Vincono entrambe, l’A2 maschile si qualifica pure in Coppa Italia
Meglio di così non poteva andare. I recenti sviluppi della partita doppia consentono alle formazioni giallo-blu di fare dei considerevoli passi in avanti verso gli obiettivi di inizio stagione e non solo. Sia la maschile, sia la femminile, saranno protagoniste a Terni il 10 e l’11 gennaio per la terza edizione della rigenerata Coppa Italia: un traguardo che non deve essere minimizzato. Scopo raggiunto anche dalle norbelline di A2, Marialucia Di Meo, Gohar Atoyan, Ana Brzan e la stessa Gaia Smargiassi: le due squadre si fonderanno in un’unica forza molto interessante.
Sabato sera sono maturate due vittorie che si incuneano molto bene nella due giorni, da raccontare in seguito, che ha visto confluire nel piccolo borgo del centro Sardegna atleti, studenti, docenti, rappresentanti di federazioni e tanti spettatori che si sono deliziati sia con la Giornata Paralimpica nel Guilcer, sia con il Trofeo Internazionale Citta di Norbello.
In quest’ultima circostanza, dopo una kermesse di alto contenuto agonistico, si è assistito alla inattesa ma altrettanto bella vittoria di Catalin Negrila sul suo compagno di squadra Juan Lamadrid. Sul gradino più basso del podio un terzo atleta norbellese, Lorenzo Ragni e il moldavo Wladislaw Sorbalo.
Sul pianeta donne un’altra sorpresa, con l’ungherese Crtisztina Nagy che, dopo una rimonta a dir poco sensazionale, batte in finale la norbellissima Giulia Cavalli. Terzo posto per la nigeriana Funminola Ajala.
Ficcanti anche in emergenza
Situazione disagiata per il team femminile che ha dovuto fare a meno di Camilla Argüelles (impegnata in Canada con ITTF Challenge Plus, North American Open), con la n. 1 Chiara Colantoni sempre più dilaniata dai malesseri alla spalla (che la costringeranno ad abbandonare i campi per un po’) e dell’influenzato tecnico Eliseo Litterio.
Fa le sue veci il capitano Giulia Cavalli, anch’ella in precarie condizioni di salute perché debilitata dalla febbre. L’atleta magiostrina, dopo un po’ di riflessioni, decide che il nuovo innesto Gaia Smargiassi (proveniente dall’A2) eviti di giocarsela con le due italiane Michela Merenda e Sabrina Moretti. E soprattutto che non disputi l’eventuale sesta partita perché la pressione potrebbe giocarle brutti scherzi. Con le gerarchie sovvertite, l’emiliana passa n. 3 mentre Gaia apre le “ostilità” con la navigata Kisztina Nagy. I progressi mostrati dall’atleta abruzzese saltano agli occhi nel singolo d’esordio dove la magiara si impone in tre set ma i punti totali di differenza sono appena otto.
Con la spalla sempre più tormentata e la mente proiettata a mercoledì, quando dovrà discutere la tesi di laurea in Scienze Motorie, Chiara Colantoni riesce comunque ad avere ragione di Sabrina Moretti in quattro set.
In maniera autoritaria, nonostante tutto, Giulia chiude a suo favore il primo ciclo di incontri a discapito di Michela Merenda. L’allungo locale si compie grazie a Chiara, che riesce a contenere la furia agonistica di Nagy, superata in tre parziali. In passato Gaia era riuscita a imporsi su Merenda, ma stavolta, complice anche l’eccessiva tensione, consente all’avversaria di riaprire l’incontro. Infine, la maturità agonistica di Giulia è tale da realizzare la seconda doppietta consecutiva grazie a una gara accorta conclusasi col minimo indispensabile.
In panchina ha supportato le sue compagne Ana Brzan, anche lei purtroppo in non perfette condizioni fisiche.
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Le dichiarazioni
Giulia Cavalli:
Non è stato affatto semplice. E questo lo sapevo già dal prepartita. Chiara va avanti col suo problema, io sono influenzata, Gaia al suo esordio stagionale nella massima serie. Mi sono trasformata in numero 3 perché avevamo paura che si arrivasse al punto che poi si è avverato. Era infatti abbastanza probabile che Crizstina Nagy potesse ottenere due punti, però Chiara è stata brava nel contrastarla. Insomma, seppur in condizioni precarie sia io, sia Chiara dovevamo prendere in mano la situazione. Ho fatto il compitino, senza strafare, però abbiamo portato a casa la vittoria, il risultato che ci interessava. Era impensabile poter perdere punti in questa circostanza. Dopo lo sforzo sovraumano della scorsa giornata, che ci ha consentito di piazzarci terze solitarie, perdere punti oggi sarebbe stato un passo indietro.
