile Luciana Savignano e l’attore Massimo Scola accanto ai Solisti di C.P.P. Padova Danza diretta da Gabriella Furlan Malvezzi. Sulle note seducenti e ipnotiche del celebre “Bolero” di Maurice Ravel, cui è ispirato lo straordinario balletto di Maurice Béjart, un’esplosione di sensualità tra sacro e profano, la coreografa reinventa una storia di violenze e abusi, graffi sulla pelle e sull’anima, un doloroso mantra in un mondo di vittime e carnefici. Il canto di libertà del “Bolero” sottolinea, per contrasto, la dimensione claustrofobica di un “amore” malato che soffoca e uccide, in un doloroso crescendo fino all’estremo del femminicidio, con un emozionante intreccio di parole, suoni e visioni. “Bolero/ Prigionia di un amore” è la trasfigurazione di una tragedia, un monito contro l’indifferenza, un invito a impedire la distruzione della bellezza.
Il fascino della danza classica e contemporanea giovedì 12 marzo alle 21 con la “Serata Romantica” di Fredy Franzutti per il Balletto del Sud, in un’antologia di virtuosistici assoli e pas de deux creati da Michel Fokine e Marius Petipa, Arthur Saint-Léon, Jean Coralli, Jules Perrot, August Bournonville e dallo stesso Fredy Franzutti. Un omaggio allo spirito del Romanticismo tra danza, musica e poesia: le parole di Giacomo Leopardi, affidate alla voce di Andrea Sirianni, si alternano alle geometrie di corpi in movimento, sulle note di Fryderyk Chopin, Adolphe-Charles Adam, Jean Schneitzhöffer, Ludwig Minkus, Léo Delibes e Giuseppe Verdi. Sotti i riflettori i solisti – Nuria Salado Fustè, Alice Leoncini, Alessandro De Ceglia, Matias Iaconianni – e il corpo di ballo del Balletto del Sud, per riscoprire i capolavori della storia del balletto – come “Giselle”, “La Sylphide”, “La Bayadère” e il “sogno romantico” de “Les Sylphides”, tra amori sfortunati e atmosfere oniriche e incantate.
Una corsa per la vita domenica 29 marzo alle 21 per “Maratona di New York” di Edoardo Erba, con l’ex campionessa di salto in lungo, conduttrice e attrice Fiona May e Luisa Cattaneo (protagonista di molti spettacoli di Stefano Massini, ha recitato con Ottavia Piccolo, Lucilla Morlacchi, Franca Valeri e Gigi Proietti), per la regia di Andrea Bruno Savelli (produzione Teatrodante Carlo Monni). Un’inedita versione al femminile della fortunata pièce, in cui un’impresa sportiva, con lo sforzo, gli ostacoli, la volontà di resistere fino all’ultimo respiro, diventa metafora dell’esistenza attraverso il dialogo delle due protagoniste, diversissime ma legate da una profonda e sincera amicizia. Il ritmo dei pensieri e delle parole si accorda a quello dei passi, affiorano i ricordi lieti e dolorosi, le scelte, i rimpianti, le paure, le aspirazioni e i sogni, in un percorso a ritroso nel tempo in cui le due donne si rivelano e riscoprono il valore della solidarietà e della sorellanza – fino al coup de théâtre finale.
Un irresistibile seduttore domenica 5 aprile alle 21 in “Liolà” di Luigi Pirandello con il palermitano Giulio Corso (una carriera tra musical, teatro, cinema e televisione, da “Julien Zoulà” (Premio Siae) al film “All You Ever Wished For” di Barry Morrow, da “Il Paradiso delle Signore” a “Extravergine” di Roberta Torre) nel ruolo del protagonista, un Don Giovanni di provincia che come un dio pagano infrange regole e convenzioni della società. La commedia leggera e divertente, quasi un inno alla gioia di vivere, con adattamento e regia di Francesco Bellomo che ambienta la vicenda a Porto Empedocle negli Anni Quaranta, trae spunto dal “Fu Mattia Pascal” e dalla novella “La mosca” e disegna un colorato affresco di varia umanità. Nel cast Roberta Giarrusso, Caterina Milicchio, Ileana Rigano, Margherita Patti e Alessandra Falci, Sara Baccarini, Federica Breci, con la partecipazione dell’eclettico Enrico Guarneri e con l’attrice e cantante Anna Malvica per una trama ironica e maliziosa tra avidità e gelosie, amori e tradimenti con finale a sorpresa.
Ironia in scena martedì 28 aprile alle 21 per chiudere in bellezza con “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare, nella moderna riscrittura di Edoardo Erba, con Mila Boeri, Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa, Virginia Zini e Giulia Bertasi alla fisarmonica, per la regia di Serena Sinigaglia (produzione Atir / Teatro Ringhiera in coproduzione con Fondazione Teatro di Napoli / Teatro Bellini). Fulcro della vicenda l’ineffabile sir John Falstaff, il “grande” assente, reo di aver corteggiato in modo sfacciato e maldestro, inviando loro lettere uguali, la signora Ford e la signora Page che insieme alla figlia di quest’ultima, Anne e alla serva Quickly progettano per “punirlo” una crudele beffa. «Per la sua ostentata dissolutezza in Falstaff si possono scorgere dei tratti di Don Giovanni e respirare aria buona di libertà» – sottolinea la regista, quasi a voler prendere le difese del grottesco antieroe, capace a dispetto di tutto di ispirare una istintiva simpatia: – «nella sua evidente “decadenza” si rispecchia quanto di più umano e disarmato si possa concepire».
La Stagione 2019-2020 de La Grande Prosa / Danza al Teatro del Carmine di Tempio Pausania è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBACT / Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Tempio Pausania con il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e il supporto di Sardinia Ferries che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dalla Sardegna.
INFO & PREZZI
Abbonamento a 9 spettacoli
Platea e Galleria Centrale: intero 112 euro – ridotto 100 euro
Galleria Laterale: intero 90 euro – ridotto 80 euro
Loggione: intero 55 euro – ridotto 40 euro
Biglietti
Platea e Galleria Centrale: intero 15 euro – ridotto 13 euro
Galleria Laterale: intero 13 euro – ridotto 10 euro
Loggione: intero 7 euro – ridotto 6 euro
Speciale Studenti (fino a 18 anni): 5 euro