Chiara Colantoni:
Per fortuna è andata bene anche stavolta. Avevo un po’ di paura perché la spalla continua a tormentarmi in maniera sempre più invasiva. Sono dispiaciuta per questo stop forzato di due mesi, perché mi mancherà giocare e non potrò partecipare alla Coppa Italia. Però l’importante era qualificarsi e poi non farò mancare il mio sostegno morale, cerco di rimettermi in forma per il campionato, molto più importante. D’altronde se non mi riposo ora rischio di compromettere tutto. Quanto alle mie compagne, Giulia l’ho vista bene nonostante fosse febbricitante, sappiamo che possiamo contare su di lei, il suo apporto è determinante. Gaia l’ho vista migliorata nell’atteggiamento e nella visione della partita. Avrebbe potuto giocare meglio ma è stata comunque d’aiuto, vista la sua età ha notevoli margini di crescita ed è giusto che venga a giocare con noi.
Gaia Smargiassi:
Sono soddisfatta della mia prestazione, anche il mio presidente lo è e questo mi rincuora. Contro la Nagy mi sono espressa bene, il divario è stato minimo se si guardano i parziali e di meglio non avrei potuto fare. Contro la Merenda invece sì: mi sono trovata molto in difficolta nella ricezione del suo servizio. Anche i miei, il più delle volte erano efficaci. Giulia e Chiara sono delle compagne straordinarie, non fanno mai mancare il loro incitamento e io contraccambio volentieri. Quanto ai consigli elargiti mi dicevano di stare tranquilla, concentrata, di rimettere sempre la pallina in campo perché le avversarie erano comunque esperte e di sicuro vantano una militanza ben superiore rispetto ai miei appena otto anni di impatto con la disciplina.
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Coppa Italia E+2
Ora i punti di vantaggio da gestire diventano due. Il S. Espedito viene bloccato sul pari dal Pescara e là l’incartamento Juvenes San Marino si inscatola nel modo più sicuro possibile con l’effimero titolo di campione d’Inverno e la sicura qualificazione in Coppa Italia.
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Per l’occasione il team di casa si presenta al completo, integrato dalla “riserva” Francesco Calisto. E con Daniel Catalin Negrila che si gusta il match dalla panchina, affiancato da Martina Mura, in veste di tecnico. Ironia della sorte, ad aver rischiato di più è stato il 100% Juan Lamadrid che contro il nigeriano Babatunde, per due volte lo deve inseguire, fino a quando, nel quarto e quinto set, decide di ingranare definitivamente alla sua maniera.
La bella media del sudamericano è eguagliata da Francesco Calisto: con le sue due uniche apparizioni stagionali ha dato comunque grande prova di adattamento alle circostanze sfoderando un gioco concreto: in quattro set supera Giardi. Partita da ex per Lorenzo Ragni che con lo stesso punteggio del compagno liquida Mongiusti. Infine, nessun ostacolo particolare per il Juan da Santiago che in scioltezza ha ragione di Giardi.
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Parola ai protagonisti
Juan Lamadrid:
Forse non mi sono espresso ai miei soliti livelli, ma il forte ritardo del mio volo verso la Sardegna e l’essere arrivato a Norbello alle primissime ore del mattino mi ha senza dubbio condizionato perché praticamente non ho dormito. Nonostante l’eccessiva stanchezza sono molto contento di aver dominato il girone di andata e questo ci consentirà di fare un ulteriore passo in avanti verso la conquista della A1 a maggio.
Lorenzo Ragni:
Finalmente abbiamo chiuso con un 4-0; sono riuscito a sbloccarmi visto che in questo giro non ho perso nessuna partita. Eravamo i favoriti sulla carta e abbiamo rispettato il pronostico. Juan è una sicurezza, non perde mai, e Francesco Calisto mantiene la sua media perfetta. E va benissimo così anche perché ci siamo qualificati per la Coppa Italia dove ci metteremo alla prova, sperando poi che il girone di ritorno ci garantisca l’imbattibilità. A San Marino ho giocato per quattro stagioni, ho fatto sia lo sparring, sia il giocatore. Avevo vinto la B1 e in A2 però non risultammo all’altezza. Ancora adesso, essendo residente lì, disputo qualche gara con la nazionale.
Francesco Calisto:
Siamo contenti. Non ci aspettavamo una partita troppo difficile, e infatti è stato così. L’importante era chiuderla subito, senza complicarsi la vita. Non ho giocato benissimo ma sono contento di aver vinto la mia sfida. Ovviamente Lamadrid non si è smentito con i suoi due punti. Insomma, abbiamo dato dimostrazione di essere compatti e solidi. Cerco di mantenermi in forma allenandomi sia a Torino dove studio all’università, sia nella mia Verzuolo.
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